Pubblicato Lunedì, 25 Febbraio 2019
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

VERGOGNA PER CHI?

 

Vergogna e Legalità. Queste sono state le frasi e i cartelli del PD dopo che la Giunta per l’immunità del Senato ha detto ai giudici di Catania di mettere sotto processo Salvini. Non è servito a nulla che la mozione sia stata approvata a larga maggioranza. Hanno protestato lo stesso. Qualcuno ha detto da che pulpito vien la predica.

Tutta la cagnara serve per far perdere i voti al M5s mettendoli in contrasto con le loro precedenti  dichiarazioni sulla legalità.

Il M5s, sapendo di essere in fibrillazione sull’argomento, ha organizzato, come tante volte ha fatto, una consultazione on-line tra i propri iscritti. Il risultato è stato che 59% ha detto che Salvini aveva agito nell’ambito delle proprie competenze e pertanto non doveva essere  processato. Ma dove sta la vergogna e la legalità se la maggioranza degli iscritti ha detto che Salvini non era colpevole? Ma dove sta la vergogna e la legalità se i senatori del M5s hanno rispettato la volontà degli iscritti (una volta si chiava base)? Solo nella mente di quelli del PD che si è dimenticato del principio del rispetto della base. 

La vergogna sta da una altra parte e non ditemi che sono pesante. La vergogna sta in quelli che si sono inventati una accusa ridibile e grave solo per eliminare un avversario politico. Ma questi giudici si rendono conto di quanti soldi e tempo fanno perdere, di quanto odio, zizzania e violenza immettono tra i cittadini? No, non si rendono conto. Per loro vale solo l’interesse e il successo del partito.

Il giudice di Catania, Carmelo Zuccaro, ha archiviato la richiesta di procedere contro Conte, Di Maio e Toninelli con la motivazione che l’azione “va ascritta ad una scelta politica, e quindi, non costituisce reato”.

Sentite bene quello che dice Zuccaro. Il fatto non costituisce reato. Non è che Salvini e gli altri non abbiano compiuto reato ma l’azione fatta non è proprio reato. Adesso sono in fiduciosa attesa che altri giudici, risveglino il mostro, rispediscano il tutto alla Giunta di Camera e Senato per far perdere altro tempo ed altro denaro.

La giustizia italiana è spaccata in due: ci sono giudici onesti e non faziosi che applicano la legge; ci sono giudici faziosi che applicano la teoria gramsciana e si inventano reati. Zuccaro rientra nella prima categoria ed ogni tanto mi viene il sospetto che glielo facciano pagare.

Ogni tanto ripenso alla Diciotti e al suo comandante e mi chiedo che fine hanno fatto? Dal giorno che hanno creato il problema non si sente più parlare delle loro imprese, spero tanto che il governo li abbia bloccati togliendo a loro i finanziamenti.

Il comandante della Diciotti andò a prelevare gli immigrati nelle acque territoriali maltesi, con i maltesi felici di togliersi un peso, contravvendo all’ordine del governo.

Che strano la giustizia italiana che invece di il processare comandante della Diciotti per insubordinazione (reato vero) vuole processare il governo che ha agito nell’ambito delle proprie competenze (inventandosi il reato).

Il bello è che i padri costituenti introdussero l’immunità proprio per frenare questi eccessi e questi presunti reati. Sono sicuro che se Salvini fosse stato mandato al processo il risultato sarebbe dipeso dal livello di politicizzazione del giudice.

Nicola Dell’Arena