Pubblicato Sabato, 21 Dicembre 2019
Scritto da Gabriella Liberatore

Fioritura d’autunno

Diario breve di un anno che volge al termine 

Mancano pochi giorni alla fine dell’anno e, come da tradizione, scorreremo le immagini dei suoi più significatavi eventi. Ogni anno che si chiude lascia sempre un’eredità che, nel bene e nel male, lo sottrae all’oblio.

Sfogliando a ritroso il calendario, nelle prime settimane di gennaio, ritrovo la struggente vignetta di Makkox che ci ha fermati, indignati e riempiti di vergogna. La triste storia del bambino del Mali con la pagella cucita addosso è la sintesi perfetta dell’abisso in cui siamo precipitati. Il 2019 se la porterà come fardello, per sempre.


La vignetta di Makkox sul migrante ragazzino e la sua pagella

Poi è arrivata l’estate, con i suoi porti chiusi come scalpo offerto alla paura. Donne, uomini e bambini devastati dal sole e dal mare come protagonisti di un macabro reality. Il 2019 se la porterà come fardello, per sempre.

L’autunno ci ha sorpresi con le sue piazze piene. Un fenomeno che abbiamo visto crescere con una potente celerità, e che, come ogni innovazione, ci divide in disfattisti ed entusiasti. Il tempo ci dirà di più.                                                                                                          
 Migranti soccorsi dalla Sea Watch (ANSA)

Sarebbe un errore, però, ridurlo ad un’orchestrata operazione politica, perché significherebbe non comprenderne la portata e soprattutto le motivazioni sottese. Significherebbe negare il grido (garbato) di tanti giovani che, vivaddio, hanno lasciato le tastiere per cercare il contatto, l’incontro, la parola parlata! Un’epifania del dissenso che non urla, che chiede alla politica semplicemente di tornare al suo significato primigenio.

L’esalogo di Piazza San Giovanni è di imbarazzante (per i destinatari) semplicità. Ha quasi il sapore del rimprovero di un figlio al proprio papà. Un richiamo al rispetto dei doveri basilari di chi rappresenta le istituzioni.

PolisblogGallerie/ La manifestazione delle Sardine a Roma in Piazza San Giovanni il 14 dicembre 2019

 

 

Infine, dicembre, con il suo solstizio che prelude al ritorno alla luce. In città è arrivato il circo, il circo più bello del mondo, con i suoi domatori di poesia, lanciatori di baci, maghi degli abbracci e sollevatori delle pene dell’animo. L’arcobaleno è la somma di colori diversi. Il 2019 se lo porterà come dono, per sempre.

 

C’è una lettura che amo riprendere in questo periodo dell’anno, il Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere di Leopardi. Immaginandomi come il venditore, alla domanda del passeggere -A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?- risponderei- Vorrei che assomigliasse a questo ultimo scorcio d’ anno.

Et voilà- Il circo delle emozioni- Atri, Teatro Comunale-20 dicembre 2019

 


Gabriella Liberatore