Pubblicato Martedì, 23 Giugno 2020
Scritto da Santino Verna

RICORDO DI UMBERTO SECONE

LA PARROCCHIA, LA SUA CASA 

Dopo breve e intensa sofferenza, ha incontrato sorella morte, Umberto Secone, storico collaboratore della Parrocchia di S. Antonio in Pescara e delle missioni francescane in Burkina Faso. Da pensionato si era totalmente dedicato alla Parrocchia, e solo il coronavirus lo aveva allontanato. Purtroppo l’allontanamento è stato definitivo, perché pochi giorni dopo il ripristino delle celebrazioni è cominciato il suo Calvario.

Umberto era nato a Casoli di Atri nel 1934. Avendo parenti nella città degli Acquaviva, si recava spesso ad Atri, percorrendo pedonalmente i viottoli di campagna, con il fisico atletico e robusto. Negli anni dell’immediato dopoguerra, insieme ai coetanei, uno dei passatempi pedonali preferiti, era il cinema di Pineto, una rudimentale sala nel paesino costiero appena nato.

Rappresentante della UTET, Umberto tornava ad Atri per motivi di lavoro e conquistò la simpatia di tutti perché uomo garbato, signorile e discreto. Da uomo maturo e avanti negli anni, con la moglie Tina e le figlie Luigia e Annalisa, è vissuto a Pescara.

Umberto era tifoso del Pescara, e ne seguiva puntualmente con la radiolina, le partite in casa e in trasferta. Ne commentava brevemente gioco e risultati con quanti passavano davanti al gabbiotto, per pianificare una S. Messa di suffragio o chiedere un sacerdote per la Confessione.

Importante per il percorso di fede, l’incontro con il Cammino Neocatecumenale, presente sin dai primi anni ’70 nella Parrocchia di S. Antonio. Collocato in pensione, come volontario è stato per lunghi anni centralinista della Parrocchia. Il gabbiotto divenne la seconda casa, mettendosi sempre a disposizione dei frati di S. Antonio e dell’omonima Parrocchia. Per le commissioni andava per la città adriatica con l’utilitaria verde, guidata fino a pochi mesi fa.

La seconda giovinezza di Umberto è legata alla nascita della missione in Burkina-Faso, della Provincia abruzzese-molisana dei SS. Bernardino e Angelo. Una volta lasciato il centralino, si è trasferito al piano superiore del Convento, per seguire l’Ufficio Missioni. Tutte le mattine, dalla casa all’ombra di S. Antonio, si recava al Convento. Naturalmente nella Parrocchia di S. Antonio aveva rinnovato con la moglie Tina, nel 2018, il patto d’amore dopo 60 anni di matrimonio, circondato dalle figlie, dai generi e dallo stuolo di nipoti. La celebrazione fu seguita da un lauto rinfresco nei locali della Provincia religiosa.

E anche l’estremo saluto è stato dato nella Parrocchia di S. Antonio, nella luminosa mattinata del 22 giugno, un giorno significativo per la Chiesa. Era il giorno della Dedicazione, segnata alla data del 20 giugno sul calendario, ma trasferita al lunedì successivo, per la memoria del Cuore Immacolato di Maria. Umberto ora ci illumina dal Paradiso dove ha ritrovato tutti i suoi cari.

SANTINO VERNA