ATRI E IL CULTO A S. RITA
LE RADICI NELLA STORIA E NEL CUORE DEI FEDELI
L’inizio del culto di Santa Rita in Atri, fu introdotta dai padri Agostiniani Scalzi, durante la loro presenza in Atri fin dal 1850. La prima festa civile risale al 1900 , anno di Canonizzazione della Monaca Agostiniana , per volontà di Antonio Gatti , priore della confraternita di Santo Spirito in Atri, probabilmente in memoria del proprio figlio Michelino, morto in giovane età, oltre che naturalmente, per la fortissima devozione perla Santadi Cascia.
Nel 1891, quando era ancora Beata, il Capitolo della Cattedrale di Atri, si unì alla richiesta della confraternita, proponendo che la festa fosse fissata per il 22 maggio e che si celebrasse con il rito doppio, inserendola nel calendario diocesano.
Da allora la devozione alla Santa, ebbe una grandissima diffusione .
Moltissimi devoti provenienti anche da borghi e città vicine , dalla costa e dalla montagna , in ogni giorno dell’anno , cominciarono a recarsi in chiesa per pregarela Santadegli impossibili , l’Avvocata dei casi disperati . La moltitudine dei fedeli , sempre, presenti in chiesa per pregarela Santadi Cascia , spinse il Vescovo di Atri e Penne : Giuseppe Maria Morticelli, a rivolgersi al Pontefice per chiedere un privilegio particolare . E così il 16 maggio 1901, il Vescovo comunicò ai fedeli che il Santo Padre, Papa Leone XIII, aveva concesso alla Chiesa di Santo Spirito, per la cappella di Santa Rita, il privilegio della concessione dell’indulgenza plenaria .Così si legge:
“ Il Santo Padre concede , che tutti i fedeli i quali visiteranno la taumaturga immagine nel giorno della festa , 22 maggio , o nella vigilia ,ovvero in uno dei sette giorni seguenti , possono lucrare l’indulgenza plenaria, applicabile anche alle anime del purgatorio, purché confessati e comunicati e preghino secondo le intenzioni del Santo Padre “.
Si tratta di un privilegio eccezionale, dovuto essenzialmente alla non comune devozione, manifestata da un gran numero di fedeli e recentemente rinnovato in modo perpetuo da Sua Santità Papa Giovanni Paolo II.
Ancora oggi, la devozione alla Santa di Cascia, è rimasta intatta. Numerosi sono i pellegrini che, da diverse città dell’Abruzzo, si recano nella chiesa di S. Spirito, per un saluto o per chiedere l’intercessione alla Santa . Ma la cosa che maggiormente colpisce è la presenza di giovani adolescenti provenienti da diverse città , che fino a mezzanotte ed oltre , nei giorni di festa si recano in visita alla Santa: avvenimento che quasi per un tacito rinnovo viene tramandato di generazione in generazione.
In Chiesa vi sono inoltre gli ex voto, vestiti di piccoli appena nati, le cui mamme si sono rivolte alla nostra cara S. Rita , di veli e vestiti da sposa che ancora oggi giovani spose donano alla Santa, di foto che adornano il suo altare .
Infine penso che S. Rita così come in passato ancora oggi è Lei che lega la città di Atri ai territori limitrofi ed in particolare alle città di Pineto e di Silvi.
Ettore Cicconi