Pubblicato Martedì, 22 Ottobre 2013
Scritto da Santino Verna

Intensi i rapporti dei “frati di S.Gabriele” con la nostra città

I PASSIONISTI E ATRI

Pur non avendo mai avuto ritiri (così si chiamano le case dei Passionisti) nella città di Atri e neppure nella diocesi, i figli di S. Paolo della Croce sono molto conosciuti nella città dei calanchi, anche se con il nome di “frati di S. Gabriele”, con riferimento al principale Santuario retto dai confratelli del Santo patrono d’Abruzzo e patrono “aeque principaliter” (perfetta uguaglianza) con S. Reparata di Atri, dal 1953.

I rapporti di Atri con il Santuario di S. Gabriele cominciano timidamente dopo la riesumazione del corpo del Santo (1892). Negli anni tra le due guerre mondiali, i pellegrinaggi vengono realizzati con i camion di Italo Di Febbo, nei giorni festivi. In uno di questi il giovanissimo Peppino Antonelli conobbe il fratello di S. Gabriele, il medico dott. Michele Possenti, ormai molto anziano.

Dopo l’ultimo conflitto il rapporto di Atri con S. Gabriele e i suoi figli diverrà più grande, soprattutto grazie a Mons. Amilcare Battistelli (in relig. Stanislao dello Spirito Santo), biografo del Santo, Vescovo di Teramo e Atri dal 1952 al 1967. Gli atriani lo ricordano ancora con l’abito passionista che indossava in luogo della veste episcopale e anche quando portava quest’ultima nelle occasioni più solenni, sul petto era presente lo stemma della congregazione, di non facile decodifica. Da emerito Mons. Battistelli, ora Servo di Dio, non tornò molte volte in Atri, ma con la diocesi, ancora autonoma, ebbe sempre un rapporto simbiotico, dato il suo ritiro nel Santuario di S. Gabriele.

Nel 1955 e nel 1961 i Passionisti furono presenti in Atri per la “peregrinatio” dell’urna di S. Gabriele in diverse città d’Abruzzo. Ricordo di quel passaggio fu la parrocchia di S. Gabriele dell’Addolorata nel rione S. Antonio, erede della chiesa che aveva il titolo del patrono del monachismo e i non pochi Gabriele e Gabriella nati in quegli anni, ben più dei Rodolfo.

Nel 1984 furono presenti 12 frati (anche se impropriamente sono detti tali, perché frati sono solo quelli che appartengono agli Ordini Mendicanti, come i Francescani, i Predicatori, i Carmelitani, i Serviti etc.) nella città degli Acquaviva per la missione popolare interparrocchiale, voluta da Padre Abele, in preparazione al Congresso Eucaristico Diocesano, concluso dalla storica visita del Beato Giovanni Paolo II, prossimamente Santo. E’ stata finora l’unica visita di un Pontefice regnante in Atri.

I 12 religiosi, furono distribuiti secondo le necessità delle parrocchie:4 aS. Maria,5 aS. Gabriele e3 aS. Nicola, coadiuvati da alcune suore e da qualche laico. Furono accolti nella Cattedrale il 13 ottobre, sabato, con una celebrazione presieduta da Padre Abele. Tra i frati assegnati a S. Maria ricordiamo il compianto P. Evaristo D’Ippolito, autore del presepe di S. Gabriele, allestito in alcuni locali del nuovo Santuario e P. Francesco Cordeschi, ideatore della Tendopoli, tuttora uno degli eventi clou dei giovani alle falde del Gran Sasso d’Italia. A S. Nicola c’era P. Gabriele Vicentini, morto otto mesi dopo, già minato da un tumore. Conduceva il piccolo catechismo per i bambini, insegnando canzoncine che si ricordano a distanza di molti anni per la semplicità e l’efficacia.

A S. Gabriele era animatore P. Fernando Taccone, molto impegnato nelle missioni al popolo, carisma dei Passionisti. I missionari visitarono scuole e luoghi della sofferenza e una S. Messa fu celebrata pure al camposanto, nella parte nuova, con un altare allestito dando le spalle alla parte monumentale. Una celebrazione, invece, fu riservata ai bambini con diversi cartelloni colorati e corredati da una preghierina che sfilarono da Piazza duchi d’Acquaviva a Piazza Duomo, dove nella Cattedrale la S. Messa fu presieduta d P. Francesco Cordeschi che nella liturgia fece assaporare lo stile della Tendopoli, già conosciuta ad Atri, perché il gruppo Tend esisteva da alcuni anni nella parrocchia di S. Gabriele.

Come tutte le cose belle, la missione finì il 28 ottobre, domenica e uno dei frutti fu il Gruppo Tend nella parrocchia di S. Maria. Vi andavano pure ragazzi di S. Nicola e durante la permanenza a S. Gabriele c’era sempre il ritrovo dei compaesani.

I Passionisti sono tornati altre volte in Atri, e tra questi P. Marco Partenza, atriano per padre di madre, originario di Elice. Per diversi anni consecutivi un frate di S. Gabriele ha predicato per la festa della Madonna del Rosario, con tre giorni di preparazione e la festa, la prima domenica di ottobre, interrotta solo dalla chiusura per restauri di S. Giovanni. A più riprese un Passionista è venuto per la festa più sentita nella cittadina, S. Rita, e celebre resta la calorosa predica all’esterno dell’erigendo Santuario di P. Pasquale Giamberardini, lucolano, compaesano quindi di P. Cordeschi, direttore del coro del Santuario che ha avuto la gioia di prestare servizio davanti al Beato Giovanni Paolo II, in occasione dell’inaugurazione della cappellina sul Gran Sasso, domenica 20 giugno 1993.

La devozione degli atriani per il giovane e sorridente Passionista la si può constatare al camposanto. Camminando tra cappelle e tombe, diversi sono i santini di S. Gabriele, in diversi formati. Una mole che supera S. Antonio di Padova e forse pure S. Rita. Tra i Santi non c’è concorrenza, c’è comunione fraterna e amore oblativo, ma questa sottolineatura è una vibrante analisi della religiosità popolare atriana.

SANTINO VERNA