Pineto: APPALTOPOLI

Purtroppo Pineto compare ancora in bella mostra per le cronache giudiziarie.

Sulla base di ciò che è accaduto, anche nell’altro aspetto giudiziario, quello che ha interessato le due dipendenti condannate per assenteismo,  ancora una volta i fatti ci hanno dato ragione. Infatti è solo grazie all’opposizione di Pineto 2.0, ai ripetuti richiami e alle azioni intraprese che la cittadinanza ha conosciuto l’esito amministrativo inflitto alle stesse che Verrocchio e la maggioranza tutta, in sprezzo alla chiarezza, trasparenza e preciso dovere di tutelare l’Ente, hanno tentato di nascondere o, forse peggio, difendere fino alla fine. Ricordiamo a Verrocchio, atteso di essere stato costretto ad applicare e rendere evidente il licenziamento, che è investito dei poteri-doveri di vigilanza, del diritto d’informazione e pubblicizzazione oltre ché delle responsabilità politiche sottese alla carica ricoperta.

I giornali, il 3 luglio, parlano di una proroga di altri sei mesi per le indagini per corruzione sugli appalti pubblici nella Provincia di Teramo. Un altro punto fermo nell’inchiesta basata prevalentemente su una grande quantità di documentazione e su intercettazioni ambientali, in cui,  per gli inquirenti, è coinvolto anche - Donato D’Evangelista - dirigente del nostro comune.

Alla luce delle indagini,  il consigliere provinciale, Mauro Scarpantonio, anch’egli indagato, ha rimesso le proprie deleghe, mentre nel Comune di Pineto, seppur ampiamente richiesto e sollecitato un turnover dei dirigenti, almeno quelli balzati agli onori delle cronache giudiziarie, nulla si è mosso - Lo rende noto con un comunicato stampa “l’associazione Pineto 2.0”.

Accuse importanti che vanno a inficiare e opprimere la reputazione di Pineto impedendole   di crescere mentre viene mortificata la buona volontà di chi ha voglia di produrre e farla progredire senza entrare in certi meccanismi viziosi fatti di corruzione e concussione. Ne esce, come al solito, la fotografia di una classe politica fallimentare che può avere consenso solo tramite clientelismi vari. Per questo motivo torniamo a gran voce a ricordare al Sindaco che è oramai noto da tempo, e, quindi anche all’opinione pubblica pinetese, che l’autorità giudiziaria teramana sta indagando su decine di gare d’appalto in cui, a quanto si apprende, è compromesso il comune da Lui amministrato. È di tutta evidenza, nonostante i ripetuti appelli alla trasparenza da parte di Pineto 2.0, il trincerarsi dietro l’ennesimo assordante silenzio da parte di tutta l’amministrazione, in primis del sindaco Verrocchio.

Tutto questo è inaccettabile, soprattutto perché l’Amministrazione fa finta di non vedere e di non sentire, evidenziando una sorta di complicità con chi all’interno dell’ente a vario titolo avrebbe agito per proprio tornaconto e contro l’interesse dell’intera collettività.

Riteniamo, dunque, che sarebbe opportuno destinare ad altro incarico chi è coinvolto nell’inchiesta giudiziaria responsabile di un settore tanto delicato. 

Pineto 2.0 si augura di non essere indotta, ancora una volta, a dover intraprendere azioni che obblighino il sindaco e la sua maggioranza a correre ai ripari verso responsabilità di cui non hanno voluto o saputo farsi carico durante la legislatura. Tuttavia per non essere forcaioli a priori diciamo subito: Il Comune smentisca l’avviso di garanzia al dirigente o lo metta di fronte alle sue responsabilità e doveri, utilizzando gli strumenti e le tutele che certamente sono previste dalla legge. Il sindaco Verrocchio non può nascondersi dietro le solite frasi di circostanza ma deve assumersi la responsabilità politica a cui il suo ruolo lo obbliga e che una volta per tutte faccia chiarezza su queste e su altre situazioni poco trasparenti legate all’amministrazione.

Pineto 2.0 aveva promesso che avrebbe aperto tutti i cassetti e lo stiamo facendo!