Pubblicato Venerdì, 03 Maggio 2019
Scritto da Santino Verna

UN GRANDE EVENTO: LA MIRACOLOSA STATUA MARIANA
ESPOSTA PER IL MESE DI MAGGIO A S. CHIARA

LA MADONNA CHE "PARLO' " A DUE MONACHE CLARISSE

Per la prima volta nella storia, la statua miracolosa della Madonna del Carmine, custodita nel Monastero di S. Chiara, è esposta nella Chiesa delle Clarisse, per tutto il mese di maggio, in luogo di altri simulacri mariani, come quello dell’Immacolata, abitualmente ubicato in presbiterio, e visibile soltanto dalle claustrali e dai sacri ministri.

La statua della Madonna del Carmelo, risale al XVII sec. e non ha mai suscitato attenzione da parte degli storici dell’arte, perché non degna di grande rilievo artistico. La devozione alla Madonna del Carmine, nella città degli Acquaviva era praticata nella Chiesa di S. Agostino e quando questa fu chiusa per impraticabilità, la statua della Madonna rimase all’interno, fino al 2000, quando, per interessamento di Ettore Cicconi, alla vigilia della conversione della chiesa in sala polifunzionale per la cultura, fu trasferita in S. Francesco. Maggior devozione alla Madonna del Carmine, invece, nella Chiesa della Madonna delle Grazie, con l’annuale festa del 16 luglio.

L’immagine ora presente in S. Chiara per il mese di maggio, si animò due volte, nel XIX sec. assicurando a due claustrali che il Monastero di Atri non sarebbe mai finito. Le monache erano Suor Giuditta Antonioli, conversa e Suor Veronica De Petris, corista, vissuta sempre nell’umiltà, tanto da alzarsi più volte nella notte per la preghiera (oltre ai momenti regolamentari, con la sveglia notturna osservata fino a mezzo secolo fa), e da rinunciare alla carica di Badessa. Il dolore di Suor Veronica, per la soppressione del Monastero, fu motivato anche dalla presenza di due consorelle, provenienti da Lanciano, dove tuttora è presente l’antica Chiesa di S. Chiara, all’ombra di quella di S. Francesco, dove si conserva il Miracolo Eucaristico. Le clarisse frentane, arrivarono in Atri, per volere dell’Arcivescovo Giacomo De Vincentiis, amico del Vescovo di Atri e Penne, Vincenzo D’Alfonso (tumulato poi nella cappella dei canonici del camposanto atriano), e suo conconsacrante.

Nel 1921 Suor Veronica concludeva la giornata terrena nel Monastero di Atri e per quest’ultimo cominciava un’altra dolorosa pagina, per le critiche condizioni del complesso e il mancato riconoscimento giuridico, arrivato nel 1937, per interessamento dell’Arcidiacono Raffaele Tini, zio di Suor Marcellina Martella, una delle clarisse del primo nucleo intorno alla storica Badessa Matilde Chiara Grillone. Suor Veronica e Suor Maria Chiara erano entrambe di Montefino.

La statua della Madonna del Carmelo viene venerata nel mese mariano, tutti i giorni, cominciando con la S. Messa delle 7.30, mentre la domenica la S. Messa è alle 9. Dopo l’Eucarestia, viene esposto il SS. Sacramento, adorato dalle clarisse e dai fedeli che si potranno unire alle preghiere del coro. Un mese ricco di feste, non solo mariane, a lode del Signore.

SANTINO VERNA