Articoli

Pubblicato Lunedì, 04 Febbraio 2019

Il LUPO

Un anno di ricerche nella Riserva Naturale 
Regionale Oasi WWW Calanchi di Atri

Un appuntamento di grande interesse coinvolge la Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri, sabato 9 febbraio alle ore 16.00 si terrà l’incontro “Il Lupo. Un anno di ricerche” dove saranno presentati i risultati degli studi condotti dal Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini – Project WolfEthology all’interno dell’Area Protetta Atriana.

Ad aprire la sessione di studi si terrà presso il Centro Visite dell’Oasi WWF Calanchi di Atri, in loc. Colle della Giustizia, sarà l’Ass.re alle Aree Protette del Comune di Atri, Alfonso Di Basilico, seguito dal Direttore della riserva naturalistica Adriano De Ascentiis. Il primo intervento verterà sul continuo impegno del WWF per la tutela di questi importanti animali oggetto di protezione a livello comunitario, illustrato da Filomena Ricci - referente grandi carnivori del WWF Abruzzo – seguita dal dott. Andrea Gallizia - (DVM) coordinatore scientifico CSEBA - PWE Teramo che parlerà della “La presenza del lupo nell'Oasi Regionale WWF Calanchi di Atri: preliminare di studio”. I temi trattati verteranno inoltre sulla presenza del Canis lupus italicus, di cui la dott.ssa Federica Bava illustrerà i nuovi contesti di colonizzazione, impatto con il randagismo e problematiche emergenti, seguita dalla dott.ssa Francesca Trenta con “Strategie vincenti per la mitigazione del conflitto tra uomo e predatori” e da Antonio Pollutri del WWF Italia che illustrerà i vari progetti che il WWF sta portando avanti in Italia al fianco degli allevatori, “Il WWF con gli allevatori per la conservazione del lupo. Esperienze di collaborazione”.

La presenza della specie Canis lupus italicus nel territorio dell’Oasi WWF dei Calanchi di Atri (TE) e di altre zone pedemontane Abruzzesi, documentata nel 2015/2016 ed oramai stabile, attesta ora più che mai l’inevitabile processo di espansione di questa specie, orientato alla ricolonizzazione di territori ove un tempo era presente. Tuttavia, se la sua presenza arricchisce il patrimonio di biodiversità, allo stesso tempo, se non correttamente gestita da tutti i portatori di interesse, può rivelarsi l’innesco che accende il conflitto con la categoria più esposta alla presenza del lupo, ossia quella degli allevatori. Attraverso uno studio iniziato nel 2018 e condotto dal Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini – Project WolfEthology in collaborazione con la direzione dell’Oasi WWF e con l’ausilio di naturalisti, biologi, veterinari e ricercatori si cercherà di documentare le dinamiche comportamentali della specie in un contesto così particolare ed ad alta densità antropica. Uno degli obiettivi primari sarà gettare i presupposti per studiare e mettere in campo attività di mitigazione del conflitto fra uomo e predatore attraverso una serie di iniziative condotte  in  sinergia  con  delle  aziende  presenti  nell’Area  Protetta  volte  alla  pianificazione  di strategie vincenti per la protezione degli animali domestici.

In questo quadro, invitiamo pertanto tutta la cittadinanza a partecipare, affinché ci sia una esatta conoscenza dello stato dei fatti, confrontandosi con esperti in materia.