Opinioni \ Riflessioni

L’ITALIA TRA MORALISTI FALSI E PROFESSIONISTI DELLA DISINFORMAZIONE

Nelle ultime giornate molti fatti sono venuti a galla ma preferisco parlare solo di due. Il primo lo scandalo nella magistratura e il secondo la lettera della Commissione europea.

La magistratura di Perugia ha accusato Luca Palamara di corruzione e di seguito è venuto fuori incontri notturni e riservati di alcuni magistrati del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) con due esponenti del PD tra cui Luca Lotti (amico di Renzi).

Cosa si può dire? Da che pulpito vien la predica ci sta alla grande. Prima tutti moralisti e legalisti, quando si trattava di abbattere l’avversario politico, poi si scopre che sono corrotti e corruttori.

Una e reazione è passata di secondo piano nella stampa amica: l’indipedenza della magistratura e il legame con il PD.

Per anni ci hanno riempito la testa dell’indipendenza della magistratura come un grande valore per la democrazia e la libertà.  Poi si scopre che per effettuare le nomine (ad iniziare da quella di Pignatone) ci sono incontri segreti (quasi da massoneria). Allora capisci perché Alemanno è completamente colpevole e Zingaretti completamente innocente per Mafia Capitale, nonostante che Buzi abbia sempre detto che i soldi li ha dato ad entrambi. Allora capisci perché Marino (sindaco di Roma del PD) è completamente assolto e Rixxi (consigliere comunale di Genova della Lega) condannato a 3 anni e mesi per lo stesso reato.

Ho paura che sia una indipendenza strabica e tutta orientata a sinistra. Ho paura che l’indipendenza dei giudici sia diventata una barzelletta che non fa neanche ridere.

La letterina di Natale (come lo chiama Salvini in modo spregiativo) è arrivata. Durante il dibattito televisivo sui risultati elettorali alcuni grandi Direttori di giornali (per primo quello di Repubblaca) hanno ribadito che dall’Europa  stava arrivando la lettera per 40 miliardi. Nulla di tutto ciò è arrivato,  ma solo una semplice lettera di richiesta di spiegazioni del perché il debito del 2018 è stato eccessivo. I professionisti della disinformazione sono stati puntualmente smentiti.

La Commissione chiede all’Italia cose su un bilancio fatto dal precedente governo le cui linee erano  state da loro approvate senza battere ciglia.

Il governo italiano risponde alle richieste ma non piace alla Commissione che dichiara di aprire la procedura d’infrazione, che per i  professionisti della disinformazione è già avvita. Se la Commissione europea dovesse insistere su Quota 100 e Reddito di cittadinanza sbaglia in partenza. Sono stati i cavalli di battaglia del M5s e Lega per cui non possono transigere e tornare indietro.

Cosa vuole la Commissione c’è lo dicesse una volta per tutte. Prima era il rapporto debito PIL adesso è il deficit eccessivo. Conte, Salvini e Di Maio si sono incontrati ed hanno deciso alcune linee guida: 1) NO alla procedura d’infrazione; 2) SI alla piena collaborazione con la Commissione, senza rinunciare ai punti del contratto; 3) NO a nuove tasse; 4) SI a programmi per la crescita e lo sviluppo dell’Italia.

Nel frattempo, i soliti professionisti della disinformazione, a cui si sono uniti all’unisono PD e Forza Italia, hanno sparlato e sproloquiato: di una patrimoniale per 5 miliardi; di un prelievo forzoso dai conti correnti.

Io al posto del governo avrei risposto così: ad ottobre vediamo i dati economici con le misure messe  in atto nel 2019, dopodiché se necessario si faranno delle azioni di aggiustamento. Ad oggi non sappiamo come va a finire questo braccio di ferro tra la Commissione europea e l’Italia, iniziato a giugno del 2018 subito dopo l’insediamento nuovo governo, che diciamolo francamente non piace ai politici europei. 

Nicola Dell’Arena