Pubblicato Mercoledì, 27 Febbraio 2019
Scritto da Santino Verna

Grande cattolico, stimato professionista

RICORDO DELL’INGEGNER SERAFINO LATTANZI

Alle tre del pomeriggio del 26 febbraio, nella casa pescarese dove viveva da tanti anni, ha esalato l’ultimo respiro, addormentandosi nel Signore, l’Ing. Serafino Lattanzi, dinamico esponente del mondo cattolico di Pescara.

Nato a Casoli di Atri il 30 marzo 1922, era cugino di due religiosi francescani, P. Cherubino Luigi, dei Frati Minori, con grande sensibilità artistica e P. Dionisio, dei Frati Minori Conventuali, entrambi Lattanzi, di lontane origini marchigiane.

L’Ingegnere, esercitò a lungo la professione tecnica, e fu militante dell’Azione Cattolica, accogliendo il vento del Concilio Vaticano II.

Aveva la passione della montagna, condivisa con gli amici Ugo Peila e Giuseppe Verlengia, due scalatori forgiati dalle vette, il primo dalle Alpi, il secondo dalla Maiella. E, ovviamente, con il cugino P. Dionisio, appartenente al piccolo gruppo di Conventuali abruzzesi, con la consuetudine settimanale della gita in montagna. L’Ingegnere e P. Dionisio passarono alcuni freddi giorni nella casa estiva di Rigopiano, costruita con il paziente e dinamico lavoro del frate ora ultranovantenne, per 12 anni cappellano delle clarisse ad Atri e attualmente nella comunità dell’Assunta di Silvi.

Serafino fu uno dei pochissimi laici presenti alla festa di P. Dionisio per i 90 anni, con due momenti, al mattino per i frati e i pochi intimi nella cappella di S. Chiara, la sera per il popolo, nella chiesa dell’Assunta, sempre a Silvi, dove il francescano approdò nel 2000, e dove è rimasto fino adesso, salvo un breve periodo al Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso.

Ormai avanti negli anni, l’Ing. Lattanzi dovette abbandonare la montagna, ma non rinunciò alle passeggiate al mare, a un tiro di schioppo da casa. Assiduo fedele della Parrocchia di S. Antonio, partecipava all’Eucarestia quotidiana, alla prima Messa del mattino, nella cappella dell’Immacolata, da poco ripristinata dopo il restauro alla volta stellata.

Era stato ricoverato in ospedale, e aveva ricevuto i Sacramenti poco prima di morire, circondato dall’affetto dei suoi cari. Il Signore gli ha fatto dono di nascere al Cielo, la vigilia di S. Gabriele dell’Addolorata, patrono d’Abruzzo, amante della montagna, dove si recava con gli amici di Spoleto, prima di intraprendere la vita religiosa. E proprio nella festa di S. Gabriele si sono celebrate le esequie nella Chiesa di S. Antonio in Pescara, dove tutti lo ricordano con grande affetto.

SANTINO VERNA