Pubblicato Giovedì, 14 Gennaio 2021
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

LA CHIESA E LA SCIENZA 

La pandemia del covid-19 ci ha fatto vedere una Chiesa diversa nei rapporti con lo stato e con la scienza. Rapporti, che a mio parere, sono negativi nei riguardi dello stato e positivi nei riguardi della scienza.

La Chiesa si è mostrata troppo subordinata ai decreti del governo italiano accettando supinamente tutto. Chi ha fatto presente, mi riferisco al vescovo di Ascoli Piceno, è stato rimosso dall’incarico.

La messa di Pasqua senza la partecipazione dei fedeli è stata una cattiveria. Si poteva fare,  rispettando la sicurezza, come sono state fatte dalla riapertura ad oggi. Una sola messa a S. Pietro quasi vuota, che tristezza. Una cosa vorrei sapere, ma i dati non ci sono, quante persone sono rimaste contagiate andando a messa.

Il carabiniere che interrompe la funzione religiosa e il parroco che prosegue, poi paga la multa e non è stato difeso dai suoi superiori. I giornali sono bravi a dare le notizie ma poi nessuno ci ha raccontato se tra le persone che erano ci siano state dei contagiati.

Lo spostamento della messa di Natale alle 18 è stata una altra cattiveria. Non parlo per me che dall’inizio della pandemia sono entrato una sola volta in chiesa, in una S. Pietro deserta (eravamo in 6 o 7) con uno strano effetto di desolazione e di meraviglia per la bellezza che con la folla non si riesce ad ammirarla tutta, e che durante la messa di mezzanotte mi sono sempre addormentato e pertanto non sono più andato, ma per quelle poche persone che sarebbero andate.

Qualche parroco, ad iniziare da don Paolo, mi direbbe che non conta l’orario della preghiera ma la preghiera. E’ vero, ma la tradizione è la tradizione e deve essere sempre rispettata. Ma cosa poteva accadere se pochi fedeli sarebbero andati a messa rispetto a quello che vediamo nei supermercati, nei bar e nei mezzi di trasporti?

E qui si innesta il rapporto con la scienza. Nei secoli passati durante le pandemie la gente si rifugiava e sperava nella spiritualità e nella religione. In queste circostanze le chiese erano piene e i parroci invitavano di più alla preghiera e alla riflessione.

Oggi la chiesa ha rispettato quello che ha detto la scienza e ha messo, per risolvere il problema, la stessa scienza al primo posto invece della fede e della religiosità.   

Vediamo cosa ha fatto, per ordine del Papa, all’inizio ha chiuso le chiese, ha rispettato il distanziamento sociale, ha utilizzato percorsi separati tra entrata e uscita, ha usato i termoscanner a distanza, ha usato la mascherina, ha usato l’igienizzante e per ultimo l’appello del papa per il vaccino.

Il Papa nel dire al mondo che si vaccinava ha affermato “Immunizzarsi è una opzione etica. Per se e per gli altri”. Un invito esplicito a vaccinarsi a tutti i fedeli.

Nicola Dell’Arena