Pubblicato Mercoledì, 10 Febbraio 2021
Scritto da Pierluigi Mattucci

Con commozione mi piace ricordare

FRANCO MARINI

LA BUONA POLITICA CHE COSTRUIVA 

E’ stato amico di Atri e, in particolare, dei Cattolici democratici locali i quali contribuirono con lui  ad impedire che quella grande tradizione,  confluita nel Partito Popolare dopo la fine della Democrazia Cristiana, sdrucciolasse malamente a destra.

Ciò dico come testimone oculare essendo stato in quella difficile contingenza l’ultimo Segretario locale della DC ed il primo del PPI e mi piace ricordare –mi pare fosse tra il 1993 ed il 1994- una sua telefonata  sorprendente e diretta – non lo conoscevo personalmente ma solo di fama - che mi chiese la disponibilità ad aiutarlo a ricostruire in provincia di Teramo ed in Abruzzo un tessuto politico ed organizzativo che permettesse di non disperdere un patrimonio, anche ideale, a seguito della diaspora democristiana.

Quella telefonata non fu casuale, il mio interlocutore, davvero una vecchia volpe con grande capacità organizzativa, era bene informato,  sapeva che la militanza locale era ben strutturata, politicamente preparata ed operativa, con un drappello di giovani entusiasti e di buona volontà.

Ci mettemmo a disposizione e fu l’inizio di un amichevole e proficuo sodalizio che portò tanti frutti, penso, in particolare, alla sua capacità di dar voce alle istanze locali, specie se ben motivate e con dossiers istruiti a dovere come avvenne, tra l’altro, per la istituzione della Sezione Distaccata del Tribunale.

Ecco la buona politica che costruiva.

Per un lungo periodo Franco Marini è stato di casa in Atri (era incantato dalla scalinata di San Francesco) e mi diceva sempre che la piazza di Atri stuzzicava particolarmente la sua proverbiale capacità oratoria, che non mancò di dispiegare con grande energia in un memorabile comizio da par suo nella primavera del 1997 quando, in una Piazza Duomo stracolma di gente, venne a spiegare, con l’orgoglio del cattolico militante,  le ragioni dei Popolari che, non vinti da un miope disegno egemonico di certa sinistra locale, presero parte ad una lista a sostegno della candidatura del  candidato Sindaco di Rifondazione Comunista.

Ebbene Mario Marchese risultò largamente vincitore grazie anche all’exploit elettorale dei candidati Popolari, cui certamente fu di apporto quel comizio che rese trasparenti le motivazioni ed i progetti di governo della Città dei cattolici democratici di Atri e che consentì di rafforzare molto quell’area politica, come le vicende politico/amministrative successive oltre che i risultati ottenuti hanno dimostrato.

Mi piace rivelare che quando le trattative per la composizione di quella lista erano alle strette, informato dal Segretario Provinciale di quel che stava per accadere, Franco Marini mi telefonò per dirmi se per caso fossi impazzito conoscendo la mia prudenza, ma quando gli spiegai dettagliatamente il trattamento riservatoci ed il tentativo di isolare politicamente i Popolari e gli riferii che non c’era altra strada, mi disse “ Ho capito vai avanti e prenota la Piazza e mo’ vediamo come va a finire sta’ storia..”

Finimmo sulla prima pagina del Popolo per più giorni….

Era un uomo concreto, apparentemente ruvido, d’altri tempi, consapevole che la politica è fatica ed applicazione, ma non privo di slanci di grande simpatia ed umanità, specie nelle tante occasioni conviviali che non disdegnava mai, anche per raccontare gustosi aneddoti della sua lunga militanza sindacale e politica ed era veramente un piacere ascoltarlo.

Ti sia lieve la terra caro amico.

Pierluigi Mattucci