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Coronavirus, Luciano Monticelli contro Asl e Regione:
“Nella Val Fino si muore, si sono dimenticati di loro”

Anche Luciano Monticelli, ex consigliere regionale con delega di Facilitatore delle Aree Interne, interviene in merito alla drammatica situazione che i paesi della vallata stanno affrontando a causa dell’emergenza Covid-19, puntando il dito contro le istituzioni. “E’ innegabile – tuona in merito Monticelli –, questi paesi sono stati lasciati soli, con sindaci purtroppo ricoverati in ospedale e giunte ferme e consiglieri isolati. Dopo molte insistenze hanno avuto la zona rossa, ma ora? Il nulla!”.

Responsabile di tale situazione è dunque in primis, secondo l’ex consigliere regionale, proprio la Regione Abruzzo, che è andata avanti lasciando i primi cittadini della vallata inascoltati. “Cosa credevano – sottolinea Monticelli –, che bastasse un decreto? Non ce la fanno davvero più: sono stati abbandonati a loro stessi senza piani di protezione, senza strategia. E, soprattutto, senza la possibilità di estendere i tamponi a tutta la popolazione, mentre la gente continua a morire e sale a dismisura, per paesi così piccoli, il numero dei contagi”.

Il riferimento è alle ultime notizie che provengono da Castiglione Messer Raimondo, che conta ormai 12 morti tra una popolazione che, occorre ricordarlo, ha un’età media non proprio giovanissima e dove, dunque, le probabilità di sviluppare il virus in forme più gravi sono alte.

“Una grande responsabilità per tutto questo, però – chiosa ancora l’ex consigliere regionale – ricade, mi spiace dirlo, anche sulla Asl. Non capisco cosa aspetti a effettuare i tamponi, per non parlare del fatto che ci sono sindaci che lamentano anche l’assenza dei medici di base perché rimasti in molti contagiati”.

Come noto, infatti, i gridi di aiuto dei primi cittadini della vallata sono rimasti inascoltati. “Penso ad Alberto Giuliani, sindaco di Castilenti – prosegue Luciano Monticelli – che non ha medici di famiglia, ma anche a Vincenzo D’Ercole di Castiglione Messer Raimondo che ha Piccari, il sindaco di Montefino, come medico di quel paese e che adesso è ricoverato ad Atri perché egli stesso positivo. Una situazione di emergenza su cui non si può tacere”.

Il pensiero dell’ex consigliere regionale si estende poi all’intera Regione. “Non nascondiamoci dietro a un dito – conclude infatti –. In quell’area i contagi sono tantissimi, ma se pensiamo anche all’intero Abruzzo in percentuale non siamo poi messi meglio. La nostra è una piccola regione che, ad oggi, conta un numero di positivi pari o superiore a quello registrato in regioni molto più grandi. La situazione va, insomma, arginata e Asl e Regione Abruzzo sono gli unici enti preposti a farlo. Non è accettabile, qualcuno deve intervenire!”.