Pubblicato Domenica, 12 Maggio 2019
Scritto da Mario Marchese

LA NOSTRA CITTA': PICCOLI E GRANDI PROBLEMI

PALAZZO DUCALE:  un cartone al posto del vetro, lo squallore del giardino Soricchio,
gli scarichi dei condizionatori e....l'obbrobrio della "dispensa" nella Sala Consigliare...

Egregio Signor Sindaco,

mi va di segnalare, se me lo permette, che nel Palazzo Ducale, sede del Palazzo di Città, del Municipio, nell’area espressa dalla “CHIOSTRA”, una delle finestre, risulta rotta da almeno TRE anni, e che non è stata mai riparata. Ma è mai possibile questo. Offriamo una cartolina così ai turisti? Tanto è che ve ne siete accorti,forse per qualche spiffero in più, nell’area, che ci avete “messo un bel cartone per coprirvi , dicevo, dagli spifferi”, e con questo esprimendo tutto il vostro amore ed attenzione per la Civitas Vetusta della Città di Atri. Ora, tutto può accadere, ma dopo tre anni? La cosa andava e deve essere riparata ed al più presto.

Come appare, anche disdicevole, lo “status del giardino Sorricchio”, posto al di la delle mura del palazzo. Iniziai, allora, una possibile intesa con la proprietà di Sorricchio Valforte allora, da Sindaco di Atri, cioè quello di un possibile accordo con il  “comodato d’uso gratuito”. E così, poi, il Comune, oltre ad utilizzarlo come Giardino d’Inverno,  lo avrebbe manutentato a dovere (non come oggi fanno con la Villa Comunale sic!) e quindi vi  pensava a quell’area nei modi e nei tempi dovuti.  Venti (20) anni fa questo avveniva, con il sottoscritto, poi, il problema è passato Basilico bis, tris, ed a Astolfi 1° e 2° ed oggi è di  Ferretti 1°, direi 20 anni sono passati, e la cosa, il problema sta sempre li, d’accapo, sta ancora li, così, allo stesso punto? Ad oggi, dove ci troviamo?. Quale soluzione ci si prospetta? Se non si trovano percorsi in questa via, egregio Signor Sindaco, c’è l’ordinanza, ed è tutto finisce li. Oppure, trascorso i termini, lo pulisce il Comune e le spese è a carico  della proprietà con relativa sanzione (questo, allora minacciai alla proprietà per renderlo a miti consigli, ed a quella proposta di Comodato d’uso gratuito).

Scegliete un percorso, ma così non può stare più, tenuto conto che andiamo incontro all’Estate. Ed inoltre, ed ancora, mi trovo a parlare famiglia Sorricchio: “ma quella proposta di  recupero e restauro e rendere fruibile ”l’Archivio e Biblioteca Sorricchio”, declamata dall’Astolfi 2°, nella cerimonia di  riapertura della Cattedrale, prima dell’ultimo terremoto? Cosa è andato a finire, dato che fu annunciato li, in chiesa, in Cattedrale, davanti e per intercessione del Presidente della Fondazione Tercas, prof. Mario Nuzzo? Che avrebbe, se non erro, sponsorizzato il relativo intervento con un progetto di interesse della stessa Fondazione? Cosa si dice? I musei vi interessano?  Oppure tutto è svanito?“

Oppure, ed anche mi interessa ulteriormente sapere: a che punto si trova “l’Archivio Storico e Pergamenaceo del Comune di Atri?” E’ fruibile? Archivio restaurato, e riclassificato con progetto portato avanti  dall’allora Sindaco Marchese, tramite la Coop Kronos. Gli è stata trovata una idonea e degna collocazione, non quella di 20 anni fa, che fu una sede solo provvisoria, in attesa del restauro dell’ex Anagrafe? Ma a voi è piaciuto utilizzarlo per l’Info Point, e quella soluzione  proposta dal sottoscritto, allora,  come destinazione d’uso, ebbe a farsi friggere, ma in alternativa, cosa avete fatto? Pensato? Deciso?

Eppure,  nell’ambito dell’altra ala del palazzo, direi di serie B, dove si relegano persone e cose, non può trovare idonea soluzione e dignità questo immenso patrimonio di Atri? Io credo di si. Spazi ce ne sono.  Ed inoltre, risegnalo alle SSLL, la salute e l’integrità delle “cinquecentine”: “perché non interessate la Soprintendenza Archivistica e libraria per una sua bonifica?” Altrimenti si rischia la perdita di questo patrimonio?  

Non parlo dell’archivio Corrente, che  la dove  lo avete deciso di portarlo, onerosamente, a Mosciano, o giù di li, con il rischio di perdere la memoria storica degli ultimi 80 anni di amministrazione Comunale, se dovesse succedere qualcosa in quella sede, invece che averla qui, in Atri, con un archivista, (cercando di guardare a costi benefici nell’averlo in sede l’archivio). Archivista che ne curi la stessa realtà ed immediatamente fruibile per l’apparato, compreso una tutela ed un aggiornamento continuo dell’Archivio Storico a carico dell’Ente (uno dei più interessanti della Regione Abruzzo)? Insomma, queste sono cose che non si vedono, non portano voti, e quindi di poca utilità e sentimento, ma, è il patrimonio di Atri, e per un amministratore  è un dovere preservarlo e farlo vedere che esiste (Statuti di Atri e Silvi, Pergamene,Storia di Atri etc. etc.). Compreso  Signor Sindaco?

Mi va, inoltre, di risegnalare,  l’effetto che fa, verificare la visione degli scarichi dei condizionatori, posti nel palazzo ducale, l’ala verso il portico, che sono posti a bella vista per tutto i muri, nel mentre potevano trovare soluzione infilandoli nelle gronde che discendono dai relativi tetti. Ma nessuno vede nulla? Architetti, Assessori, il “palazzo di città” deve essere una cartolina della città, ma non sembra che sia così…

Comunque, quanto detto e segnalato, o meglio risegnalato a Lei Sindaco di oggi,  erano solo delle espressioni di un cittadino curioso e che rammenta, ricorda le cose, a chi ci sta, ovviamente, ripeto, nell’interesse di Atri, compreso, voglio ancora ricordare i “famosi costumi del De Litio” fatti confezionare dalla Università di Firenze, e che non hanno visto un progetto da parte vostra negli ultimi 10 anni per un loro utilizzo o fruizione, così come dal sottoscritto proposto, cioè in Sala Consigliare, dentro contenitori in plexiglass, o altro materiale trasparente e rigido,  a protezione di polvere e quant’altro.

E, sulla Sala Consigliare, per favore, togliete quell’orribile dispensa, posto al di sopra del posto del Sindaco, sul quale è adagiato, un altrettanto obbrobrio di simbolo di Atri. Ma è mai possibile che a nessuno viene a mente che è un obbrobrio quella collocazione e pensilina? Non degna di certo di quell’ambiente e di quella storia.  

Cordiali saluti,

Mario Marchese, Circolo della Sinistra Indipendente-E. Berlinguer-