Curiosità storiche

LO ZUCCHETTO CARDINALIZIO DI ATRI

Il Vescovo di Atri, oggi di Teramo-Atri, ha il privilegio dello zucchetto rosso cardinalizio. Mons. Lorenzo Leuzzi lo ha indossato per la prima volta nella Concattedrale di Atri, nella solennità dell’Immacolata Concezione.

Lo zucchetto è la calotta, indossata sul capo dal Papa, dai Cardinali, dai Vescovi e dagli Abati. E’ bianco per il Papa, rosso per i Cardinali e i viola per i Vescovi e gli Abati Ordinari, vale a dire per quegli Abati con giurisdizione quasi episcopale su un determinato territorio. Gli Abati non Ordinari, come quello di S. Giacomo in Pontida, non porta lo zucchetto.

Questa calotta è nata anche per una ragione funzionale, ovvero per riparare la tonsura clericale dal freddo. E’ indossata già dalla nomina episcopale, mentre le insegne (mitra, pastorale, anello) appartengono ai riti esplicativi della consacrazione del Vescovo. Il pallio, invece, è consegnato dal Papa o da un suo delegato, nella Cattedrale dell’interessato, se Arcivescovo Metropolita.

Chiedendo a P. Tommaso Fallica, domenicano del Convento della Madonna dell’Arco a S. Anastasia e in precedenza segretario particolare dell’Arcivescovo Tommaso Valentinetti, prima a Termoli-Larino e poi a Pescara-Penne, ho avuto la risposta relativa ad un privilegio ottenuto da Penne nel XIV sec. Data l’unione “aeque principaliter” (perfetta uguaglianza) con Atri, la città acquaviviana beneficiò della possibilità del Vescovo con lo zucchetto rosso.

Gli abiti cardinalizi sono molto rari per un Vescovo. In Italia conosciamo gli esempi di Vercelli e Venezia, dove l’Arcivescovo può vestire interamente di rosso, il primo perché siede sulla cattedra eusebiana, la più antica del Piemonte, il secondo, in quanto Patriarca, erede di quello di Aquileia. E’ un rosso leggermente diverso, mutato poi nel rosso cardinalizio vero e proprio, se l’Arcivescovo riceve la nomina dal Papa, come è avvenuto tante volte per Venezia.

Lo zucchetto atriano, legato alla storia della Chiesa di Atri, con la presenza di diversi porporati della dinastia acquaviviana, operante in tutto il Rinascimento e oltre, fu ripristinato dal Vescovo Gilla Vincenzo Gremigni, Amministratore Apostolico di Atri e Penne, dal 1945 al 1949 e poi per altri due anni ordinario effettivo della nuova diocesi.

Veniva indossato dal Vescovo Battistelli, e certamente non fu tra le prime preoccupazioni di Padre Abele, giunto ad Atri nel 1967, all’indomani del Concilio. Mons. Conigli fu una delle punte avanzate della Chiesa, come il suo amico Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo ora emerito di Ivrea, quasi centenario.

Lo zucchetto rosso, con vicende alterne, è presente nella Concattedrale di Atri, e il Vescovo lo indossa nelle non poche celebrazioni dell’anno.

SANTINO VERNA