Pubblicato Lunedì, 27 Agosto 2018
Scritto da Santino Verna

RICORDO DI MARCELLA POLISENO DAL SASSO

Dopo lunga e dolorosa sofferenza, è entrata nella domenica senza tramonto, la Prof.ssa Marcella Poliseno, consorte del Dott. Guido Dal Sasso, primario emerito della divisione di odontoiatria e stomatologia dell’ospedale civile “S. Liberatore” di Atri.

La Signora Marcella era nata nel 1941 da Guido e Maria Paolucci. Il papà era foggiano, la mamma di Orsogna. Laureata in lingue all’Orientale di Napoli, nel 1969 sposò il Dott. Dal Sasso, pugliese di origini venete come si evince dal cognome, e il matrimonio fu celebrato nella chiesa di S. Stefano in Assisi. Avrebbero voluto sposarsi in una raccolta chiesa di Spello e la scelta cadde sulla città del Santo Patrono d’Italia. Fino al 1980 vissero a Trento, dove la famiglia fu tragicamente sconvolta dalla morte dei figli Umberto e Ilaria, in tenera età.

I coniugi Dal Sasso, con i figli Marcello, Marinella e Francesco, giunsero in Atri, quando il figlio con il nome del Santo Poverello era appena nato. Si stabilirono in una villa al Colle della Giustizia. Il Dott. Dal Sasso, subentrando al Dott. Angelo Piazza, portò ad ottimi livelli la divisione di odontoiatria, tanto da essere considerata una delle migliori in Italia. Per l’area maxillo-facciale giungevano da tutti gli angoli del Bel Paese.

Profondamente religiosa, la Signora Marcella, collocata in pensione ancora giovanissima, si era formata alla spiritualità dell’Opus Dei e ne aveva parlato tante volte, con convinzione e discrezione, alle amiche e a tanti concittadini. Cagionevole di salute, aveva partecipato, con forte emozione, alla beatificazione e alla canonizzazione del “Padre”, rispettivamente nel 1992 e nel 2002.

Partecipava quotidianamente alla S. Messa, soprattutto a S. Chiara, dove volle celebrare con il marito, i 25 anni di matrimonio. Il trasferimento al centro storico di Atri, prima all’angolo di Piazza Duomo, poi in un appartamento ricavato dal convento di S. Francesco, ne facilitarono l’assiduità. Amava la spiritualità francescana, forgiata anche dalla provenienza dalla “terra Santa di Puglia”, dove si respira la presenza di Francesco, maggiormente a Monte S. Angelo, per la profonda devozione del Santo Poverello al principe delle milizie celesti. Nella sala della casa atriana, arredata con gusto, eleganza e sobrietà, la foto dell’Incontro dei Santi, il giorno di Pasqua, sul sagrato della Cattedrale di Foggia, imago brevis di quella religiosità popolare, sostenuta da Papa Francesco nella Evangelii Gaudium e da S. Josè Maria Escrivà de Balaguer, autentico figlio della Spagna, pure se cittadino del mondo.

Sorella morte l’ha colta, mentre è in moto la macchina organizzativa per la canonizzazione del primo sangue dell’Opus Dei, il Beato Oscar Arnulfo Romero, il Vescovo salvadoregno dei poveri. Amico di S. Josè Maria, ebbe come confessore un sacerdote dell’Opera, ed era sulla tomba del “Padre” per il terzo anniversario della morte, nel 1978.

Siamo vicini alla famiglia Dal Sasso, con la preghiera, certi che la morte non è l’ultima parola, ma un passaggio verso la vita eterna. La Signora Marcella ha ritrovato nella Gerusalemme del Cielo tutti i suoi cari e canta in eterno la Misericordia del Signore.

SANTINO VERNA