Pubblicato Venerdì, 13 Marzo 2020
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

CORONAVIRUS E POLITICA ITALIANA

Sul coronavirus non volevo dire nulla per il grande problema che è per tutti e per i gravi problemi che sta creando all’Italia. Però, dopo aver visto la trasmissione di “Striscia la Notizia”, dell’11 marzo, dove mette Zingaretti nella rubrica “Che figura di M” , mi son fatto coraggio. Striscia ha detto, in modo satirico ed encomiabile, le stesse cose che pensavo io, ma di questi tempi è pericoloso dirlo. Girano persone che per amore degli avversari sono pronti anche a linciarti.

Scoppia i1caso, il centro destra chiede di controllare e di mettere in quarantena i cinesi che rientrano in Italia. Il governo fa orecchie da mercante e minimizza. Il governatore della Toscana arringa contro la Lega. Il ministro De Micheli da dello sciacallo a Salvini. Il ministro Boccia gli da dell’untore.

Addirittura qualcuno, su facebook, da alla Meloni dello sciacallo su un articolo de Il Giornale sui sondaggi dimenticandosi che la Meloni i sondaggi non li fa. Purtroppo i sondaggi dicevano che FdI aveva superato il M5s, ed io mi domando come fa, il M5s, a stare al 13–l4% quando in tutte le elezioni che si sono svolte a male pena arriva al 7%.

Poi il governo ridicolizza il fenomeno. Chiama, e mi piacerebbe sapere quanto è costato, un consulente al ministero della Sanità, e la prima cosa che dice “non preoccupatevi fa più morti l’influenza del coronavirus”. Dura solo qualche giorno e poi lo mandano via. Qualche ebete l’ha preso in considerazione e naturalmente il cretino ero io perché non mi piace questo governo.

Conte organizza una teleconferenza per riappacificare con l’opposizione in un momento così drammatico per il paese. Alla conferenza commette il grave errore di accusare l’ospedale di Codogno, ma il colpo era per il presidente della regione il leghista Fontana. Conte imprudente dice “la gestione di una struttura ospedaliera non del tutto propria secondo i protocolli prudenti che si raccomandano in questi casi”. A Conte risponde direttamente l’ospedale dicendo che “hanno dovuto chiedere una proroga al protocollo per risolvere il caso del paziente 1”. A proposito non sappiamo ancora da chi è stato contagiato il paziente 1. Praticamente l’ospedale ha detto che il protocollo era sbagliato. Non dico nulla sulla burocrazia e sulle carceri per chi non la rispetta.

Esce la notizia che un uomo della scorta di Salvini è risultato positivo al coronavirus. Aprite cielo. I maggiori e peggiori improperi e insulti, con i migliori auguri di morte contro Salvini. Alla fine Salnini non ha nulla ma nessuno si scusa.

Zingaretti fa l’eroe. Il 25 febbraio va a Milano, ride e annuncia agli italiani che il pericolo coronavirus non esiste. Il 7 marzo si presenta alla TV, questa volta non ride, e annuncia che è risultato positivo al coronavirus e che lavorerà a casa. Tutti gli mandano gli auguri di pronta guarigione, nessun augurio di morte. E così Zingaretti da probabile untore passa ad eroe e salvatore della patria. Sarà solo un caso ma dopo il suo annuncio, a Roma sono comparsi diversi malati di coronavirus.

L’8 marzo, alle due di notte, Conte firma il primo decreto di chiusura e subito scattano le polemiche. La sera precedente migliaia di persone assalano i treni per allontanarsi da Milano. Lo stesso Conte incolpa la presidenza della regione Lombardia rea di aver passato l’informazione al New York Times il quale pubblica la notizia all’1,35, mezz’ora prima che Conte firmasse e quindi impossibile che potesse essere letta da chi scappava.

Conte non ha ancora capito che le bugie hanno le gambe corte e che soffre di salvinite acuta. Poi si scopre che il Corriere della Sera, verso le 20 del 7 marzo, ha pubblicato la notizia e che verso le 21 tutti i giornali riportavano la notizia. Alla fine si prefigura la manina (tanto cara al M5s) della presidenza del consiglio.

Nicola Dell’Arena