Pubblicato Domenica, 29 Aprile 2012
Scritto da Enrico Marini

Con ottimismo: la nuova era dell’Ospedale di Atri

di Enrico Marini 

Non tutti percepiscono che l'evoluzione della scienza medica associata alle scelte doverose di programmazione sanitaria territoriale puo' sembrare una mannaia che infierisce senza pieta' sulle aspettative e convinzioni di molti di noi.

In questi ultimi mesi nostro malgrado siamo stati nell'occhio del ciclone proprio perche' la regione abruzzo ha dovuto operare scelte coraggiose in tal campo in quanto commissariata come "regione canaglia" per i debiti della sanita'.

Questo ha portato a programmare un nuovo assetto dell'offerta sanitaria (pubblica e privata) con enormi economie sul bilancio regionale che di questi tempi  piange come tutti i bilanci pubblici; e' proprio il caso di dire che e' finito il tempo delle vacche grasse, rappresentate nel sistema sanita' da ricoveri facili e impropri, da servizi inesistenti ma costosi, da personale mal impiegato e da sprechi in tutti i settori.

In questi mesi di scelte dolorose inoltre abbiamo assistito ad un imbarazzante teatrino sostenuto da molti amministratori locali con dichiarazioni, interviste, offese, denunce e quant'altro, quasi sempre con la convinzione di possedere la verita' in tasca e quindi con il risultato di dire un sacco di corbellerie.

La sanita' e' una cosa seria perche' sulla pelle non si gioca e soprattutto non si fa campagna elettorale.

In questo articolo posso brevemente testimoniare, da operatore sanitario dell'ospedale di atri, mosso da un grande amore per questo ospedale che mi porta a dare molto di piu' di quello che prevede il contratto di lavoro (come tanti altri colleghi), quello che e' accaduto negli ultimi mesi; se c'era il bisogno di ridimensionare qualche reparto o qualche servizio improduttivo l'abbiamo subito, ma molto allarmismo inutile e' stato fatto tanto che ancora oggi la gente si chiede se l'ospedale di atri chiude...

Vorrei ricordare che l'ospedale di atri era, e' e rimarra' un presidio ospedaliero che fa capo ad un ospedale capoluogo dotato di specialita'  diverse; ricordo pero' che atri era valutato tra i migiori ospedali nazionali quando aveva pochi reparti ma che funzionavano bene, con primari autorevoli e dediti esclusivamente al potenziamento dellle proprie unita' operative. Come spesso si dice erano anche altri tempi......

Oggi possiamo sicuramente affermare che l'utente che entra all'ospedale di atri dal pronto soccorso o dal cup riceve un trattamento di livello e percepisco che il livello di soddisfazione e' elevato.

Nello specifico, in cardiologia e' possibile effettuare un elettrocardiogramma tutti i giorni senza prenotazione e le liste d'attesa di ecocardiogramma e test da sforzo, nonche' holter si sono notevolmente ridotte, questo anche grazie all'arrivo dell'universita', vera innovazione per il nostro ospedale.

L'arrivo dell'universita' va visto sicuramente con spirito positivo, non solo per la presenza di numerosi medici in formazione che hanno dato un forte impulso alla produttivita' del reparto, ma anche per la possibilita' di accrescimento culturale di tutti noi, e questo rappresenta sicuramente un potenziamento della struttura e non un ridimensionamento, come molti sostengono.

Rimangono sicuramente molti aspetti da migliorare ma continuo a sostenere che molto dipende anche da noi operatori,  ancora troppo legati al "pubblico" impiego.

L'ospedale di atri offre professionalita' di alto livello che riusciranno a garantirgli un grande futuro, ne sono convinto.

Dott. Enrico Marini
Specialista in cadiologia
Specialista in geriatria
Dirigente medico p.o. Atri in cardiologia.
Direttore sanitario r.s.a. Castilenti.