Pubblicato Martedì, 05 Giugno 2018
Scritto da Redazione

IL CORO DI JORIO DI ATRI ALLA 63° SAGRA DELLE CILIEGIE DI RAIANO

A ideare la bella Sagra delle ciliegie di Raiano, chiamata anche Maggiolata (da non confondere, però, con la Maggiolata Ortonese o quella Atriana) fu, nel 1946 il raianese professor Ottaviano Giannangeli, poeta, romanziere e scrittore, recentemente scomparso. Giannangeli, che si dedicò con incomparabile maestria anche alla canzone dialettale abruzzese (e qui il termine “dialettale” non è una diminutio), ebbe tra i suoi collaboratori musicisti del calibro di Benedetto Bianchi e Antonio Di Jorio. Le sue canzoni sono ancora oggi considerate perle preziose del repertorio poetico-musicale dell’Abruzzo, per profondità poetica e spiccata modernità di contenuti. In “Addie muntagne”, ad esempio, negli anni ’70 del secolo scorso il poeta presagiva il lento e inesorabile spopolamento della montagna abruzzese. Ora tutta la sua produzione letteraria e poetica, raccolta nell’opera omnia “Quando vivevo sulla terra”, le lettere, gli scritti sciolti, sono nelle mani di un giovane e valoroso poeta della terra peligna: Andrea Giampietro, uomo di cultura di ampio respiro, formatosi all’ombra di Giannangeli e cresciuto, possiamo dirlo, tra le mura della bella casa antica che il professore abitava nel quartiere del Lavatoio di Raiano, con l’adorata consorte Donna Betta. Lo stesso Giampietro ha voluto che il Coro Di Jorio di Atri tornasse ad eseguire i canti di Giannangeli nella sua Raiano, ieri, per la Sagra delle Ciliegie, ridente festa di primavera, giunta alla 63° edizione, e tra le più antiche e importanti d’Abruzzo. A Sulmona, l’anno scorso, il Coro Di Jorio aveva cantato per la presentazione del ricordato volume, per energica insistenza dello stesso professor Giannangeli: “È il miglior coro d’Abruzzo, e desidero affidare a questo battaglione canoro le mie canzoni”. Eccolo ancora a Raiano, quindi,  il popolare Coro di Atri, ad eseguire le belle melodie della nostra regione. Neanche a dirlo, l’edizione della sagra di quest’anno è stata dedicata al suo “Ottavie”, anche con una bella mostra che ne ripercorre la vicenda biografica, artistica e didattica, oltre all’interessante rapporto con il poeta gradese Biagio Marin.

Ieri Raiano era ancora più bella, pronta, nella sua veste genuina e popolare, a vivere una festa di sapore antico, lontano dai rumori delle città, ormai dimentiche delle sue radici e tradizioni. È bastato il canto delle maggiolate (come fino a qualche decennio fa venivano chiamate per analogia i cori abruzzesi) a risvegliare i sentimenti semplici e cordiali del popolo abruzzese. Prima una sfilata dei cori lungo il Viale del Tratturo, fino alla Piazza grande, al suono gioioso degli organetti, tra folle festanti, baciate dal sole di giugno. Poi la rassegna corale: il bel Coro “Sirente” di Castelvecchio Subequo, quasi padrone di casa, e l’atteso concerto del Coro Di Jorio di Atri.

Ci piace riportare, in questo breve articolo, il messaggio che il giovane poeta Giampietro ha fatto pervenire alla gloriosa compagine atriana: “Torno a ringraziare di vero cuore il Coro "Antonio Di Jorio" di Atri, diretto dal Maestro Concezio Leonzi, per aver reso onore al Prof. Ottaviano Giannangeli, con la sua straordinaria esibizione alla 63a Maggiolata di Raiano. La perfetta preparazione di cantanti e musicisti, condotti dalla sapienza musicale del Maestro Leonzi, ci ha portato a godere di alcuni tra i migliori brani della nostra tradizione, firmati dai grandi Di Jorio, Albanese e Bianchi. Inutile dire che il cuore di melomane e la penna di paroliere di Giannangeli sono stati il leit-motiv di tutta l'esibizione. Grazie al Coro per la commozione destata in chi ha vissuto intensamente il Professore, e per aver dimostrato come passione e competenza possano trovare spazio anche in una sagra di paese, e nobilitarla col valore universale della musica." 

La Sagra delle ciliegie 2018: un’altra bella pagina che il Coro Di Jorio di Atri aggiungerà ai suoi ricordi più belli.

La redazione.