Pubblicato Lunedì, 29 Luglio 2019
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

L’ANTICORRUZIONE SERVE?

Raffaele Cantone si è dimesso da Presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale anticorruzione) scrivendo la seguente motivazione “Dopo oltre cinque anni, sento che un ciclo si è definitivamente concluso, anche per il manifestarsi di un diverso approccio culturale nei confronti dell’ANAC e del suo ruolo”.

Praticamente un atto di accusa rivolto al governo attuale che in qualche disegno di legge (lo sblocca cantieri e il ponte di Genova) ha storto la bocca sugli interventi di Cantone sull’argomento.

Dico chiaramente che sono rimasto contento della notizia, ma non per problemi politici ma perché considero tutte le Autorità uno spreco di denaro pubblico.

Spero vivamente che il governo non rinnovi questa carica, con la nomina di un altro presidente, ma al contrario che elimini questo organismo.

Le prime proposte di introduzione delle autorità nel sistema istituzionale italiano furono avanzate nei primi anni ’90, con la DC ancora viva e vegeta. Ma non se ne fece nulla perché dopo pochi anni la DC fu travolta dai due cicloni: di mani pulite e di Berlusconi.

Nel programma dell’Ulivo, nell’elezioni del 2006, Romano Prodi mise 396 tra enti, autorità, organismi, associazioni  da istituire. Tutti a carico dello stato e cioè di noi cittadini. Mi misi le mani nei capelli. Il dramma per l’Italia è che furono puntualmente istituiti con la nomina di amici e amici degli amici.

Bisogna subito precisare che le funzioni assolte da queste autorità non è che non ci fossero nel paese. Il compito era svolto da un dirigente del ministero competente. L’Autorithy (in Inghilterra da dove l’abbiamo copiato e dove esiste da secoli) ha il significato di una figura che ha autorità (che si fa rispettare e prende le decisioni) e potere.

La differenza tra autorità e dirigente ministeriale è enorme. L’autorità è  una figura agile,  flessibile, con potere anche sanzionatorio, indipendente da pressioni politiche o di altro genere, imparziale. Tutto il contrario del dirigente ministeriale. L’unica autorità, in Italia, che ha comminato multe, anche salatissime, è quella sulla concorrenza, ma poi bisogna vedere se queste multe siano state riscosse.

Tra tutte le autorità istituite, per me, la più inutile è proprio questa sulla corruzione. In Italia abbiamo già, e funzionano bene, Guardia  di Finanza, Agenzia delle Entrate e Magistratura per scoprire, colpire e punire i corrotti e i corruttori. L’autorità anticorruzione risulta essere un inutile doppione che sin dall’inizio si è limitato a presentare una relazione annuale di cui alla fine nessuno legge (per me neanche i ministri competenti), che non interessa a nessuno e che non si applica negli stessi organismi dello Stato.

Mi sono preso lo sfizio di andare a vedere il personale di questa autorità e così da Wikipedia leggo 318, senza riferirlo ad un anno.  Alla faccia del bicarbonato di sodio, di fronte alle 4 o 5 persone che aveva il dirigente ministeriale. Capite adesso che spreco di denaro che paghiamo noi cittadini.

Ultimamente Cantone ha avvertito il governo che con il decreto sblocca cantieri si potesse infiltrare la delinquenza organizzata. Salvini non l’ha neanche sentito, perché la sua intenzione era quella di liberare il mercato e le imprese dai vincoli burocratici che rallentano l’economia e non colpiscono la delinquenza organizzata. Alcuni di essi sono stati suggeriti dalle autorità.  

A dimostrazione di ciò, nonostante la presenza dell’anticorruzione e l’esistenza di leggi e vincoli (messi da una ventina d’anni) ogni giorno si scoprono atti di corruzione nella cui tela ci sono tutti i partiti (con una piccola eccezione per il M5s) e che negli ultimi anni ha distrutto soprattutto il PD. 

Nicola Dell’Arena