II GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

18 novembre 2018 è celebrata la II Giornata dei poveri. La Giornata è stata istituita da Papa Francesco, con la Lettera apostolica “Misericordia et misera”, a chiusura del Giubileo straordinario della misericordia del 2016. Nella Lettera, Papa Francesco, definisce la Giornata mondiale dei poveri “un segno concreto” del Giubileo della misericordia.

Come è nata questa Giornata lo dice monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, in una intervista ad Avvenire sabato 17 novembre.

Il Papa ha istituito questa Giornata per una intuizione avuta durante l’omelia del Giubileo dei poveri, quando a braccio aggiunge rispetto al testo scritto “Quanto vorrei questa fosse la Giornata mondiale dei poveri”. Poi durante la Messa, sempre a Fisichella disse “Hai visto. Mi è venuto all’improvviso, adesso ci pensi lei”.

Cosa si può fare, per questa giornata? Tutto, sia atti di carità sia quelli di semplice conforto. La lettera apostolica porta l’esempio di tante cose che si possono fare a livello di singole famiglie, parrocchie e diocesi (si può offrire un pasto caldo anche nel corso dell’anno).

Il tema di quest’anno è stato “Questo povero grida e il Signore lo ascolta”

A Roma é iniziata con la veglia di preghiera si sabato 17, nella basilica si S. Lorenzo fuori le mura dedicata a tutti coloro che nelle associazioni interessate si occupano di poveri.

La domenica dalle ore 10,00 Santa Messa con il Papa, nella basilica di S. Pietro con la partecipazione di 4000 poveri. I poveri sono venuti da tutto il Lazio e qualcuno da diocesi non italiane. Poi si è proseguito con il pranzo con il Santo Padre nell’Aula Paolo VI con 1500 poveri e con il menù preparato da uno chef, allietato da gruppi musicali di alcune parrocchie. Purtroppo non posso raccontare cosa sia successo perché una lombo sciatalgia mi ha costretto a stare a letto.

Gli altri 2500 persone sono andati a mangiare nelle mense delle associazioni che hanno aderito alla iniziativa: Caritas del Lazio; Ordine di Malta; Circolo S. Pietro e Comunità di S. Egidio.

Come ha che annunciato il Papa, durante l’Angelus, “Analoghe iniziative sono state prese nelle diocesi del mondo”. Quest’anno molte diocesi hanno organizzato il  pranzo per i poveri nelle loro cattedrali e si spera che il prossimo anno aumenteranno.

150 poveri hanno pranzato, offerto dai ristoratori, nei ristoranti del centro storico al quartiere di Campo Marzio e 40 nella parrocchia di Sant’Eustacchio.

Quest’anno è stato allestito nel colonnato del Bernini, in piazza S. Pietro, un presidio medico-sanitario con lo scopo di verificare e controllare lo stato di salute dei poveri. All’iniziativa hanno aderito i medici del Vaticano, del policlinico Gemelli e dell’università di Tor Vergata.

La partecipazione è stata superiore ad ogni previsione e un dato dovrà far riflettere: il 30% dei visitati sono stati italiani.

Le spese sono state pagate dal Vaticano a fronte delle seguenti entrate: 1) ogni anno il Circolo di S. Pietro, che cura la raccolta dell’Obolo di S. Pietro, da al Papa 500.000 Euro per la sua carità personale; 2) ogni anno il Vaticano organizza 2 lotterie di beneficienza (a febbraio e a luglio) il cui ricavato va per la carità del Papa; 3) proventi derivanti dalla vendita di oggetti che da tutto il mondo offrono al Papa.

Nicola Dell’Arena