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Pubblicato Sabato, 10 Agosto 2013
Scritto da Gabriella Liberatore


COMUNICATO

Leggo sull'albo on line del Comune di Atri che per il  prossimo 12 agosto e' stato convocato il Consiglio Comunale per discutere di un  odg avente per oggetto ,al primo punto : "Acquisizione area industriale a favore della ditta Italprefabbricati ai sensi dell’art. 42 bis del DPR 327/01 e s.m.i.. Conferma ed integrazione delibera C.C. n. 15/2013."

Da giorni, in realtà ,sentivo la stringente esigenza di scrivere, dettata dal bisogno o forse necessita' di raccontare i sentimenti ,oggi scevri del tutto da ogni connotazione politica , che hanno pervaso me, come credo tutti gli ex consiglieri di opposizione, a partire da  quel 10 aprile 2013.

Ha un'immagine quel giorno, impressa nei miei occhi, quella di un lavoratore della Italprefabbricati che ,mentre uscivo dall'aula, avvicinandosi mi disse, nel dialetto che e' di tutti, quello che usiamo quando parlano pancia e cuore, "Gabrie' che stete a ffa'?".

Queste cinque parole mi hanno accompagnato nelle settimane ,nei mesi seguenti ,perchè erano la sintesi perfetta di tutta la vicenda.

Un disegno elettorale perfettamente riuscito: la maggioranza con gli operai, l'opposizione con Pretaroli! Una dicotomia studiata, voluta e propagandata con il solo sguardo rivolto alla data delle elezioni.

Non eravamo  pazzi, tantomeno irresponsabili o,accusa  ancor più insopportabile, insensibili al problema dei lavoratori. Eravamo tutti ,questi ultimi compresi, attori cui qualcuno aveva affibbiato una parte.

Dal momento in cui la vicenda aveva assunto i caratteri della problematica sociale, l'opposizione fu relegata al ruolo passivo di spettatore e i lavoratori a quello di veri e propri scudi umani .

A quel punto, il gioco e'stato facile: il pifferaio magicamente ha continuato a  suonare! La rotta contraria di sette "topolini"(tanti i consiglieri di minoranza) accompagnata dai fischi di un'aula che non dimenticherò mai.

Se in quei giorni e'stato impossibile dare voce alle nostre ragioni, oggi e' la  ragione a fare strada alla nostra voce, alla mia voce che e' tremante  come tremante fu mentre leggevo la dichiarazione (che riporto in calce).

La sola soluzione possibile, come abbiamo sempre sostenuto, e' ,così com'era quattro mesi fa l'accordo tra le parti  . E  quel Consiglio Comunale, tutto, se lavoratori e sindacati fossero stati al suo fianco,se  non fosse stato, volutamente, denudato delle sue prerogative, avrebbe avuto tutta la forza dell'influenza istituzionale.

Perché lì c'era la città e non un banchetto elettorale.

 Gabriella Liberatore,ex Consigliera Comunale al Comune di Atri


Dichiarazione per il Consiglio Comunale del 10.04.2013

Premettiamo che solo in data 03.04.2013 noi sottoscritti consiglieri comunali siamo stati formalmente informati e coinvolti sulla vicenda in questione ,a seguito di formale richiesta di incontro avanzata dai legali della Famiglia Pretaroli, datata 29.03.2013 e consegnataci il 30.03.2013, mentre fino a quella data le notizie ci giungevano esclusivamente attraverso i media ed una risposta succinta su sollecitazione del consigliere comunale Giuseppe Forcella.

La vicenda ha assunto, stranamente, un’impennata con tutte le conseguenze socio-economiche e occupazionali dirette ed indirette, solo nell’ultimo periodo sebbene si riferisca ad una sentenza definitiva della Corte Cassazione del 31.03.2011.

Alla luce di questi anteposti ,nella seduta consigliare del 06.04.2013 abbiamo chiesto responsabilmente che questo consiglio comunale, fino allora tenuto all’oscuro, si facesse promotore dell’avvio di trattative serrate per definire bonariamente il contenzioso tra le parti.

Sono seguiti due incontri, il primo in data 08.04.2013 e il secondo in data 09.04.2013, da cui si sono evidenziate chiaramente posizioni difficilmente conciliabili.

Durante la discussione è emerso, tra l’altro, dietro riflessioni e considerazioni da parte dei consiglieri di voler ripercorrere la vicenda, che l’azienda “Italprefabbricati” ha riconosciuto la responsabilità del ritardo nell’informare il Comune di Atri, lo stesso oggi chiamato “ diremo quasi costretto”, in una lotta inspiegabile contro il tempo, avverso la citata sentenza, che ricordiamo essere stata emessa il 31.03.2011, divenuta, nel frattempo, esecutiva.

Altresì, la stessa ha affermato di aver voluto mantenere un profilo basso, in quanto, trattandosi di un’azienda florida e quindi non in crisi, un’eccessiva esposizione sulla stampa avrebbe potuta comprometterla.

Fino a pochi istanti fa abbiamo chiesto, nello spirito costruttivo e di collaborazione su un problema sociale così rilevante che il consiglio comunale tutto, chiamato ad assumere una responsabilità su  un caso di enorme portata, che tra l’altro vede protagonisti due soggetti privati, fosse supportato da un parere legale complessivo sulla procedura, sull’impianto della delibera da assumere, e principalmente sulla responsabilità penale e civile dei singoli consiglieri comunali, indistintamente di maggioranza e minoranza, e dei funzionari dell’ente che hanno espresso parere e/o predisposto il dispositivo. Ma, ancor più, per mettere l’atto deliberativo a riparo da qualsiasi impugnazione da cui possa di nuovo sorgere una controversia altrettanto lunga, col rischio di rimandare la soluzione conclusiva della contesa.

Infine, le perplessità suesposte si sono ulteriormente rafforzate, pocanzi, quando abbiamo appreso della volontà da parte della maggioranza di proporre un emendamento che di fatto stravolge tutta la delibera all’ordine del giorno, tale da configurasi, in toto, un altro atto deliberativo predisposto anche sulla base delle memorie allegate avanzate dai sigg. Pretaroli che noi non conosciamo.

Per tali ragioni chiediamo il rinvio della discussione di questo punto di almeno giorni sette  al fine di poter esercitare il sacrosanto diritto/dovere di consiglieri comunali dandoci la possibilità di votare serenamente. In caso contrario siamo costretti, nostro malgrado e con dispiacere nei riguardi di tutti i soggetti coinvolti, ad abbandonare l’aula.   

Gabriella Liberatore, Raffaele Modestini, Carmine Zippilli, Paolo Lupinetti, Paolo Basilico, Giuseppe Forcella, Domenico Pelusi