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Pubblicato Sabato, 25 Aprile 2020
Scritto da Mario Marchese

NUOVA SEDE COVID19 PRESSO RICCICONTI?

DICHIARAZIONI DEL DR. D’AMARIO CLAUDIO COMPONENTE IL COMITATO
TECNICO SCIENTIFICO NOMINATO DALLA GIUNTA REGIONALE

Egregi signori, Signor Sindaco,

come ho da sempre sostenuto, al solo ascoltare alcuni partiti, che, con proclami e proposte roboanti, hanno IDEATO di creare, dividendo ed isolando la parte vecchia del Presidio Ospedaliero di Atri da quella nuova, per farci un COVID19 separato dalla struttura, e così, riprendere, per tutto il resto, le attività normali, chirurgiche etc, già da tempo sospese, e che incalzano, ovviamente come domanda,  nel territorio dell’AREA VASTA. Dato che, gli Ospedali vicini, come era prevedibile: Teramo, Giulianova, Pescara, non hanno saputo, e potuto, soddisfare ciò che Atri non poteva fare più, essendo il tutto stato dedicato ad Ospedale COVID19.

E’ quello che temevo, quello che ho ipotizzato al Sindaco sin dal nascere di questa loro disponibilità e volontà strategica, allora, anche proponendo alternative, come “l’ALA- EST” dell’Ospedale di Giulianova come Covid19 al Direttore Generale, e noi, poi, continuare a fare quello che facevamo, ed avremmo supportato le attività in parte compromesse all’Ospedale di Giulianova, ma anche di Teramo, e Pescara.

Invece, sono partiti in quarta, volutamente in quarta, imposto  da alcuni, al Sindaco di Atri, che ripeto “gli cadde come un fulmine a ciel sereno tale decisione” (detto da lui medesimo e nell’immediato). Ma oggi siamo ad altri tempi, ed anche qui,  si esprimono senza una dovuta riflessione, e si vorrebbe riaprire a “mezza resta”, si dice ad Atri.

Personalmente ritengo che sia estremamente rischioso, e ho fatto delle proposte alternative con lettere del 18-Aprile e del 22-Aprile c.m.  Ma a nessuno è venuto a mente di  fare delle considerazioni e valutazione di merito ed in merito. Tanto è, che mi sono riferito, direttamente, al Presidente dell’ASP n°2 di Teramo, con sede in Atri, P.zzo Ricciconti,  Avv. Luca Di Pietrantonio, per  avere disponibilità ad ottenere  una sua struttura allo scopo. Qualcuno è venuto in soccorso di questa ipotesi, aggiungendoci l’ex Gei Spiga di S. Martino (a mio avviso troppo lontano e con altre criticità all’interno che l’utilizzano). Invece quella  della palazzina a due piani del Ricciconti, sede del Sant-Stefar, sarebbe ottimo, vicino all’Ospedale, e possibilmente attrezzato e capiente, e strategicamente discreto.

A soccorso di questa visione, viene anche una nota del Dr. D’Amario Claudio, già incaricato   nel Comitato Tecnico Scientifico per il Covid19 a livello della Regione Abruzzo, proprio dalla Regione e dall’Assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, che afferma in una sua intervista del 23 c.m. che:“la gestione del Covid19, in seconda fase, deve essere gestita  con percorsi separati, cioè avere Ospedali e padiglioni dedicati, completamente separati, isolati”; con una “intercettazione dei focolai domestici per la gestione precoce delle complicanze, con un monitoraggio attento a domicilio”.

Ecco, Egregio Signor Sindaco, Direttore Generale ASL di Teramo, non è una mia proposta da scartare, ma una “LINEA GUIDA” della Regione Abruzzo, del “Comitato Tecnico Scientifico”.

Ci pensi e si attivi con una Conferenza di Servizio con la : Regione Abruzzo, l’ASL di Teramo, Comune di Atri, e l’ASL n°2 di Teramo con sede in Atri. Così come già proposto con lettera mia del 22-Marzo2020. Certo di essere ascoltato, cordiali saluti,

Mario Marchese, Comitato Difesa Ospedale Atri