Pubblicato Mercoledì, 08 Maggio 2013
Scritto da Ettore Cicconi

ATRI E IL CULTO A S. RITA

LE RADICI NELLA STORIA E NEL CUORE DEI FEDELI

 

L’inizio del culto di Santa Rita in Atri,  fu introdotta dai padri Agostiniani Scalzi, durante la loro presenza in Atri fin dal 1850. La prima festa civile  risale al  1900 , anno di Canonizzazione della Monaca Agostiniana , per volontà  di Antonio Gatti , priore della confraternita di Santo Spirito in Atri, probabilmente in memoria  del proprio figlio Michelino, morto in giovane età, oltre che naturalmente, per la fortissima devozione perla Santadi Cascia.

Nel 1891, quando era ancora Beata, il Capitolo  della Cattedrale di Atri, si unì alla richiesta  della confraternita, proponendo che la festa fosse fissata per il 22 maggio e che si celebrasse con il  rito doppio, inserendola nel calendario diocesano.

Da allora  la devozione alla Santa, ebbe una grandissima diffusione .

Moltissimi devoti  provenienti anche da borghi e città vicine , dalla costa e dalla montagna , in ogni giorno dell’anno , cominciarono a recarsi  in chiesa per pregarela Santadegli impossibili , l’Avvocata dei casi disperati . La moltitudine dei fedeli , sempre, presenti in chiesa per pregarela Santadi Cascia  , spinse il Vescovo di Atri e Penne : Giuseppe Maria Morticelli, a rivolgersi al Pontefice per chiedere un privilegio particolare . E così il 16  maggio 1901, il Vescovo  comunicò ai fedeli che il Santo Padre,  Papa Leone XIII, aveva  concesso  alla Chiesa di Santo Spirito, per la cappella di Santa Rita,  il privilegio della concessione dell’indulgenza plenaria .Così si legge:

“ Il Santo Padre concede , che tutti i fedeli i quali visiteranno la taumaturga immagine nel giorno della festa , 22 maggio , o nella vigilia ,ovvero in uno dei sette giorni  seguenti , possono lucrare  l’indulgenza plenaria, applicabile anche alle anime del purgatorio, purché confessati e comunicati e preghino secondo le intenzioni del Santo Padre “.

Si tratta di un privilegio eccezionale, dovuto essenzialmente alla non comune devozione, manifestata da un gran numero di fedeli e recentemente rinnovato in modo perpetuo da Sua Santità Papa  Giovanni Paolo II.

Ancora oggi,  la devozione alla Santa di Cascia, è rimasta intatta.  Numerosi sono i pellegrini che, da diverse città dell’Abruzzo, si recano nella chiesa di S. Spirito, per un saluto o per chiedere l’intercessione alla Santa . Ma la cosa che maggiormente colpisce è la presenza di giovani adolescenti provenienti da diverse città , che fino a mezzanotte ed oltre , nei giorni di festa si recano in visita alla Santa:     avvenimento  che  quasi per un tacito rinnovo  viene tramandato di generazione in generazione.

 In Chiesa vi sono inoltre gli ex voto, vestiti di piccoli appena nati, le cui mamme si sono rivolte alla nostra cara S. Rita , di  veli  e vestiti da sposa  che ancora oggi giovani spose donano alla Santa, di foto che adornano il suo altare .

Infine penso  che  S. Rita  così  come in passato  ancora oggi è Lei  che lega  la città di Atri  ai territori limitrofi ed in particolare alle città di  Pineto e di Silvi. 

Ettore Cicconi