Pubblicato Lunedì, 05 Ottobre 2020
Scritto da Mario Marchese

VOCI INQUIETANTI: FARE CHIAREZZA

POSSIBILE SOPPRESSIONE DELLA UU.OO
DIPARTIMENTALE DELLA PEDIATRIA DI ATRI?

Egregio Signor Sindaco di Atri, Direttore Generale, Presidente, Sindaco di Teramo ed altri, 

si sente dire che la UU.OO Dipartimentale di PEDIATRIA del Presidio Ospedaliero è in fase di “soppressione” nelle intenzioni da parte dell’ASL di Teramo. Questa volontà di ridimensionamenti vari, darebbe un altro colpo al Presidio, che non potrà più rialzarsi, stante le difficoltà, anche se espresse dal dopo COVID. Si da il caso che, se si andasse alla soppressione di questa unità operativa,con annessa Neonatologia, queste sarebbe la fine delle speranze poi di una possibile riedizione del “Punto Nascita e di Ostetricia e Ginecologia in Atri”, che tanto ha mosso negli impegni ed interessi politici ed elettorali,(giustamente), molti di questa amministrazione, nonché per contrastare il centro sinistra, ovvero, rei di averli soppressi, ed invece loro, nella volontà di poterlo, oggi, reintegrare per una promessa politica di assetto sanitario dei Presidi e delle ASL. Cosa che questa volontà politica non vediamo, non verifichiamo poi in concretezza verso Atri, e non ascoltiamo più da nessuna parte, pur avendo il “centro destra la filiera completa decisionale”, per ripensare questa strategia, e cioè: l’ASL di Teramo di nomina del Centro destra, la Provincia di centro destra, Atri di centro destra, la Regione Abruzzo di Centro destra.

Quindi, davanti a questo quadro politico gestionale, non dovrebbero esserci problemi per questo RIPRISTINO, ed invece, non se ne parla, non se ne parla più, pur avendo verificato la primarietà dell’Ospedale di Atri di essersi prestato ad essere Ospedale tutto Covid, con conseguenze impensabili per la popolazione di Atri e del territorio per mancate prestazioni ed accertamenti da loro NON effettuati, o effettuati in ritardo, cioè solo da due mesi a questa parte, per recuperarlo poi, solo in parte, essendo l’Ospedale non di certo ritornato alla normalità completamente. O non è vero questa analisi? Molte cose si sono attivate, si certamente, ma molte altre ritardano ancora ad affermarsi come era nella fase pre-COVID 19, per causa l’Ospedale tutto Covid. E questo, statistiche alla mano, ovviamente. Certo, sono state garantite le urgenze, ma sui dati cronici...ci sono state, ovviamente, delle difficoltà ancora da superare, e da rimettere su, stante che sono state giocoforza tralasciate per la pandemia in essere. Ed oggi appare dovuto e necessario al territorio recuperali con uno sforzo organizzativo ulteriore ed importante.

Ma non è questo il problema, per il momento, direi, ma questa insinuante voce, che andrebbe ad essere smentita categoricamente, anzi, si va affermando che c’è un progetto di recupero e di sviluppo ulteriore del Presidio, sia in personale, che in Servizi diagnostici e di ricovero e degenze specialistiche, è vero? Oppure è vero l’opposto? Stante poi le promesse e le dichiarazioni espresse sull’Ospedale di Atri, tutto Covid? Lo ricordiamo tutti queste dichiarazioni: “nessuno dimenticherà quello che fatto Atri”-”Nessuno dimenticherà il S. Liberatore e la sua Città”

(Lo ripeto ancora una volta: ma dove sta scritto che tutto deve stare per forza a Teramo, creando poi in quella realtà enormi problemi e difficoltà logistiche e di prestazioni da effettuare?).

Non sarebbe ormai da prendere atto, ad esempio, che il 95% delle mamme scelgono Pescara e Chieti per il parto dei loro bambini, e non invece Teramo o tanto meno S. Omero? Dove sussiste anche l’UO Complessa di Ostetricia e Ginecologia (sic!), cioè quella che avevamo noi in passato? E che per scelte politiche fu li posto e trasferito? Che ritengo, ieri come oggi, essere stato un fiasco strategico? Insomma, dico sulla Pediatria e specialistiche collegate (la Fibrosi Cistica, la Auxologia etc. tutte cose nate dalla volontà di in Atri e sulla storia della Pediatria di Atri, diretta, allora , dal Primario M. Di Pietro), ed sarebbe lo scempio. Sulla memoria, su questo impegno, se si andasse a queste decisioni.....e questo COMITATO non lo accetterà supinamente, così come la città di Atri, che davanti a promesse di questa Giunta, dei Partiti ivi Componenti, si sono riempiti la bocca in questi anni, e che oggi, che hanno lo “strumento deliberato e politico” di rivedere le le scelte errate del passato, continuano ancora su quel percorso verso ATRI , la sua gente, ed il suo territorio, minacciando, si dice, altre soppressioni.

Gradirei dalle parti, assicurare la cittadinanza ed il territorio che questi allarmismi sono infondati, anzi si sta lavorando per riprendere realtà, e progetti, che riporteranno ulteriormente il S. Liberatore a livelli dovuti, essendo un “Ospedale strategico” per un territorio dell’AREA VASTA di 15 Comuni, posti nella Val Vomano, Val Fino, e la Costa da Roseto a Montesilvano, Città S. Angelo ed Elice Compreso, circa 150 mila ab.

E, sul Punto nascita ad Atri, sia la ASL di Pescara che quella di Chieti, sarebbero ben felici di essere sgravati da una pressione logistica a loro non dovuta, non pronti a tale evenienza ed Atri sarebbe salutata come positiva, sia per la sicurezza della mamma, che del bambino, nel pieno rispetto della Legge Fazio del 2010, e l’ Accordo, Stato Regioni del 2010, in merito ai parametri di sicurezza dei punti nascita, che Atri già garantiva allora, all’atto della ingiusta ed ingiustificabile sppressione, 46 su 47 parametri, di quelli previsti per ritenere un Punto Nascita, sicuro per la mamma e per il bambino. Ma fu vigliaccamente chiuso (nel mentre Sulmona, compreso nei 4 decreti di soppressione, ancora funziona...ditemi voi….), e, dicevo, con la ulteriore perdita della Pediatria, si darebbe l’ultimatum, in negativo, a questa possibilità di ripristino del PUNTO NASCITA in Atri.

In attesa di riscontri, Cordiali saluti ed un invito a prendere le dovute posizioni, saluti cordiali,

Mario Marchese, Comitato Difesa Ospedale Atri dal 2006