Pubblicato Venerdì, 20 Luglio 2018
Scritto da Alberto Sporys

RIGOPIANO: IL SILENZIO ABITATO DALLA MEMORIA

Prima messa celebrata all’interno dell’aerea posta sotto sequestro.

Con l’autorizzazione della Procura di Pescara e dei Carabinieri del nucleo di Penne, ieri alle 16.49 ora presunta del distacco della valanga, che distrusse l’hotel Rigopiano, diciotto mesi fa, il 18 gennaio 2017, tragedia che sconvolse l’Abruzzo e l’intero Paese, si sono riuniti e ritrovati per la prima volta sul piazzale interno all’hotel ormai vuoto e ripulito dalle macerie, posto ancora sotto sequestro, i familiari e amici delle 29 vittime per celebrare una Messa in suffragio.

Tanta la commozione provata dai parenti delle 29 vittime, il Presidente del Comitato parenti vittime di Rigopiano, Gianluca Tanda “Ringrazio la Procura di Pescara per l’autorizzazione data ad accedere nell’area per celebrare la Santa messa, deporre un fiore, un lumino e una corona di fiori sul luogo di quell’immane disgrazia che ha colpito tante famiglie. Stare insieme e farsi forza per andare avanti - ha aggiunto - e così pensare e capire chi sono i veri responsabili. È impossibile che sia stata la natura. Non ci crediamo e non ci vogliamo credere. Quello che ci fa più male - ha proseguito Tanda - è pensare che tutti quelli che ci dovevano difendere siano stati iscritti nel registro degli indagati. Abbiamo 40 indagati e 37-38 sono membri delle istituzioni.

Prima dell’inizio della S. Messa celebrata dal parroco di Farindola, sono stati battuti 29 colpi di tamburo e letto i nomi delle vittime:

LE VITTIME (OSPITI DELL'HOTEL)

Claudio Baldini (40 anni) e la moglie Sara Angelozzi (40 anni) di Atri (Teramo); Luciano Caporale (54 anni) e la moglie Silvana Angelucci (46 anni) entrambi di Castel Frentano (Chieti); Valentina Cicioni (32 anni), di Monterotondo (Roma), infermiera al Gemelli di Roma; il marito Giampaolo Matrone è rimasto ferito ma è sopravvissuto); Sebastiano di Carlo (49 anni), ristoratore di Loreto Aprutino e la moglie Nadia Acconciamessa (47 anni), di Pescara (il loro figlio Edoardo si è salvato); Domenico di Michelangelo (41 anni), poliziotto di Osimo e la moglie Marina Serraiocco (36 anni), sempre di Osimo (il loro figlio Samuel è tra i sopravvissuti); Piero Di Pietro (53 anni) allenatore di calcio e la moglie Rosa Barbara Nobilio (51 anni); entrambi da Loreto Aprutino; Stefano Feniello (28 anni) di Valva (Campania) e residente a Silvi Marina, la sua fidanzata, Francesca Bronzi, si è salvata; Marco Tanda (25 anni), pilota di aereo di Macerata e la fidanzata Jessica Tinari (24 anni) di Vasto; Tobia Foresta (60 anni) dipendente dell'agenzia delle Entrate e la moglie cinquantenne Bianca Iudicone di Montesilvano; Marco Vagnarelli (44 anni) e la compagna Paola Tommasini (46 anni), di Castignano (Ascoli).

LE VITTIME (I LAVORATORI DELL'HOTEL)

Il proprietario dell'hotel Roberto Del Rosso (53 anni), il maitre Alessandro Giancaterino (42 anni) di Farindola, il receptionist Alessandro Riccetti (33 anni) di Terni: il receptionist Emanuele Bonifazi (32 anni), di Pioraco (Macerata); il cameriere Gabriele D'Angelo (31 anni), di Penne (Pescara); la cuoca Ilaria De Biase (22 anni) di Chieti; Marinella Colangeli (32 anni), di Farindola (Pescara) gestiva la Spa dell'hotel; Cecilia Martella (24 anni), di Atri, lavorava nel centro benessere; Linda Salzetta (31 anni), di Farindola, lavorava nel centro benessere (suo fratello Fabio si è salvato perché si trovava fuori dall'hotel); Luana Biferi (30 anni), giovane calciatrice, lavorava nello staff, di Bisenti (Teramo) e Dame Faye (30 anni), tuttofare, rifugiato senegalese, tra gli ultimi ad essere identificati.

Alberto Sporys