Pubblicato Venerdì, 05 Febbraio 2021
Scritto da Alberto Sporys

I CALDI COLORI DELLA MEMORIA...

ANTONIO TUTTOLANI

Quando il vero artigianato in Atri era una realtà 

Un giorno in A.D. 1980 d.C., girando per le vie di Atri a caccia di nuovi angoli non fotografati, entrando in portico Capritti mi sono imbattuto con una scena di altri tempi, quando si facevano le ceste a mano, lu famose Panare, fatt ‘ngh lu venghe (il salice) che veniva raccolto lungo gli argini del torrente Piomba e lu sanguinell (Cornus sanguinea), tessuto con maestria dalle sapienti mani del maestro Artigiano Antonio Tuttolani per gli atriani ‘NDONIE LU SFRESCELLARE.

Dopo aver decorticato i rami del salice, sceglieva la misura da intrecciare, mentre faceva queste operazioni, mi raccontava che la passione per quest'arte l’aveva preso da giovane e non solo quella di produrre lu Panare, ma faceva anche le ceste, i panieri, la SPORT tessuta con la velle (paglia di fiume), intrecciata a mano e usata dalle donne di tanti anni fa per portare la spesa.  Oggi con modelli e disegni, sono tornate tanto di moda per portare asciugamano, costume da bagno e tutto quello che serve quando si va al mare. Usava la velle per impagliare le sedie.

Altro suo cavallo di battaglia erano li sfrescell (fuscelle), da cui il soprannome lu Sfrescellar, costruite intrecciando un'erba, il giunco comune (Juncus effusus) o il pungente (Juncus acutus)che crescono lungo fiumi e torrenti. I mazzetti una volta raccolti vengono puliti della loro parte apicale e tenuti a bagno per qualche giorno. Cominciava così la lavorazione vera e propria, erano intrecciati filo, filo con una tecnica particolare. Li sfrscell erano fatti di diverse misure per contenere quantitativi di ricotta e formaggio da mezzo, uno, due ed anche da cinque kilogrammi.

Questa foto scattata e stampata in bianco e nero nel formato 10x15, è stata poi colorata a mano con metodo tradizionale dei vecchi fotografi, quando non esistevano i PC. Impiegai circa tre giorni per eseguire il lavoro, fu una bella soddisfazione, tornare a colorare foto a mano.

Quando la esposi la prima volta, dedicai a due Maestri della fotografia Atriana AUGUSTO CARNICELLI che mi insegnò la tecnica della colorazione, quando nel 1968 entrai nel campo della fotografia con il figlio MARIO a Pistoia e al Cav. DOMENICO ZINCANI.

Alberto Sporys