Pubblicato Martedì, 30 Aprile 2019
Scritto da Mario Marchese

PROBLEMI OSPEDALE DI ATRI: ACQUISTO DI UNA RMN E NUOVA MEDICINA NUCLEARE

TANTE PROMESSE, SOLO PAROLE!

Egregi signori, ognuno per le proprie competenze, ritengo ancora di risegnalare alle SSLL, dell’esigenza presso il Presidio Ospedaliero S. Liberatore di Atri, che vi sia in dotazione, ed URGENTEMENTE anche, di una RMN.

Apparecchiatura questa, promessa da anni, direi decenni, e che ogni tanto ritorna alla ribalta come dotazione da completare nel sistema diagnostico strumentale per la Radiologia di Atri, ma  poi ritorna, immancabilmente, nel “dorato” dimenticatoio politico  e di gestione dell’ASL di Teramo.

Lo ricordo questo, che fu promesso allora, dal Direttore Generale Di Francesco, cioè quasi  venti anni addietro, e sono passati Direttori Generali, Presidenti dei Comitati dei Sindaci, nonché Presidenti di Regioni e vari Assessori alla Sanità Regionale, ma poi, alle promesse non sono seguiti fatti, in negativo si, con soppressioni di UUOO Semplici o Complesse, e come  su tante altre questioni interessanti proprio il Presidio Ospedaliero di Atri e la Sanità in genere in Abruzzo. Sia, che sia, la volta buona?

  Oppure ritorna tutto come prima? Cioè nel limbo, delle chiacchiere, delle promesse? PERCHE POI?

E da  ex dipendente di questo Presidio e TSRM, conosco le problematiche di merito ed il mercato che si muove intorno a dette apparecchiature diagnostiche pesanti. Quindi? Cosa si aspetta? Non credo che si voglia favorire il privato, non lo penso nemmeno, ma “pensare male qualche volta ci si azzecca”, (diceva  qualcuno una volta). Credo però, sinceramente ed onestamente, che questo NON sia...mah!  Ed allora ripeto: perché questi ritardi? Rallenta- menti, pur in costanza  di una Radiologia di Atri,  estremamente produttiva e ben diretta, che ha già sede e disponibilità di spazi logistici per  alloggiare questa importante apparecchiatura, che ormai hanno tutti gli Ospedali dell’ASL: Teramo, Giulianova e S. Omero, e perché Atri NO?  

Il presidio Ospedaliero di Atri, è  considerato, strategicamente di frontiera, e punto di riferimento di un ampio territorio, ed in cui imperano le strutture private che hanno condizionato platealmente la sanità pubblica abruzzese, quindi, è di estremo interesse per l’ASL teramana evitare al massimo il ricorso la “mobilità passiva”, nonchè al disagio indotto per i  suoi propri assistiti, oppure mi sbaglio? Quindi cosa si intende ancora fare?

Così anche, ritorno sul problema della Medicina Nucleare, in cui Atri sosteneva, fino a qualche mese addietro il RYA, unica realtà dell’ASL, e che non volendosi acquistare una nuova GAMMA CAMERA, lo si è lasciata morire d’inedia, e lasciando che ad operare sia stata solamente quella di Teramo, che non ce la fa a supportare l’esigenza di eseguire i particolari esami (scintigrafia total body) per la ricerca di metastasi a particolari pazienti che hanno l’esigenza di periodici controlli e che sono costretti ad emigrare, con forte, ripeto anche qui, “mobilità passiva” per l’ASL di Teramo o tempi chilometrici di attesa ed estremi fastidi per i pazienti.

Senza poi contare che nell’ASL non può essere solamente ad essere operativa, a funzionare, una sola Gamma Camera, perché, in caso di soggetti iniettati di radioisotopo, ed un apparecchio che si guasti, come si fa a sostenere quell’esame scintigrafico? Sapendo peraltro che non si può ripetere a breve tempo?

Quindi, quella struttura di Atri, a norma, ed era l’unica dell’ASL di Teramo ad essere in queste condizioni, ma è stata colpevolmente chiusa, sic! (Così come per l’UTIC). E tanto per dirla tutta, 20 anni fa, li si faceva anche la PET. Quindi, la stessa soddisfaceva e poteva soddisfare, anche questa ipotesi, questa sicurezza, oltre che ridurre  la mobilità passiva. Cosa si intende fare in merito? Sarebbe lecita una risposta:

Egregio Direttore, Direttrice, Presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci, ed Egregio Sindaco di Atri, nonché, e per non finire, Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, dr Nicoletta Verì

Mario Marchese (Già Sindaco di Atri)