Pubblicato Mercoledì, 11 Novembre 2020
Scritto da Santino Verna

IDEATA DAL GIOVANE BEATO CARLO ACUTIS ORA IN ABRUZZO

MOSTRA PERMANENTE DEI MIRACOLI EUCARISTICI A LANCIANO 

Domenica 8 novembre, ultimo giorno dell’ottavario dei defunti, è stata inaugurata, nel Santuario del Miracolo Eucaristico di Lanciano, la mostra permanente dei Miracoli Eucaristici, opera del Beato Carlo Acustis, il ragazzo milanese che ha commosso tutto il mondo, cattolico e laico, per la luminosa testimonanza di fede e di socialità.

Carlo, è stato beatificato in Assisi, patria adottiva, l’11 ottobre scorso, per volere di Papa Francesco, nel corso della S. Messa, presieduta dal Cardinale Legato Agostino Vallini, già Vicario del Papa per la città di Roma. Il novello Beato, le cui reliquie erano presenti alla beatificazione accanto all’altar maggiore in Basilica Superiore, è sepolto nella Chiesa di S. Maria Maggiore, sempre in Assisi, accanto all’Episcopio, nella piazza dove S. Francesco rinunciò agli averi, davanti a Pietro di Bernardone.

Carlo amava tanto l’Eucarestia, e di conseguenza, i miracoli eucaristici. Per questo, nella breve vita (è entrato nella Pasqua eterna a 15 anni), con la famiglia giungeva ogni tanto a Lanciano, dove si custodisce il primo e più completo miracolo. La mostra è allestita proprio accanto alla cappella di S. Legonziano, non più chiesa pubblica, ma pertinenza del Santuario del Miracolo. In questo sacro luogo, in un anno impreciso della fine della prima metà dell’VIII secolo, un sacerdote basiliano, con forti dubbi sulla transustanziazione, assistette al miracolo: il pane mutato in carne, il vino in sangue.

I miracoli eucaristici nel mondo sono circa 150. Il più famoso è quello di Bolsena, perché verificato direttamente dal Papa. Avvenne nel 1263, quando un sacerdote tedesco, con gli stessi dubbi del monaco basiliano, volendo chiedere perdono al Signore della poca fede, si recò in pellegrinaggio sulle tombe degli Apostoli. Sulla via del ritorno, si fermò a Bolsena, nella Chiesa di S. Cristina, e gli tornarono i dubbi. Mentre celebrava dall’ostia stillò sangue che intrise il corporale e le pietre del presbiterio. Il Papa in quei giorni si trovava nella vicina Orvieto, perché fino alla cattività avignonese, per la canicola capitolina e le relazioni con le famiglie aristocratiche dell’Urbe, la residenza non era soltanto il Laterano. Quando fu stabilito il Vaticano come residenza del Papa, le città dello Stato Pontificio non ebbero più il Vicario di Cristo, per un consistente periodo dell’anno. Soltanto brevi visite, e questo fino al 1870, quando il Papa si rinchiuse in Vaticano.

La mostra di Lanciano, offre, in italiano e in inglese, una scelta dei miracoli. Tra questi anche quello della mula inginocchiata davanti all’Eucarestia, brandita da S. Antonio di Padova, a Rimini, dove si trovava per combattere l’eresia. Per ricordare l’episodio fu costruito un tempietto, all’ombra della Chiesa di S. Francesco di Paola. Ovviamente si parla anche del miracolo di S. Chiara che mandò via i saraceni da Assisi, con l’ostensorio. L’episodio tende a sottolineare il Duecento come secolo dell’Eucarestia. Chiara ebbe grande amore per il Sacramento dei Sacramenti da essere definita “vestale dell’Eucarestia”.

Pochi giorni dopo la beatificazione, Antonia Salzano, madre del Beato Carlo Acutis, si è recata a Lanciano, nel Santuario tanto caro al figlio. Tutti la conoscono, perché tante sono le testimonianze su Carlo, e ne hanno viva l’immagine, con il marito e i due gemelli, nati dopo la nascita al Cielo del novello Beato, in Basilica Superiore, l’11 ottobre scorso.

Presto il Santuario di Lanciano, potrebbe accogliere una reliquia del Beato Carlo. Dopo l’arrivo delle reliquie di S. Massimiliano Kolbe, accolte dall’ex-Guardiano e ora Ministro Provinciale P. Mauro De Filippis, può essere la volta del giovane milanese, con l’accoglienza dell’attuale Guardiano P. Fabrizio De Lellis. Essendo un Santuario dei Frati Minori Conventuali, era naturale la presenza delle reliquie del martire polacco, la cui devozione nella città frentana è stata promossa da P. Michele Mariano, Parroco di S. Lucia (la chiesa a pochi metri dal Miracolo), e dal suo successore, P. Tommaso Fonzi, prematuramente scomparso a Castelvecchio Subecquo. S. Massimiliano è eponimo della piccola piazza di S. Lucia e una statua è presente all’interno della Chiesa.

Ora l’attenzione si sposta a quello che è stato definito il “S. Tarcisio dei tempi moderni”. Un ragazzo che non ha disdegnato le conquiste della modernità, giocava a calcio, aveva tanti amici, praticava il computer con diligenza, mentre la rivoluzione informatica cominciava la sua pagina. Un ragazzo che amava l’Eucarestia, l’autostrada verso il Cielo. E poiché amava tanto l’Eucarestia, il suo luogo preferito divenne Assisi, patria di un grande innamorato del Sacramento dei Sacramenti, Francesco, patrono d’Italia, la nazione che custodisce più miracoli eucaristici.

SANTINO VERNA