Pubblicato Sabato, 07 Marzo 2020
Scritto da Italia Nostra - Atri-

LA NOSTRA DECISA CONTRARIETA'

Potature selvagge in via Circonvallazione Nord, piazza Duchi
d’Acquaviva, Viale del Risorgimento e viale Umberto I di Atri

Questa Sezione da sempre si sta battendo per sfatare il concetto, estremamente pericoloso, che le potature abbiano sempre effetti benefici e rinvigorenti per le piante. Un tale concetto ha portato spesso ad operare sugli alberi con interventi drastici e irreparabili, come quelli che si stanno attuando in questi giorni in via Circonvallazione Nord, piazza Duchi d’Acquaviva, Viale del Risorgimento e viale Umberto I di Atri.

Non possiamo, quindi, far altro che ribadire la nostra contrarietà alle potature degli alberi ornamentali eseguite in difformità da quanto previsto nelle norme tecniche sulla cura del verde redatte a cura del dott. Alessandro Bottacci, fatte proprie dal Corpo Forestale dello Stato, ribadite dal Ministero dell’Ambiente con l’adozione nel 2017 delle linee guida in materia e recepite, a suo tempo, anche nel “Regolamento per la formazione, gestione e tutela del patrimonio verde della Città di Atri”, adottato con delibera del C.C. di Atri n. 68/2004 (vedasi, a quest’ultimo proposito, in particolare l’art. 10).

Il 4 marzo u.s. abbiamo indirizzato al Sindaco e, quindi, all’Amministrazione comunale tutta, un telegramma con il quale si chiedeva di interrompere lo scempio che si stava perpetrando.

Questa richiesta non ha avuto esito alcuno. Per tale ragione, non possiamo che ritenere responsabili l’Amministrazione comunale di Atri del grave danno procurato al patrimonio arboreo della nostra Città, che potrebbe addirittura configurarsi come reato penalmente perseguibile.

Malgrado siano oltre trent’anni che la letteratura scientifica che ne spieghi i pericolosi effetti, le potature drastiche e le capitozzature rimangono pratiche diffuse.

E’ necessario quindi aggiornarsi e soprattutto contrastare fermamente chi ancora mette in atto queste pratiche nella gestione degli alberi cittadini!!!

Senza considerare l’impatto economico che ne deriva, concretandosi in un un inutile spreco di denaro per una serie di ragioni.

I rami che ricrescono a seguito di un intervento di potatura estrema diventeranno pericolosi perchè estremamente fragili; se il tipo di albero interessato non sopporta tagli drastici (ad es. le betulle e i pini), si potrà avere la morte dell’albero stesso, che dovrà essere rimosso e rimpiazzato; se l’albero sopravvive richiederà sicuramente costanti potature per diversi anni, necessarie a rimuovere i rami che sono spuntati deboli e pericolosi.

Inoltre, in caso di danni causati da un albero capitozzato, si rischiano azioni legali, poiché la capitozzatura è riconosciuta dai tribunali come pratica dannosa e pericolosa.

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Relativamente all’intervento di potatura dei platani in Viale Umberto I, si chiede infine di conoscere al più presto quanto segue:

a) se l’intervento di cui trattasi sia stato preceduto dalla necessaria comunicazione al Servizio fitosanitario regionale, prescritta ai sensi e per gli effetti dell’art. 5, comma 3, del decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali del 29.02.2012;

b) se la ditta incaricata delle operazioni in parola sia stata informata delle cogenti prescrizioni in materia di potatura dei platani, previste dall’art. 9 del succitato decreto ministeriale e indicate nel relativo allegato, e se a dette prescrizioni ci si sia attenuti nell’eseguirle.

Il Presidente della Sezione, Domenico Zenobio