VIAGGIO NELLA VITA CONSACRATA (5)

LE CONGREGAZIONI RELIGIOSE

Chi sono e le loro regole

I Salesiani, I Rogazionisti, I Passionisti, I Paolini, Gli Orionini

Dal XVII sec. si sviluppano nella Chiesa, le congregazioni religiose. Già soffia il vento della Rivoluzione francese e si mettono le basi per la secolarizzazione di tutta l’Europa. La Chiesa gerarchica viene avvertita con sospetto e fastidio, e le nazioni del Vecchio Continente, soprattutto la Francia, non vogliono essere suddite di Roma. Il Sommo Pontefice ha ancora il potere temporale, con due palazzi romani per la residenza, e un territorio corrispondente a buona parte dell’Italia Centrale.

Le congregazioni si differenziano dagli Ordini, per via della professione dei voti. Mentre gli Ordini hanno i voti solenni, ovvero il religioso è considerato morto al mondo, le Congregazioni hanno quelli semplici, ovvero se si vuol tornare nel mondo, si ritorna al possesso delle sostanze.

Per voti solenni non s’intendono quelli definitivi. Perché negli Ordini religiosi, la professione è sempre “solenne”, con la differenza che esistono la temporanea e la perpetua. La prima si celebra, alla fine dell’anno canonico di noviziato, possiamo dire l’anno dell’addestramento delle reclute per usare il frasario militare, la seconda, almeno dopo tre anni dalla prima professione. Possono passare anche più anni dalla temporanea alla perpetua, perché l’ammissione a quest’ultima è decisa da superiori e formatori, ovviamente con l’ascolto dell’interessato.

Tra le congregazioni più famose, ricordiamo i Salesiani, fondati da S. Giovanni Bosco, e affidati alla protezione di S. Francesco di Sales, dottore della Chiesa, patrono dei giornalisti. Nacquero durante la bufera della secolarizzazione e per questo adottarono alcuni aspetti del mondo laico, come la nomenclatura della gerarchia. Il Superiore della casa (non è più un convento), non si chiama “Guardiano” come nell’Ordine francescano o “Priore” come negli altri Ordini Mendicanti, ma “Direttore”, come per un circolo didattico o una stazione radiofonica. I figli di Don Bosco, non adottarono un abito religioso, ma semplicemente la talare nera dei diocesani, e i cooperatori (fratelli laici) la veste borghese, naturalmente consona ai voti religiosi e al servizio ecclesiale.

Per evitare la confisca, su consiglio di uomini di governo, i Salesiani costruirono collegi non dotati di camerate, ma di piccole stanze per il ritiro notturno e lo studio. I conventi degli Ordini Mendicanti, sovente erano requisiti dal governo piemontese, per la costruzione di caserme, ospedali civili e militari, scuole e municipi. I figli di Don Bosco furono appoggiati dalla classe dirigente liberale e massonica, perché pensava all’educazione e all’istruzione della gioventù. Si può dire che anche grazie a Don Bosco i piemontesi sono diventati meno “mangiapreti”.

Sul sentiero dei Salesiani, nel Mezzogiorno d’Italia, nascono i Rogazionisti del Cuore di Gesù, ad opera di S. Annibale M. Di Francia, proveniente da una famiglia facoltosa di Messina. Non ancora sacerdote, cominciò l’apostolato in una delle aree più povere della sua città. L’esperienza spirituale di S. Annibale si è imbattuta con quella di Melanie Calvat, la veggente della Salette.

Appartengono alla sfera delle Congregazioni, i Passionisti, nati nel XVIII sec. sul Monte Argentario, dove S. Paolo della Croce si era ritirato, per formare una famiglia religiosa incentrata sulla meditazione della Passione del Signore, rimedio ai mali del secolo dei lumi, dove la massoneria perseguitava con le buone e le cattive, la Chiesa. Carisma dei Passionisti sono le missioni al popolo e la predicazione (tridui, novene, settenari, feste liturgiche etc.), e per questo non potevano essere parroci. La diminuzione dei sacerdoti ha comportato l’assunzione di cappellanie o piccole parrocchie per assicurare il servizio pastorale al territorio, con residenza nel proprio ritiro.

All’inizio del XX sec. nasce la Società S. Paolo, fondata dal Beato Giacomo Alberione, sacerdote di Fossano, incardinato nella diocesi di Alba, il quale davanti a Gesù Sacramentato si sentì chiamato a fare qualcosa per il difficile secolo che stava per cominciare. Il cinema era nato da poco in Francia, e la radio stava muovendo i primi passi. Don Alberione si dedicò con la sua congregazione, sull’esempio di S. Paolo, all’apostolato della “buona stampa”. Nascono quindi varie riviste come “Famiglia Cristiana”, “Jesus” e “Vita pastorale”. Senza dimenticare il foglio festivo, “La domenica”, per prepararsi alla celebrazione della S. Messa.

L’apostolato riguarda anche il cinema. Don Emilio Cordero, nel 1950, anno del dogma dell’Assunzione, realizza “Mater Dei”, e più tardi l’altro paolino, Don Attilio Monge, è produttore esecutivo delle “Avventure di Pinocchio” di Luigi Comencini. Il lavoro cinematografico migliore sul gaio ometto di legno.

I Paolini (da non confondere con altre due famiglie sotto la protezione di S. Paolo, una polacca e una milanese), gestiscono in vari luoghi le librerie con il reparto di audiovisivi (celebre quella di Via della Conciliazione), anche se la diminuzione dei religiosi ha aperto le porte a molti laici alla cassa o nel servizio al cliente. Da qualche anno la famiglia di Don Alberione, organizza, in una diocesi italiana, la settimana della Comunicazione, per sensibilizzare il popolo di Dio, al problema delle comunicazioni sociali, mentre abbiamo la compagnia dei frutti della rivoluzione informatica.

Dediti al prossimo bisognoso, i Figli della Divina Provvidenza, fondati da un allievo di Don Bosco, Don Luigi Orione, originario di Pontecurone di Tortona, tra Milano e Genova. Presente al terremoto di Avezzano e Messina, la Congregazione accoglie attualmente nei suoi istituti, tantissimi disabili, secondo il carisma dell’opera: evangelizzare attraverso la carità.

Tante sono le Congregazioni maschili, impossibili elencarle tutte. Sono state brevemente e velocemente segnalate le più conosciute, almeno in Italia.

SANTINO VERNA