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Pubblicato Sabato, 16 Novembre 2013
Scritto da Antonio Cerquitelli

ATRI, FINALMENTE UNA STORIA A LIETO FINE

IL GRANDE SUCCESSO DELLA “SCUOLA CIVICA”:

900 STUDENTI ISCRITTI AI VARI CORSI!

 

Sia chiaro. Non sono un campanilista. E, giunto a Roma per l’università, non sento granchè la mancanza della nostra città. I problemi ad Atri esistono e credo perpetuamente incomberanno sulle teste degli atriani se non si farà presto qualcosa. Non voglio però parlarvi di storie sconsolanti che ogni giorno imputridiscono gli animi di molti. Perché penso sia giusto che talvolta, soprattutto di questi tempi, si raccontino buone novelle affinchè magari qualcuno  riesca a scorgere un lumicino innanzi a tutta questa tempesta. E ho intenzione di parlarvi di una bella realtà che già da tempo si è affermata ad Atri: quella della scuola. L’istituto A. Zoli per intenderci. Chi meglio di me può raccontare la sua evoluzione. Ricordo ancora i primi giorni: certo emozionanti, con la sensazione tuttavia  che su di essa pendeva una pericolosa spada di Damocle:  il lento e continuo calo del numero degli iscritti.  Il liceo classico e linguistico abbandonati ormai al loro triste destino, la chiusura.  Altre sembravano le mete più ambite dei tredicenni: Roseto, Giulianova, Pescara. Quasi ci fosse l’Eldorado in quelle scuole. E invece Atri, con una spinta di orgoglio, quando tutti gli spiriti erano rassegnati, ha avuto la forza di reagire e cambiare il finale di una storia che pareva già scritta. 

Dopo qualche anno che mi trovavo tra le mura dell’ A. Zoli c’erano delle novità: la fila davanti alla macchinetta del caffè era interminabile, così come in bagno, le bidelle avevano sempre meno tempo per dedicarsi alla lettura degli oroscopi, erano state riscoperte aule dimenticate e pian piano l’ edificio non riusciva più a contenere tutti quei studenti urlanti e scalpitanti. Molti provenienti da altre città, alcuni anche da Pescara.

Il segreto del successo è stata un’azzeccata creazione: quella della scuola civica. Al suo interno infatti sono stati istituiti corsi per allievi particolarmente meritevoli ammessi in base al voto di scuola media. Per citarne alcuni: astronomia, invalsi matematica, latino e greco, spagnolo, russo, cinese, tedesco, attività musicali… per il triennio inoltre la possibilità di preparazione ai test d’ingresso delle facoltà a numero chiuso. Ed ecco che si è verificato l’impensabile fino a qualche anno fa: l’aumento  degli iscritti. Nell’ a. s. 2013/2014  sono circa 900(400 erano quelli del 2009/2010) ma destinati ad aumentare nel tempo.

Per me è stato davvero sorprendente scoprire che gli studenti  al primo anno del liceo classico abbiano superato di numero quelli di Roseto (ogni tanto un po’ di campanilismo non guasta) e che il  futuro del classico è molto roseo, nonostante,  a livello nazionale, le “humanae  litterae“ vengono sempre più snobbate. Il confronto tra gli indirizzi del 2009/2010 e quelli del 2013/2014 parla chiaro: da cinque(classico, linguistico, scientifico, IPIAS, ITC) sono passati a ben undici. Sei indirizzi nuovi: linguistico del turismo, scientifico scienze applicate, scientifico dello sport, ITC RIM(Relazione Internazionale Marketing), operatore socio sanitario e alberghiero. Merito deve essere  riconosciuto anche al lavoro degli insegnanti. Spesso si dimentica del loro ruolo e delle influenze che possono avere sui ragazzi che, come me, sono passati tra i banchi dell’ A. Zoli: influenze che possono segnare il corso della vita. Professionalità e intuizione sono state così la chiave del successo. Insomma, una volta tanto, una storia a lieto fine.

Antonio Cerquitelli