Pubblicato Venerdì, 07 Marzo 2014
Scritto da Monica Angelici

“OSARE IL FUTURO” E COSTRUIRLO OGNI GIORNO CON I SOGNI NEL CUORE

I ragazzi dell’ITC “Zoli” di Atri  protagonisti del Forum dell’Agesci Abruzzo

 

“Osare il futuro”: un titolo spalancato sul domani per uno dei carrefour organizzati dall’Agesci Abruzzo nell’ambito del Forum regionale tenutosi a San Gabriele sabato 1 e domenica 2 marzo, con la partecipazione di circa seicento ragazzi. L’incontro di domenica ha visto tra i suoi protagonisti i ragazzi delle quinte classi dell’I.T.C. “Adone Zoli” di Atri, che hanno portato la loro testimonianza su alcuni progetti scolastici svolti durante l’anno.

L’obiettivo dell’evento? Incoraggiare i giovani ad esprimere sogni, preoccupazioni, speranze e desideri, affinché diventino protagonisti consapevoli del loro domani. Il futuro va costruito giorno per giorno, e per farlo bisogna avere il coraggio di compiere delle scelte e di testimoniarle agli altri.

La mattinata di domenica si è articolata in tre momenti: il Vescovo Mons. Michele Seccia ha aperto i lavori, che sono proseguiti con l’intervento di Ernesto Olivero, fondatore del SERMIG (Servizio Missionario Giovani) di Torino, e con lo svolgimento di tre carrefour. Il primo di questi, presieduto da Alfredo Giansante di Arcotenda, era intitolato “Essere cittadini”, il secondo “Farsi ultimi” (incentrato sulla straordinaria testimonianza di un padre che, pur costretto su una carrozzella, ha avuto il coraggio di adottare sei bambini) e il terzo “Osare il futuro”. E proprio a questa terza sessione sono stati invitati gli alunni dello “Zoli”, diventati all’occasione dei “testimoni di coraggio”. Due giovani portavoce hanno raccontato, di fronte ad una platea numerosa ed attenta, alcune loro recenti esperienze in occasione delle quali hanno mostrato di avere coraggio.

La prima risale allo scorso ottobre, quando i ragazzi, dopo aver vinto un concorso che prevedeva l’elaborazione di una proposta di legge da presentare alla Camera dei deputati, sono stati invitati a discuterne a Montecitorio in Commissione Lavoro, alla presenza del Presidente on. Cesare Damiano, proprio come se fossero dei veri deputati. Gli studenti, inoltre, hanno assistito ad una seduta parlamentare ed incontrato gli onorevoli abruzzesi.

Ma perché si è trattato di un atto di coraggio?  Perché non è facile, a 18 anni, confrontarsi in prima persona con le Istituzioni con la I maiuscola, presentare e argomentare il proprio  lavoro; perché non è facile alzarsi in piedi con un microfono ed esporre le proprie opinioni, anche le proprie critiche…come quando i ragazzi hanno avuto il coraggio di chieder conto ai deputati di alcuni loro comportamenti durante la seduta alla Camera! Ma soprattutto non è stato facile fermarsi a riflettere sull’importanza dell’esperienza svolta, che ha insegnato loro ad approfondire il senso delle cose, a mettersi in gioco, a credere in ciò che fanno.

Successivamente i portavoce dello “Zoli” hanno raccontato un’altra esperienza: l’incontro, durante una recente Assemblea di Istituto, con Claudio La Camera, Direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla ‘ndrangheta, un uomo sempre in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata. Partendo dall’analisi di una realtà quotidiana come la diffusione sempre più capillare di sale da gioco e videopoker anche in piccoli centri apparentemente tranquilli – con la conseguente ombra della criminalità organizzata -, La Camera ha voluto invitare i ragazzi ad avere coraggio. Di fare che cosa? Di utilizzare la loro libertà di cittadini per far sentire la loro voce alle istituzioni, di avere il coraggio di riflettere sulle cose, di aprire spazi di vera conoscenza per vedere cosa succede intorno a loro, rifiutando il “controllo delle menti” di orwelliana memoria esercitato dai mass media.

Le testimonianze dei ragazzi di Atri hanno generato grande interesse e partecipazione tra i presenti,

che per più di un’ora e mezza hanno tempestato di domande i giovani relatori Alla fine dell’incontro è emerso un messaggio forte e coraggioso, sintetizzabile nelle parole di Roberto Saviano: “Sapere, capire diviene una necessità. L’unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare.”

Prof.ssa Monica Angelici, I.T.C “Adone Zoli”, Atri