Pubblicato Venerdì, 10 Agosto 2018

...Tanta tristezza..

Pineto: Questa città non è per i giovani

Se ne sono accorti gli abitanti di Pineto: la stagione estiva che si avvia verso la sua conclusione ha visto poche presenze di turisti, specialmente di giovani.

Le foto non necessitano, purtroppo, di chiarimenti casomai di soluzioni. 

Questa città non è per i giovani; 9 Agosto 2018, ore 22,00 circa: lo sconforto totale. Una città con poche presenze, priva di attrazioni, carente di qualsivoglia centro di aggregazione per i giovani. Emerge così un quadro tristissimo che pone Pineto all’ultimo posto nella classifica delle località della costa teramana per quanto riguarda il gradimento giovanile.

Così interviene, in una nota, il coordinatore della Lega giovani Abruzzo, sezione Pineto, Pio Ruggiero: "Da pinetese e amante della mia città esprimo profondo rammarico nel vedere Pineto in questo stato, in piena stagione estiva". Noi giovani della Lega abbiamo ascoltato pareri di cittadini e turisti per capire, secondo loro, quali siano le cause che hanno spinto Pineto in questa situazione. I motivi, per i più, risiedono sempre nella cattiva gestione politico-amministrativa della città: servono più servizi, informazioni e wi-fi, serve una Pineto più viva di sera. Si vive in un sistema che non giova al turismo e che porta i ragazzi, anche quelli di Pineto, a frequentare le città vicine come Roseto e Silvi. È capitato sovente, in questi giorni di Agosto, di sentire amici tornati per le vacanze, che vivono lontano da Pineto per motivi di studio o lavoro, che non vedono l’ora di ripartire, anche loro frustrati dalla carenza di un’offerta turistica, di divertimento, di una zona con locali più cool.

Oggi - prosegue il coordinatore dei giovani della Lega - il turista oltre ai servizi, per altro carenti, desidera una vera esperienza turistica non fatta di restrizioni e di divieti. Si aggiunga che, al di là degli spot elettorali e di qualche sporadica iniziativa di associazioni e comitati, l'attuale amministrazione non ha mai presentato né attuato progetti che diano a Pineto quella svolta necessaria per rilanciare la partecipazione turistica, specialmente quella giovanile. Infatti, a fronte di una proposta standardizzata e palesemente priva di una visione a lungo termine fatta di festicciole e sagrette qua e là (se pur connotate da tanta buona volontà e sforzo organizzativo da parte dei promotori), i molteplici mercatini non hanno prodotto alcun risultato accettabile; i cittadini, che sono al tempo stesso produttori e fruitori di beni e servizi, lamentano l’incapacità degli amministratori a fare sinergia e coesione nonché di mettere a sistema le attività delle istituzioni, cittadini, imprese e associazioni.

Fino a qualche anno fa tutto è andato bene perché i turisti erano fidelizzati e in un certo modo adattabili. Oggi il vacanziero è in continua evoluzione e, per comprenderne i cambiamenti, è necessario domandarsi come erano i turisti di ieri e, soprattutto, puntare sui giovani di oggi, grandi fruitori dei social, che fanno rimbalzare in rete foto, video e tweet, regalando al territorio una promozione gratuita. Per gli amministratori di lungo corso di Pineto invece il turista, specie il giovane, è visto come un anonimo e i prodotti, quali la comunicazione, sono basati su idee e messaggi fermi agli anni 90. Non hanno capito che gli under 35 sono e saranno i turisti dell’immediato nonché più lontano futuro.

Ovviamente ne fanno le spese gli operatori e l’economia di Pineto da cui tutti dipendiamo. Ne facciamo le spese per colpe non nostre ma di un’amministrazione incompetente e incapace. Ne è prova il fatto che in una località costiera come Pineto non sia stato  istituito un assessorato al turismo!

Per migliorare – sostiene infine Pio Ruggiero – si dovrebbe agire su alcuni aspetti che non servono solo ai giovani: “di sicuro bisogna agire su infrastrutture, qualità delle informazioni, ordine e pulizia, scambio sociale, wi-fi. Inoltre per gli under 35, come noi della Lega giovani, è importante avere punti di ritrovo, spazi di socialità e non una movida da “bottiglie spaccate o siringhe” ma una città elegante in cui tutto non finisca alle 22”.