Pubblicato Domenica, 22 Marzo 2020
Scritto da Santino Verna

RICORDO DI BRUNO LEONI

LO STORICO SARTO DELLA NOSTRA CITTA'

Nel primo giorno di questa primavera, segnata dal coronavirus, si è addormentato nel Signore, il Maestro Bruno Leoni, uno degli storici sarti della città degli Acquaviva. Atri ha una lunga e gloriosa tradizione di artigiani dell’ago e del filo, e Bruno era uno dei pochi rimasti, con l’atelier a Porta Macelli, all’ombra della Chiesa di S. Agostino.

Bruno era nato nel 1933 ed aveva esercitato a lungo nella bottega. Un locale che non era soltanto ambiente di lavoro, ma luogo di ritrovo e socializzazione, come tutte le botteghe degli artigiani. Marito e papà dinamico, premuroso e affettuoso, era un uomo di fede.

Partecipava quotidianamente alla S. Messa, in una delle chiese di Atri ed era sempre piacevole conversare con lui, per la discrezione, la schiettezza e la signorilità che lo caratterizzavano. Aveva conosciuto la spiritualità del Movimento dei Focolari, uno dei frutti del Concilio Vaticano II, e ne incarnava la tempra delle origini, nella Trento devastata dalle bombe.

Bruno partecipava agli incontri mensili della “Parola di vita”, nella casa del vicino e amico Pino Perfetti, anche lui classe ’33, con la solerte guida del Dott. Enzo Pierucci. Erano pochi uomini presenti all’adunanza nel salotto di Pino, talvolta si associava mio padre, Giovanni Verna. Era una rimpatriata ordinaria, dove si leggevano gli scritti di Chiara e si parlava della vita della Chiesa e della società, oltre agli aspetti del pellegrinaggio terreno. Mio padre non volle mai aderire al Movimento dei Focolari, ma amava comprendere gli sviluppi di un Concilio da lui vissuto in prima linea, come esponente di Azione Cattolica e poi primo direttore laico del settimanale diocesano.

Bruno era molto legato alla città di Atri, alle sue tradizioni popolari e musicali, condivise con la moglie Olga Anello, componente del coro folkloristico “Hatria”, dove cantavano i fratelli Gino, tenore e Antonino, poeta dialettale e autore di commedie. L’altro fratello Mario, fisarmonicista, era instancabile organizzatore dei “Siparietti” al Teatrino “Mandocchi”, negli anni ’50 e ’60, quando i teleschermi nelle case si contavano sulla punta delle dita.

In Cielo ha ritrovato oltre alla moglie Olga e alla nipote Brunella, prematuramente scomparsa per una terribile malattia undici anni fa, tutti i suoi cari, e tanti concittadini. Il Signore lo ha chiamato al premio eterno, nell’imminenza della solennità dell’Annunciazione, una festa mariana che ricorda a tutti i credenti la nostra adesione al Signore in ogni momento della nostra vita.

SANTINO VERNA