Opinioni \ Riflessioni

 I CRISTIANI E SALVINI

 Il Giornale ha annoverato tra gli sconfitti il Papa.

Nell’ultimo anno ho visto tanto odio, rabbia e rancore all’interno della Chiesa. La Chiesa che ho sempre conosciuta e che esiste da secoli è una Chiesa che ha sempre aperto e allargato le braccia a tutti. La Chiesa che accetta il pentimento di chi sta per esalare l’ultimo respiro. La Chiesa che ammette il peggior delinquente purché si penta.  

Adesso invece le chiude ai cristiani. Dice che non bisogna fare il presepe perché lo vuole Salvini; dice di non poter dare la comunione a chi vota Lega; non permette di partecipare alla messa a chi vota Lega; di non organizzare il mese mariano perché da fastidio agli altri; dice che non è cristiano chi alza i muri e chi non vuole l’accoglienza a tutti i costi; dipinge come satana alcuni personaggi. Questa non è la mia Chiesa, quella che mia madre mi ha insegnato e fatto vivere.

La sondaggista Ghisleri ha detto che Salvini s’era bloccato ed ha iniziato a crescere di nuovo dopo che l’elemosiniere del Papa ha riattaccato la luce ai morosi che occupavano illegalmente uno stabile dello stato. Ho visto, per la prima volta la Chiesa agire con illegalità e per degli illegali. Questa non è la mia Chiesa vissuto fin da ragazzo.

Il Papa disse che Trump non era cristiano e Trump vinse con tantissimi voti dei cristiani. Adesso alcuni Vescovi e Cardinali hanno detto che Salvini non è cristiano e Salvini ha vinto. A luglio dell’anno scorso uscì un sondaggio secondo il quale il 60% dei cattolici avrebbero votato Lega. Con la Lega al 34% non so quanti siano i voti dei cattolici. Mi piacerebbe che ce lo dicessero. Salvini da Bruno Vespa ha detto che sono stati tanti e che con la libertà di coscienza non hanno ascoltato le indicazioni del Papa.

Il Papa e la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) sono entrati in modo forte nella campagna elettorale (Jus soli, accoglienza, legittima difesa, decreto sicurezza) e con l’unica indicazione di non votare Salvini. Il voto del 26 maggio dimostra che esiste uno scollamento tra il popolo e la gerarchia della Chiesa italiana (tutta pronta a dire SI per fare carriera). Oramai i cattolici votano secondo le proprie idee e non secondo quello che suggeriscono gli altri, anche se di alto livello.

Ha ragione il Giornale quando scrive che oltre a vincere Salvini è stata una sconfitta del Papa. E non solo in Italia, in Francia, in Germania, in Ungheria e in Polonia. Più di una sconfitta è una sconfessione della linea politica di questo Papa.

Da ragazzo mi hanno insegnato che la fedeltà alla Chiesa e al Papa va data per problemi che riguardano la fede e la religione, per altri problemi, quale la politica, si può disubbidire. E’ quello che ha fatto la maggioranza dei cattolici italiani.

All’improvviso, quando non te l’ho aspetti, mercoledì 29 maggio, durante l’intervista alla Stampa, il Cardinale Pietro Parolin, numero 1 della Chiesa dopo il Papa, dice le seguenti parole: “Il Papa continua a dirlo: dialogo, dialogo, dialogo. E perché non Salvini? Anzi il dialogo si fa soprattutto con quelli che non la pensano come noi e con i quali abbiamo qualche difficoltà e qualche problema. Io sono di questo parere, e quindi anche con Salvini si deve dialogare”.

Non commento queste parole perché sono chiarissime. Tutti i giornali hanno scritto di apertura del Papa a Salvini. A Salvini dico, da cattolico puro, stai attento non abboccare facilmente all’amo. Al Papa suggerisco di leggere i sondaggi prima di prendere una posizione politica.

Chiudo con le parole che Giorgino (del TG1) ha detto all’auditorium Santo Agostino il 30 maggio “la Lega è un partito di centro moderato che non bisogna demonizzare”.  Ed io subito ho detto: è cominciata la salita sul carro del vincitore, per quello che vedo di Giorgino alla TV.

Nicola Dell’Arena