Pubblicato Martedì, 19 Gennaio 2021
Scritto da Super User

I PROBLEMI VERI DEL NOSTRO OSPEDALE

AMARE CONSIDERAZIONI SUL CONSIGLIO COMUNALE DEL 12-GENNAIO-2021.

Egregio Signor Sindaco, Presidente, Consiglieri Comunali tutti, 

ho visto il vostro Consiglio Comunale del 12 c.m., già da richiesta convocazione da un mese a questa parte  dai Gruppi della opposizione: PD-Abruzzo Civico-M5S etc, con all’odg la richiesta di approvazione di un odg: “Riconversione del S. Liberatore di Atri nel Piano Pandemico Regionale Covid”, viste le caratteristiche espresse in ben due ondate, nel 2020, da parte della struttura Ospedaliera e del relativo personale. Ospedale, operatori, cittadini, che si sono dedicati, “ob torto collo”, già due volte ad essere Ospedale Covid 19, una prima volta, nel Marzo 2020, e l’altra, la seconda, nell’Ottobre 2020.

Ora, pur tralasciando chi ha deciso chi, cosa e perché Atri, sia la 1° volta, che la 2° volta, si è chiesto da parte delle opposizioni l’approvazione di un “ATTO Consigliare”, un documento, che esprimesse una “volontà politica da parte del Consiglio Comunale di Atri”, della massima assise democratica e rappresentativa della città, (atto politico, non amministrativo), che andasse ad impegnare un certo interessamento da parte della Regione Abruzzo, Presidente, Giunta, Assessore alla Sanità, nonché i vari rappresentanti e Consiglieri Regionali del territorio, di maggioranza e di opposizione, a far si, che le “famose promesse” poste in ripetute occasioni a riconoscenza di quanto Atri ed il territorio ha fatto, per avere un giusto riconoscimento, direi politico e poi anche di ristori ed investimenti.

Il “Piano Pandemico” è una proposta per arrivare più facilmente a questo, stante che, ad oggi, i soldi li hanno presi tutti gli Ospedali della Regione, allo stesso modo e quantità di quelli presi da Atri, e nel mentre Pescara, e Teramo, venivano foraggiati con ingenti somme (30 milioni Pescara, e 3 milioni Teramo). Atri, che in Regione è da considerare forse  la 1°, se non solo la seconda che avuto più presenze di Covid 19 nella sua struttura ed in una prima fase del Marzo 2020, coprendo anche le insufficienze di Teramo e Pescara,  e conseguentemente determinando forti squilibri nelle sue naturali funzioni per  altri pazienti ed attività  sanitarie di routine (di prevenzione e di cronicità, se non di acuzie), tanto è, che si è determinato un “allarme di abbandoni  di professionisti” (prontamente segnalato dal sottoscritto COMITATO), qualora non si addivenisse ad un immediato e celere ripristino delle normali attività chirurgiche, assistenziali, diagnostiche nel  nostro nosocomio, in particolare nella 2° ondata. Recuperati in parte solo recentemente, anche se molto rimane ancora da ripristinare, come  la Geriatria, la Medicina, la Pediatria, la Cardiologia, la Radiologia, da riattivare almeno alla meglio, stante che queste strutture sono occupate dall’uso Covid, o promiscuo Covid, che ne compromette la piena operatività ed attività, o non vi risulta tutto questo?

Va da se, che le Regioni possono decidere cosa vogliono fare, così come la ASL di riferimento, e nessuno ci viene a dire che ad Atri non può competere, ad es. per il ripristino di un Punto Nascita, con Ostetricia e Ginecologia (ripreso da Di Matteo come dato statistico, per denunciare che i parti non più fatti ad Atri, non sono andati a finire a Teramo o S. Omero, ma a Pescara e Chieti, acutizzando li, in quelle realtà problemi si di sovraffollamento e di insicurezze, sia per la mamma che per il bambino, altro che rispetto della Legge Fazio…..( bene, ha ripreso per filo e per segno, mie personali considerazioni inviate a tutti i Consiglieri Regionali, qualche mese addietro), o l’Utic, o la Medicina Nucleare, o la Risonanza Magnetica Nucleare, o l’ORL, o la Maxillo Facciale, l’Oculistica, etc. etc. Certo, non competono le UO Complesse che vengono stabilite a livello regionale, ma quelle Semplici o Dipartimentali si, possono essere decise dall’ASL di riferimento in intesa con la Regione Abruzzo. E nemmeno ci si può continuare a dire che, non essendo Ospedale di 1 o 2° livello, non le sono permessi queste realtà, quando assistiamo a S. Omero, che di certo non è Ospedale di 2° livello, eppure ha la UO Complessa (non semplice o dipartimentale) di Ostetricia e Ginecologia e Punto Nascita, così come all’Ospedale di Sulmona (che doveva essere soppresso, poi per volontà politiche amministrative, ancora è li in piedi pur essendo uno dei 4 allora da sopprimere  da parte di D’Alfonso-Paolucci, ma non è  mai avvenuto). E, non parlo del fatto, che allora, appena soppresso ad Atri, la Ostetricia e la Ginecologia, (pur con il personale presente, compreso il responsabile appena nominato dall’ASL), lo stesso fu soppresso con una delibera dell’ASL di Teramo, anzi, se non erro, con un ordine di servizio dell’ASL a firma del DG e Direttrice Sanitaria (sic!!). Ed il giorno dopo, la stessa Regione Abruzzo, guarda caso, firmava una Convenzione con la Clinica Pierangeli e Villa Pini, per posti letto di Ostetricia e Ginecologia. Basta solo ricordarsi di date e fatti per parlare di quanto male è stato fatto ad Atri, al S. Liberatore.

Si è soppresso quello di Atri, che stava dentro i parametri di sicurezza, anzi erano al di sopra di tanti altri, di livello  nazionale e della Regione ancora  rimasti aperti. Parametri questi, che in Atri venivano rispettati, anzi, alcuni erano superiori  alla media nazionale  e soprattutto Regionale. Parametri previsti dall’allora Legge Fazio, caro Giuliani, Di Matteo, Mariani, Cipolletti.

Bisogna conoscerla la legge e relativi parametri di rispetto, Atri li soddisfaceva 47, su 47. Cosa che non si poteva dire, allora almeno, a quelli aperti, e non chiusi, etc. etc.  Ecco perché è stato soppresso caro Giuliani, perché era frutto di certe  e volute distorte informazioni periferiche, come le sue rese l’altra sera in Consiglio Comunale a giustificazione della soppressione del Punto Nascite. Ma ciò è stato, anche e soprattutto, su precise volontà politiche, così pure per la Medicina Nucleare (da Del Turco), l’unica a norma delle due (allora), e la UTIC (Del Turco-Chiodi),  ed il ridimensionamento di alcune strutture, come Urologia, Oculistica, Gastroenterologia etc. poi riprese in seguito, accortosi del danno fatto al territorio, come UO Dipartimentali o Semplici da Piani scellerati di D’Alfonso e Paolucci (compreso Punto Nascita e Ostetricia e Ginecologia).

Per parlare di Medicina Nucleare e UTIC soppresse in Atri,  erano le uniche a norma rispetto alle due esistenti nell’ASL teramana: Giulianova e Teramo stessa.

Passi ovviamente Teramo, ma Giulianova? Eppure li è rimasto l’UTIC, e con un Primario, cioè con una UO Complessa, con il Primario tolto ad Atri, il dr Ciampini, eppure non era un Ospedale di 2° Livello, compreso cari relatori al Consiglio Comunale di Atri?  La politica può tutto, a favore ed a danno di Atri. Compreso?

   Queste cose non vanno dimenticate, altrimenti si mistifica  la realtà dei fatti e basta…!!!!

Non parliamo dei soldi dati a Teramo e Pescara, e delle famose delibere incrociate tra l’ASL di Teramo e quella di Pescara, per prestiti di personale e soldi per ricoveri di malati Covid presso Pescara, qualora provenienti dall’ASL di Teramo. Direi delibera del Direttore Generale Di Giosia veramente aberrante, e che in un certo qual modo ha ricordato il Consigliere Mariani nel suo intervento di merito in Consiglio Comunale di Atri.

Ho ascoltato tutti, con pazienza, Sindacati: CGIL-CISL e PD (Mariani), Cipolletti (M5S), Di Matteo (Lega), ovviamente mancavano altre voci a dire la loro, come: QUESTO ONOREVOLE COMITATO DIFESA OSPEDALE DI ATRI (purtroppo invitato dal M5S, ma  impossibilitato ad essere presente, pur se all’ultimo momento, ma non dal Sindaco), e, soprattutto un rappresentante del PERSONALE OSPEDALIERO DI ATRI (sindacalista o meno), che dicesse, facesse sapere agli astanti, ciò che al di dentro si vive, e si è vissuto in questo periodo. Ovviamente nulla si toglie alla rappresentatività del dr Alfonso PROSPERI, ma lui era li in altra veste, di Consigliere Comunale e di Segretario di Sezione del PD di Atri, e non di rappresentante diretto dei lavoratori del Presidio, che sarebbe stato interessante  ascoltare, verificare,  interloquirci, per sapere cosa avviene, ed a cosa si è rinunciato con le due ventate di Covid 19 del Marzo 2020 e dell’Ottobre 2020, e che continua ancora nell’anno 2021.

Quello che ho ascoltato dai rappresentanti politici Consiglieri Regionali è stato un modo di fare e di dire, di “non compromettersi con dichiarazioni più di tanto” per le posizioni che si assumevano, pur rimarcando pregi e riconoscenza per il S. Liberatore e professionisti e personale tutto. Ma nessuno di loro ha messo il loro dito nella piaga, cioè: “Quando è che si ritorna alla piena normalità? “ Quando si avrà quello che  hanno tutti nell’ASl di Teramo? Cioè la 2° TAC (una dedicata al Covid, e l’altra per le attività diagnostiche  per il territorio?).

Quando ci sarà concessa avere la RNM, Risonanza Magnetica Nucleare?  (Che hanno tutti !!).

E per finire, perché, pur avendo un Mammografo digitale,di ultima generazione, vengono mandate per lo Screening le pazienti presso il laboratorio privato di zona? Spendendo soldi e risorse che potrebbero essere utilizzate per il Presidio di Atri?

E poi ancora, sul personale: Infermieristico, Tecnico Sanitario di Radiologia, di Laboratorio, e personale di Pulizia, oltre che di Pneumologi, Rianimatori, a quando le relative presenze?

Sono questi gli impegni da determinare per Atri, di cui non  avete parlato nessuno, oltre che far riattivare tutte le prestazioni tecniche ambulatoriali e chirurgiche che più o meno, da un anno risultano in parte bloccate o parzialmente soddisfatte, con grosso nocumento alla salute dei cittadini dei Comuni dell’AREA VASTA, 15 Comuni, 140 mila abitanti.

Anche qui, Egregio Signor Sindaco, perché non coinvolgerli  (i Sindaci dei Comuni dell’Area Vasta), per dare forza alle sue posizioni di Comune Capofila per il S. Liberatore?

Eppure, se ricorda bene, la sua Amministrazione ebbe a fare, a proporre un “Piano Strategico di Sviluppo”, spendendo centinaia di miliaia di Euro, per fare un Piano, un Progetto, che coinvolgesse i Comuni da Montesilvano a Roseto, compreso quelli della Val Vomano e Val Fino, compreso Città S.A. ed Elice, e ben supportato dall’ASL di Pescara e Chieti, che mettevano tutti, al centro di questo PROGETTO, proprio il S. Liberatore di Atri e l’Ospedale di Atri, le sue funzioni, il suo storico ruolo per questi 15 Comuni. Nulla di nulla, avete abbandonato anche le volontà politiche che sostenevano Atri per questa funzione strategica. E’ acqua passata? Non credo, basta fare politica, chiamarli al loro ruolo, stante  che è anche cambiata la direzione politica della Regione Abruzzo,  e dell’ASL di Teramo, e forse potrebbe trovare più ascolto, più orecchie a sentire, oppure quanto sono saliti nel gradino più alto, “lor signori”, si comportano tutti allo stesso modo? (Compreso alcuni rappresentanti di Comitati che oggi siedono nella vostra Giunta, e che si sono fatti forti del lavoro e della dignità  del Comitato dal sottoscritto rappresentato per raggiungere quel gradino?) .

Ma questa è altra storia,  ci sono oggi altri problemi, altre considerazioni…..che pur segnalati ripetutamente a Lei Signor Sindaco, oppure al suo precedente, nonché a vari livelli, di ASL o di Regione Abruzzo, non hanno mai trovato ascolto e considerazioni, BONTA’ LORO…!!!

E, poi termino, altrimenti mi dicono sempre che sono sempre troppo lungo nelle mie esternazioni,  affermando che, che di questo C. Comunale, atteso da più di un mese, “NULLA RIMANE”, in quanto che “NULLA” è stato deliberato, deciso, approvato o bocciato (perché, cari miei della opposizione, gli Odg possono essere anche bocciati, ed ognuno si assume poi le rispettive responsabilità delle posizioni assunte nel Consesso di riferimento, che è il Consiglio Comunale di Atri).

Non si legge, nella delibera di CC n° 1 del 12-1-2021, nessun impegno assunto o da assumere da parte dell’ASL teramana, della Regione , nei confronti di Atri, del Presidio Ospedaliero S. Liberatore di Atri, come sempre e come al solito. E questo, anche, a mio modesto parere, per la “NON” presenza di chi decide chi, e che cosa a livello di ASL (il dr Di Giosia, (Direttore Generale ASL di Teramo), ed il dr Brucchi, (Direttore Sanitario ASL di Teramo), nonché a livello Regionale nel Presidente Marsilio e nell’Assessore alla Sanità N. VERI’).

Tutti assenti ingiustificati? Oppure non invitati da Lei Signor Sindaco? Sarebbbe bello saperlo questo aspetto, dato che lei non lo ha comunicato in apertura di seduta, debbo dedurne che non sono stati invitati...quindi...quali decisioni e garanzie potevate pretendere? ZERO e porto ZERO !!!

Tutte figure istituzionali e di gestione queste, cioè di cui sopra ed in neretto, in grado di avere il potere, di promettere e decidere in un modo e nell’altro, il resto sono chiacchiere, e poi non tanto, dato che nulla si è deciso, chiesto, deliberato….sic!!!!!

Tutto il resto sono c….. morte (mi dicono i cittadini informati), esercizi di dialettica politica, aggiustamenti di posizioni politiche rispetto a responsabilità  di ieri (vedi Mariani), e di oggi (vedi Di Matteo) sulle loro azioni in Consiglio Regionale, e che oggi giocano ruoli a parti invertiti in Consiglio Regionale, nel mentre, il Consigliere dei 5S avrebbe potuto dire la sua con maggiore libertà, ma è stato  abile a mantenersi equidistante  dal non urtare i giuliesi, o quelli di S. Omero o i teramani, almeno è sembrato così al sottoscritto.. E, poi, sono espressioni che già conosciamo, impegni che non portano a nulla, se non condivisi dalle figure decisionali di cui sopra (in neretto).

E poi ancora, mi va di segnalare, Egregio dr di Matteo, che parlare di “Campanilismo sanitario” in Atri, ad Atri, contraddice quello che ha sempre cercato di sostenere verso Atri: “o non era sincero ieri, o non lo era l’altra sera, decida lei verso Atri cosa vuole essere !!!”.

Certo, riconoscimenti, belle parole, assicurazioni vaghe, ma di concreto, NULLA e RIPORTO NULLA. Ripeto, direi, nemmeno un “Ordine del Giorno” approvato, o anche bocciato.... c’è sul banco, come si evince dalla delibera di Consiglio n° 1 del 12-Gennaio-2021. Almeno un Atto politico, se non amministrativo, a determinare la rispondenza delle volontà del massimo Consesso Civico, della Comunità politica e Civica atriana, nonché dei cittadini dei Comuni dell’AREA VASTA (14 Comuni, 140 mila ab., la 5° provincia d’Abruzzo) su questo importante problema, sul S. Liberatore di Atri.

Nulla di nulla, se non qualche lodevole parola ed ennesima passerella e nulla di più.

Grazie Signor Sindaco.

PS- Nulla dico dello squallido finale e delle parole grosse volate  in Consiglio, tra il Sindaco ed l Consigliere Marcone...che da il segno come e dove siamo arrivati…    

Cordiali saluti,

Mario Marchese  (Sindaco emerito di Atri), Comitato Difesa Ospedale Atri