OPINIONI \ RIFLESSIONI

IL  GOVERNO DEL CAMBIAMENTO

Con l’incarico dato a Giuseppe Conte possiamo dire, a meno di qualche strana sorpresa, che la prossima settimana abbiamo il nuovo governo. Sono stati spesi quasi tre mesi ma poca cosa rispetto ai sei mesi della Germania. La stipula del contratto ha richiesto due settimane. Luigi Di Maio l’ha chiamato “Governo del cambiamento”. Con lo stesso nome è stato chiamato il contratto firmato dalla Lega e dal M5s.

Bisogna dire la verità. Dopo un periodo di stallo e di veti incrociati c’é stato la responsabilità di Berlusconi e di Forza Italia che, non rompe con l’alleato Salvini per le amministrative, ma gli ha permesso di fare un  governo con il M5s. Nelle due giornate decisive ci sono state forti pressioni da parte di amici e consiglieri di Berlusconi, per dare la possibilità a Salvini di dialogare con Di Maio al fine di formare un governo politico. Di Maio aveva pure tolto il veto per l’ingresso nel governo (o forse era concordato) ma Berlusconi si è tirato fuori da un governo con il M5s. Dopo che hanno tolto il veto sulla sua candidabilità, spara a zero su Salvini e sul nascente governo e si candida come premier di un governo che non ha i voti in parlamento.

Nelle ultime settimane si sono sentite voci fuori dal coro. Un governo tra la Lega e il M5s, un governo di populisti, un governo che vuole togliere le rendite ai privilegiati, un governo che vuole cambiare la situazione dell’Italia in tante direzioni mette paura.

Martina e Gentiloni  hanno  richiamato il futuro governo a non cambiare strada sull’immigrazione e sull’Europa. Ma questi hanno capito che gli italiani hanno votato Lega e M5s, rifilando a loro un misero 19%, proprio per questi due problemi? Gli italiani sono stufi dell’invasione selvaggia voluta dal PD e dalla violenza che ne consegue.

I commissari europei ci hanno ammonito su bilancio e immigrazione. Sul rispetto dei limiti di  bilancio hanno pienamente ragione. Sull’immigrazione sono falsi e ipocriti. Nessun paese europeo vuole fare entrare gli immigrati, a cominciare dalla Francia di Macron. Siamo rimasti solo noi italiani a sobbarcarci questo problema. L’Ungheria ha cacciato dal suo territorio una società di Soros.

Il Financial Times, giornale economico USA, scrive: “I nuovi barbari dentro le mura di Roma”. Salvini gli risponde, con tono arrabbiato,: “Meglio barbari che servi senza dignità”. Questo giornale l’ha sparata grossa senza capire che ha dato del barbaro al 50% di italiani che hanno votato Lega e M5s. Bisogna ricordarsi che questo Financial Times: è stato per il SI al referendum; è stato contro Trump; ha lanciato i peggiori strali durante la Brexit. Praticamente non ne ha azzeccata una.

Sentite Macron, il presidente francese, cosa dice appena è arrivato in Italia a colloquio con Mattarella “Vedo forze paradossali alleate”. Questo Macron, che fa respingere i migranti dalle sue frontiere, che è stato eletto con il 22% dei francesi, viene in Italia e vede forze paradossali nei partiti che sono stati votati dal 50% di italiani. Fosse strabico? Macron vuole rilanciare, insieme alla Merkel, l’Europa ma partendo dall’accoglienza e dall’immigrazione, partono con il piede falso e sbagliato. La scossa che darà questo governo potrà far ripartire l’Europa mettendo come principio “prima gli europei”.

Il Papa mercoledì 16, durante l’udienza generale, rilancia il problema dell’accoglienza e dell’immigrazione. Penso che su questo argomento, la voce del Papa sia “la voce di colui che grida nel deserto”. Il presidente della CEI Bassetti nell’ultima assemblea generale dei Vescovi italiani, non ha demonizzato ma neanche enfatizzato il nuovo governo. Ha affermato “Credo che, sia giunto il momento di cogliere il nuovo che avanza nella politica”. Molti  giornali, estrapolando la frase da un passaggio sul futuro dei cattolici, l’hanno letta come una apertura al nuovo governo. Ho qualche dubbio che sia così.

Ed adesso il governo deve rispettare gli impegni presi durante la compagna elettorale ad iniziare dall’onestà e dalla legalità che vengono prima degli impegni economici. Mi piace vedere il siluramento di molti personaggi della RAI, come è stato promesso in campagna elettorale.

La scelta di Conte, come presidente del consiglio, lascia un po’ di amaro in bocca per le cose che sono uscite fuori.

Nicola Dell’Arena