Pubblicato Martedì, 14 Maggio 2019
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

LE LEGGI PER RISPARMIARE 

Il 9 maggio la Camera ha approvato la legge chiamata “riduzione del numero dei parlamentari”. La Camera ha approvato con 310 voti a favore e 107 contrari. Hanno votato a favore il M5s, la Lega, Forza Italia e FDI. Hanno votato contro PD e centro sinistra, +Europa e la sinistra. La Camera passerà da 630 deputati a 400 e il Senato da 315 a 200 senatori.

Adesso bisogna aspettare 3 mesi affinché ricominci il ciclo per la doppia approvazione, tra Camera e Senato,  previsto dalla nostra Costituzione e poi il referendum.

Appena approvata la legge parte il tam tam del PD su facebook, qualcosa mi arriva condiviso da qualche amico di Atri. Quello che mi ha colpito è stato il giustificare la non approvazione da parte del PD. Una frase è stata di una ingenuità sorprendente (o una stupida furbizia). Il PD “ha votato secondo la maggioranza degli italiani che con il referendum aveva detto no alla riduzione dei parlamentari”.

Nulla è di più falso. Zingaretti e Renzi non hanno ancora capito che gli italiani non sono cretini e deficienti. Zingaretti e Renzi non vogliono capire che gli italiani hanno votato NO soprattutto per due problemi: 1) la vergognosa riforma del Senato; 2) il passaggio di alcune competenze dalle regioni al Consiglio dei ministri. Il sondaggio effettuato diceva che la riduzione dei parlamentari sarebbe stata approvata con il 90%. Questi post non fanno onore al PD ma neanche a chi li condivide.

Con la non approvazione da parte del PD abbiamo assistito al solito teatrino della politica. Il PD non ha approvato la legge, non per la scemenza del referendum, ma perché la proposta è stata fatta da altri. Il PD non ha avuto il coraggio di approvarla come invece hanno fatto Forza Italia e FDI.

Come stipendio dei parlamentari c’è un piccolo risparmio ma è un segnale positivo. Se si volesse risparmiare seriamente bisogna eliminare uno dei due rami del parlamento: Camera o Senato.

Negli ultimi tempi il M5s ha rilanciato la proposta dell’eliminazione delle province. Questa proposta c’era nel referendum bocciato dagli italiani e secondo il sondaggio effettuato allora sarebbe stato che approvato con il 90%. Salvini ha detto no all’eliminazione delle provincie e ha rilanciato con la proposta di modificare le modalità di elezione dei consiglieri provinciali (altro obbrobrio che ci ha lasciato il PD).

Questa volta Salvini sbaglia, oramai con le regioni, la provincia è diventata un ente inutile e costoso. All’inizio il risparmio è poco, perché il personale non si può eliminare e ridistribuirlo tra comuni, regione e organismi statali, ma nel giro di 10 anni il risparmio che si otterrà sarà notevole. Ben venga quindi l’eliminazione delle province.

Se si vuole raggiungere lo scopo che queste leggi siano approvati nel referendum popolare che seguirà, si può aggiungere un altro problema, tipo l’eliminazione del CNEL altro ente costoso ed inutile che al referendum passato sarebbe stato approvato con il 90%.

Queste sono le leggi in corso di approvazione che fanno risparmiare e snellire lo stato.

 Nicola Dell’Arena