Pubblicato Domenica, 29 Marzo 2020
Scritto da Nicola Dell'Arena

Riflessioni

DIO NON CI LASCIA SOLI NELLA TEMPESTA

Venerdì 27 marzo ore 18,00, a piazza S. Pietro per partecipare all’appello del Santo Padre “Alla pandemia del virus rispondiamo con l’universalità della preghiera”.

Il Papa si presenta da solo sotto una pioggia battente e con piazza S. Pietro vuota. Il commentatore TV ci tiene molto a far risaltare una piazza vuota che il mercoledì accoglie persone di tutto il mondo che vengono per abbracciare e stringersi intorno al Papa. Questa volta è il Papa che abbraccia tutto il mondo e i due bracci del colonnato che Michelangelo li designò proprio a significare che la Chiesa abbraccia tutto il popolo dei fedeli.

L’immagine è devastante, spettrale e raffigura proprio l’isolamento cui il virus sta costringendo tutto il mondo. Isolamento tra città e isolamento tra stati. Però, é stato commesso un errore, il Papa non è solo e abbandonato ha con se due potenti alleati per la guerra: alla sua destra l'icona della “Salus populi romanae” e alla sua sinistra “il crocifisso miracoloso”. Entrambi cari al popolo romano proprio per il salvataggio da emergenze sanitarie.

Inoltre, il Papa non è stato mai solo. È stato seguito da 17,4 milioni di italiani ed è stato seguito da tutto il mondo.

La Salus popoli romanae è una icona, che seconda la tradizione è stata dipinta da San Luca e portata a Roma da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. Nel 593 Papa Gregorio I la portò in processione per far cessare la peste. Nel 1837 Papa Gregorio XVI l’ha pregata per chiedere la fine di una epidemia di colera. Il 15 marzo Papa Francesco si è recato in preghiera per implorare la fine dell’epidemia dal COVID-19.

Il crocifisso miracoloso é una opera lignea realizzata tra il 1370 e il 1379, che si conserva ed é venerato nella chiesa di S. Marcello al Corso. Nell’agosto del 1522 fu portato per 18 giorni in processione per Roma da S. Marcello a fino S. Pietro per scongiurare la pestilenza che era scoppiata a Roma. All’arrivo in S Pietro l’epidemia subì un forte rallentamento.

Per questo evento speciale la Chiesa ha organizzato 5 momenti: 1) recita del Padre Nostro con i Capi delle Chiese e con tutti i cristiani delle varie confessioni, anticipato al 25 marzo alle ore 12,00; 2) ascolto della parola di Dio; 3) adorazione del Santissimo Sacramento; 4) Benedizione “Urbi et Orbi”; 5) Indulgenza Plenaria, posticipata come è in uso nella Chiesa.

Dalla Bibbia è stato letto il Vangelo di Marco versetti 4,35-39 “venne la sera”. Pietro e gli Apostoli si trovano sulla barca con il mare in tempesta e Gesù che a poppa dorme. Quando si sveglia ordina al vento e alle acque di calmarsi ed essi si calmano. Così all’improvviso il Papa non è solo a piazza S. Pietro c’è Gesù che come sulla barca dorme al suo fianco ed nel frattempo opera per calmare la tempesta.

L’Adorazione del Santissimo Sacramento che è una celebrazione tipica della quaresima, e che quest’anno non si poteva fare, è stata fatta ma con una formula  nuova. È la prima volta nella storia della Chiesa. Al posto della classica litania della intercessione dei Santi è stata messa una invocazione diretta a Dio per salvarci, toglierci e liberarci da questa pandemia del COVID-19.

La benedizione Urbi et Orbi che significa alla città di Roma (il Papa è il vescovo di Roma) e al mondo intero (il Papa è il capo dei cristiani di tutto il mondo) è stata impartita in modo speciale in questo 27. Nel cerimoniale della Chiesa è impartita solo in 3 occasioni: Natale, Pasqua e nella proclamazione del nuovo Papa.

Visto il momento particolare la Chiesa ha fatto cose straordinarie.

 Nicola Dell’Arena