Pubblicato Mercoledì, 09 Ottobre 2013
Scritto da Gabriella Romano

SUCCESSO A PESCARA PER IL TEATRO MINIMO DI ATRI

 “LA DONNA NELL’ARMADIO”, UN TESTO DI FLAIANO BRILLANTEMENTE INTERPRETATO

 

Il 21 settembre scorso, nell'Auditorium della Riviera Sud a Pescara, il Teatro Minimo di Atri ha  portato in scena, per la regia di Francesco Anello, la pièce teatrale “La donna nell'armadio” dello scrittore, giornalista, sceneggiatore pescarese Ennio Flaiano, intellettuale colto e raffinato, autore complesso e spesso incompreso negli anni sessanta del boom economico dell'Italia, anni a cui guardava con dissacrante ironia e divertito distacco.

La rappresentazione é stata preceduta da una videoproiezione, a cura di Concetta Meri Leone e Riccardo Spezialetti, che ha introdotto lo spettatore nel clima degli anni più intensi di Flaiano, gli anni in cui scrisse le più belle sceneggiature del cinema del dopoguerra. Sullo schermo sono apparsi spezzoni di alcuni film di Fellini, con il quale Flaiano ebbe rapporti molto fecondi,  seguiti da brani musicali d'epoca scelti in modo accattivante e mai casuale che hanno fatto da introduzione ad un interno borghese in cui si sono fronteggiati i personaggi. Gli attori (Angelo Petrone, Concetta Meri Leone e Francesco Anello) si sono inseguiti sulla scena con dialoghi allucinati ed intessuti di trovate linguistiche paradossali e sono apparsi tutti molto credibili nelle loro parti.

A questo punto sono d'obbligo alcune considerazioni su Francesco Anello, regista ed attore del micro-dramma. In entrambi i ruoli egli ha saputo rendere efficacemente l'atmosfera del teatro di Flaiano, caratterizzato da una vena ironica, sarcastica, a metà tra l'assurdo ed il grottesco.

Conoscendolo, si potrebbe affermare con sufficiente certezza che si sia trovato particolarmente a suo agio in una scrittura teatrale che rispecchia il suo modo ironicamente amaro di intendere la vita ed il mondo ai quali volge uno sguardo pieno di “gioconda costernazione”.

Regia ed interpretazione, dunque, assolutamente convincenti: a conferma sono giunti gli applausi  sentiti di un pubblico attento ed eterogeneo tra cui spiccava la presenza di diversi giovani.

Una prova impegnativa, brillantemente superata da Francesco che, dotato di una naturale inclinazione affinata nel tempo con tenacia e ferma determinazione, ha scelto di percorrere una strada irta di ostacoli in un ambiente insidioso quale è quello del teatro, senza mai cedere a momenti di comprensibile scoraggiamento, facendo, anzi, dei suoi sogni una ragione di vita.

Gabriella Romano