Pubblicato Sabato, 09 Maggio 2020
Scritto da Mario Marchese

LA RISOLUZIONE APPROVATA DAL CONSIGLIO COMUNALE DEL 4 MAGGIO

CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI...

Egregio Signor Sindaco,

 

ho evitato di essere presente all’ingresso della Sala Consigliare con il fine di poter assistere alla seduta del Consiglio Comunale del 4-Maggio-2020, convocato dal Presidente, in “seduta pubblica”, ma poi pubblica non era, ma a “porte chiuse” per i cittadini, quindi, non pubblica. Ma va bene così !! Ve la siete cantata, e ve la siete sonata, come si dice.

Ecco, quella RISOLUZIONE, per il sottoscritto, avendolo letto, nulla dice sul prossimo futuro del S. Liberatore, se non quello di essere ancora disponibile a COVID19, nella parte riservata a parecchie realtà operative, utili ai cittadini di Atri e del territorio. Mi riferisco alla:

Medicina Generale; alla Geriatria;alla Cardiologia; alla Pediatria; al Centro Neonatale; alla EEG; al Centro Prelievi; al Centro Trasfusionale, alla Radiologia Generale-Tac; alla Fisiopatologia Respiratoria; alla Diabetologia; alla Farmacia.

Queste realtà, necessarie alla vita del Presidio e delle necessità del territorio, che fine fanno? Faranno? Saranno sacrificate al COVID19? In parte o del tutto, dato che avete deciso, imprudentemente, e per la 2° volta, contro Atri e gli atriani e la sua gente del territorio, di renderla una realtà, direi: “promiscua”. Ovviamente queste considerazioni non le si fanno per “becero campanilismo”, o di stampo “medioevalismo”, così come fu definito qualche protesta gg fa,  ovviamente, stante che il “territorio” reclama, come ha reclamato, che l’Ospedale S. Liberatore ritorni ad essere, per lo meno, quello che era tre mesi orsono, per pura necessità sanitaria per i cittadini del territorio, e  non una struttura: “mezzo, mezzo”. Oppure: a “mezza resta”, come si dice. Ma al pieno della sua efficienza e delle sue funzioni istituzionali, atte anche a recuperare quanto è stato sospeso, che non è poco, stante i numeri che questo Presidio esprimeva priva della scelta di  esporlo ad essere “Hospital Covid19”. Prestazioni tutte sospese, anche quelli programmati, o altri subentranti e necessari all’utente di questo territorio, di Comuni dell’AREA VASTA, 15 Comuni, 150-200 mila ab., anche di fuori ASL, ovviamente: E’ STATO TUTTO SOSPESO !! e non invece a Teramo, a Giulianova, a S. Omero (per parlare dell’ASL teramana).

Avete però di nuovo deciso, direi  NON per  Atri, e mi spiego,  perché non  avete voluto valutare  affatto anche proposte “alternative”,  ad evitare la “promiscuità dell’utilizzo del Presidio”.

Vi era stato proposto, su queste pagine, ripetutamente, di aprire un Centro Covid, in una struttura  separata, presso l’ex Ricciconti, ovviamente da  far attrezzare, e da concordare con le parti istituzionali di riferimento, convocando, Egregio Signor Sindaco, una : “CONFERENZA DI SERVIZIO” tra: Comune di Atri, ASP n°2 di Te; ASL di Teramo; Regione Abruzzo.

Tutti Enti Pubblici, quindi facilmente  poter metterli d’accordo,  già dal sottoscritto coinvolti, come l’ASL e l’ASP n°2, ma doveva essere Lei a prendere l’iniziativa, e poi verificare le varie disponibilità e volontà.  Almeno provare, verificare, porlo in essere come possibilità tecnica e strategica. Invece nulla di nulla. Avete deciso, così come la prima avete fatto per la  FASE 1.  Quindi un centro COVID distaccato, pronto per eventuale acuzie  nell’estate, e soprattutto per l’Inverno p.v., che di certo si ripresenterà ancora virulento il “mister x” (speriamo di NO, ma dicono di si).

Questo COMITATO, ed altre forze politiche, hanno condiviso questa scelta distaccata, alla quale non avete avuto la dignità nemmeno di dare risposta, valutazione oggettiva, o soggettiva. Avete fatto così oggi, come l’altra volta, 3 mesi fa, di renderlo TUTTO COVID19 il S. Liberatore. Probabilmente, anche in quella accezione il PD non disse nulla , o disse per loro, il Presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci dell’ASL teramana, il Sindaco di Teramo, oppure la dr Maria Mattucci, di espressione e di nomina dell’allora Giunta D’Alfonso, e di Di Giosia attuale Direttore Generale ff, pero tutti attenti a non toccare né Teramo, e soprattutto Giulianova, oppure,  S. Omero. Che rifuggono da queste ipotesi intraospedalieri, avendo fatta la scelta di discostare  le sedi Covid, oggi, che c’è il tempo dovuto: Teramo nell’ex Dispensario, Giulianova presso una RSA distante chilometri dal Presidio Ospedaliero, e S. Omero in altra sede. Così come ha fatto Pescara con un nuovo Ospedale per 11 milioni di euro in ricostruzione, e Chieti, per una Clinica in disuso.

Allora 3 mesi fa, c’era l’urgenza, e la decisione presa: “cascò come un fulmine a ciel sereno” sulla  testa del Sindaco, così almeno si espresse in più occasioni.

Ma ora no, si poteva tentare di fare altro, di tenere conto di altre proposte, oppure no.

Cioè  allora Lei non ne sapeva nulla, ma altri sicuramente si, e chi? Per suo conto, chi? Non lo abbiamo saputo mai noi di Atri.  Altre identità, direi politiche, e quindi decisero, e gli atriani  furono tacciati di “becero campanilismo”, se li ricorda queste parole, Signor Sindaco?  Non hanno potuto nemmeno  dire la loro, viste certe reazioni assunte, anche da Lei Signor Sindaco all’indomani, nel l’apprendere  che un cittadino aveva proposto una “petizione”, chiedendosi: “quale è  il futuro del nostro Presidio?”.

Ma quel tempo è passato, e meno male, con grandi sacrifici per Atri e la sua gente, per il personale, per i cittadini del territorio dei Comuni dell’Area Vasta (15 Comuni, 150-200 mila ab).

Alle vostre ipotesi, questo COMITATO, direi INASCOLTATO, ha proposto, con diverse lettere, altre considerazioni e soluzioni, cioè quello di poter sfruttare, l’ex sede del Ricciconti di Via della Repubblica, previo accordo e conferenza di servizio così come proposto prima e ripetuto ancora una volta.. E realizzare ciò che si sta realizzando in tanti Ospedali, sia dell’ASL  di Teramo, come dicevo prima, che  altrove, nelle Marche, a Pescara, cioè: DISTACCARE, DISTACCARE,  la sede COVID  dall’Ospedale, in quanto che, è estremamente pericoloso e rischioso continuare così. Ecco la sede  dell’ex Ricciconti, che avrebbe potuto risolvere il problema strategico e logistico (che non hanno altri nosocomi), quella struttura farla attrezzare dalla Protezione Civile in 4 e 4 otto, così come hanno dimostrato di fare in tante realtà. E, cosa  più importante, finalmente,  rendere LIBERO l’Ospedale, sanificarlo, e riprendere li, le normali attività perse, e che sono in arretrato.

Perchè Signor Sindaco non ha valutato la ipotesi  proposta?  E, non sono solo a dire questo, ci mancherebbe, non sono a questi livelli di presunzione, ma perchè è ormai una:  “RACCOMANDAZIONE  DELLA SANITA’ MONDIALE,  nonché del COMITATO TECNICO SCIENTIFICO REGIONALE E NAZIONALE CHE DANNO QUESTE DIRETTIVE”.

E lo dice, lo afferma anche, il ns ex Direttore del Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Atri, dr D’Amario Claudio, già Componente il Comitato Tecnico Scientifico Virologico Nazionale,  ed oggi richiamato dal Presidente  Marsilio a dirigere, come responsabile o componente, il Comitato Tecnico Regionale proprio per il COVID 19. Perchè lui ne afferma la necessità, e che  cioè: “QUESTE STRUTTURE VANNO DISTACCATE DAI PRESIDI OSPEDALIERI, CIOE’ DEBBONO ESSERE ESTERNALIZZATE, IN STRUTTURE ISOLATE”.

E quindi anche ATRI doveva e poteva rispondere SI, ma in questo senso, facendo altre scelte. Invece decidono il PD,  FI e LEGA, assieme questa opportunità approvata il 4 u.s., non seguendo nessun’altra indicazione già posta in essere da questo COMITATO, ripeto, in tante lettere, ma anche sostenuto  dal Gruppo Consigliare di Abruzzo Civico di  P. Basilico (già Sindaco di Atri, come il sottoscritto, ma guardate un poco).

Ma NON siamo stati ascoltati, ovviamente, contro ogni legittima considerazione, valutazione o  alternativa, o di opportunità strategica….dico almeno vedere, verificare: NULLA di NULLA!!!.

Poi, leggere all’indomani la notizia che: “è stata approvata la risoluzione del PD, di questa promiscuità, mi è parso fuorviante”, e mi va di domandarle Signor Sindaco: “ma non era una risoluzione del Consiglio Comunale di Atri? Cioè di tutti?” Ed allora, cosa ha da dire e dichiarare il PD? Che è una propria proposta?

Ma a parte questa valutazione politica, di cui mi interessa ben poco, entrando nel merito della stessa risoluzione, essa appare illogica, non si capisce dove voglia arrivare, o cosa fare, se non  quella di: “richiedere”,  quasi, “supplicare”, qualche benevola concessione o impegno, o riconoscimento, ma a chi? Verso chi? Di Chi?

-La Regione Abruzzo?

-L’ASL di Teramo?

-Il Direttore Generale dell’ASL?

-L’Assessore alla Sanità N. Verì ?

-Il Presidente della Regione Marsilio?

-La Giunta Regionale intera?

-La maggioranza che amministra la Regione?

Non mi sembra, che queste istituzioni si siano mai impegnati, sia recentemente che oggi a dire o fare qualcosa per Atri.  E soprattutto le sedi regionali: Presidente Marsilio, Assessore  Verì, Giunta Regionale, etc. oppure la stessa  maggioranza. Nulla di NULLA…. Quindi...di cosa si parla?

 

E, quindi,  nel contempo, nulla si dice di cosa si vuole, o si vorrebbe, o di quanto si vuole per questa disponibilità e trasformazione intramenia del S. Liberatore,  almeno sarebbero  stati utili elencarli  su questa RISOLUZIONE,  per avere impegni certi, come ad esempio, sarebbero stato utili  a far si  impegnare almeno, il Consigliere Regionale, che non era l’Assessore, che non era  il Presidente, ma un Consigliere regionale di maggioranza,  su alcune spettanze che ci hanno rapinato nelle gestioni passate della sanità Abruzzese, i vari: Del Turco-Chiodi-D’Alfonso-Paolucci, oppure no? E cioè:

-Ci ridanno la Ostetricia e Ginecologia?

-Ci ridanno il Punto Nascite?

-Ci danno una RNM (Risonanza Magnetica Nucleare che aspettiamo da 20 anni, è l’unico

  Ospedale dell’ASl che non lo ha, forse per favorire qualche privato?);

-Ci ridanno l’UTIC, dopo l’uso del Covid?

-Ci ridanno la Medicina Nucleare, ed il laboratorio RYA?

-Ci ridanno la Maxillo Facciale?

-Ci ridanno l’ORL?

-Ci ridanno altre UO Complesse e dipartimentali rapinate?

-Ci danno, almeno il personale necessario per il funzionamento del COVID presso l’Ospedale

atriano? Oppure  deve, come ha fatto, esercitare anche queste funzioni, oltre quelle d’Istituto? Come si sa, hanno bisogno di Medici, Infermieri, Tecnici di Radiologia, di Laboratorio, di Riabilitazione,  addetti alla pulizie, che “debbono essere tutte figure dedicate”, altrimenti la promiscuità sarà  estremamente pericoloso per l’intero Ospedale, ma non si è detto né questo, né altro. Solo un grazie, ed un’affermazione, che significare “un volemoce bene”, dato che allo stesso, Di Matteo, di S. Omero, (?) è apparso, non un Consiglio  Comunale fatto di maggioranza e di opposizione, ma di sola e  tutta maggioranza..(sic!).

Avete di nuovo, secondo me, fatto, deciso, un pastrocchio  e che i cittadini pagheranno caramente nel prossimo futuro, quelli di Atri soprattutto, ma anche, ripeto del territorio, che già lamenta coscientemente questa ibrida scelta come a: A  RISCHIO…

In quel Consiglio, il solo Filiani, ha avuto il coraggio di contestare, nel pieno silenzio di tutti, le responsabilità passate del PD sulla realtà del ridimensionamento del S. Liberatore, (omettendo anche le responsabilità di Chiodi). Ed il M5S ( di certo non colpevole di nulla di quelle nefandezze  espresse contro Atri negli ultimi 15-20 anni),  e dichiarando, nel suo intervento le “responsabilità” della politica regionale per la perdita, allora, dell’essere stato un “fiore all’occhiello della sanità abruzzese e non solo”.

Di Matteo, vi ha anche detto: Bravi, complimenti e grazie, e,...davanti alle legittime aspettative...ha anche detto, che gli altri “Ospedali e le altre Comunità”, qualora Atri potesse ottenerne qualcosa in cambio di tutta questa disponibilità, di ieri e di oggi e nel prossimo futuro,  saranno, sicuramente  e  fortemente osteggianti, e quindi...non certi nella condizione di  poter recuperare un bel niente di quello che il Del Turco di turno, il Chiodi di turno, il D’Alfonso di turno, ci hanno amaramente tolto in questi 15-20 anni.  Basta ascoltare il suo intervento, se non dico la verità.  Cordiali saluti,

Mario Marchese, Comitato Difesa Ospedale di Atri dal 2006