OPINIONI \ RIFLESSIONI

CUCU’ IL GOVERNO NON C’E’ PIU’ : COLPO DI MAGIA O COLPO DI STATO?

Il governo M5s e Lega non c’è più. Qualche sorpresa strana c’è stata e si chiama: colpo di stato. Mandante la Germania della Merkel tramite il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La Germania è il secondo colpo di stato che fa all’Italia dopo quello contro Berlusconi del 2011 e sempre con la partecipazione del Presidente della Repubblica italiana.

Mi fanno ridere i cugini americani che vanno dietro alla barzelletta del Russian Gate e non dicono nulla sulla grande e vistosa ingerenza nelle soluzioni italiane.

Per giorni mi sono chiesto: “E’ possibile che un Presidente della Repubblica, non eletto dal popolo e nominato da una maggioranza che il 4 marzo ha avuto la più grossa sconfitta nella storia repubblicana, possa mettere un veto politico per non far nascere un governo?” E la risposta era No.

Mi spiego meglio. La nostra Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica nomina i ministri, su proposta del Presidente del Consiglio incaricato, e che poi camera e senato approvano.

La Costituzione parla di nomina e non dice nulla di veti. Tutto ciò che non è scritto è da interpretare. Il termine nomina non comporta automaticamente il termine veto ma neanche lo vieta.

Negli anni della DC per risolvere questa parte non scritta si mettevano d’accordo tra i due presidenti e sceglievano la lista. Il tutto per non dire no a qualche capo corrente o per non farselo nemico. Non era un vero e proprio veto e se ci fosse stato riguardava la persona e non il programma politico. Questo modo di procedere su cose non scritte si chiama prassi.

Il primo vero veto fu messo nel 1994 dal Presidente Scalfaro su Previti a ministro della giustizia. Ha avuto ragione perchè si è scoperto che Previti aveva qualche problema con la giustizia.

Mattarella ha messo il veto su un punto preciso del programma del nascente governo. Riporto integralmente la frase di Mattarella, stralciato dal discorso fatta la sera di domenica 27 maggio, per spiegare il motivo della sua decisone,: “Ho chiesto, per quel ministero, l’indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con l’accordo di programma. Un esponente che – al di là della stima e della considerazione per la persona – non sia visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell’Italia dall’euro. Cosa ben diversa da un atteggiamento vigoroso, nell’ambito dell’Unione europea, per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano”. Bisogna ricordare che l’uscita dall’euro non sta sul contratto firmato da Lega e M5s mentre c’è la revisione delle regole per migliorare, non solo l’Italia, ma tutta l’Europa. 

Il problema sta tutto qui: nel veto al programma, addirittura nelle intenzioni di fare qualcosa contro l’euro, e non alla persona Savona. La mia domanda iniziale ritorna. Può un presidente, nella situazione di oggi eletto dal 23% di italiani, mettere un veto sul programma di un governo votato dal 50% degli italiani che vogliono anche il cambiamento delle cose? Per me NO.

Mattarella ha agito con la Costituzione ma poi ci sono obblighi etici, morali, politici e di rispetto della volontà degli elettori che Mattarella ha volutamente ignorato. Certo Mattarella ha eseguito un ordine dei politici europei che hanno paura. Se esce l’Italia, paese fondatore, crolla tutta l’Europa, che io ho contribuito a far nascere e vivere con amore e passione. Questi politici, invece di fare colpi di stato perché non si interrogano sul malessere che serpeggia in Italia, e non solo in Italia, contro l’Europa?

A breve si voterà. Ma Mattarella pensa che cambierà qualcosa? Non anticipo mai ed è di difficile valutazione quello che potrà accadere nelle urna. Però per quello che si sente oggi la situazione migliorerà per la Lega e il M5s. A settembre saremo di nuovo in un vicolo cieco dopo aver buttato 400 milioni.

Nicola Dell’Arena