ATRI VERSO IL VOTO \ OPINIONI

UNA STRANA ALLEANZA

 

Il coordinatore del PCI Bruno D’Amario ha cercato di spiegare ai compagni le motivazioni che lo hanno spinto a sostenere il centrodestra. Una giustificazione che non ha nè capo nè coda e si racchiude in poche sbrigative parole: “Siccome non ci ha interpellato nessuno, ci candidiamo con il centrodestra”. Per fortuna i veri compagni di Atri conoscono le motivazioni reali di questo scellerato accordo e sanno bene che D’Amario e il sindaco uscente Astolfi flirtano da tempo. Così come sanno in che modo ha gestito la politica durante gli anni di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani, basta chiedere ai compagni che all’epoca ricoprivano incarichi importanti e che oggi non hanno problemi a riconoscere che questa gente ha rovinato la sinistra locale. Da buon militante il Sig. D’Amario dovrebbe ricordare che è buona regola di qualsiasi Partito Comunista decidere con il direttivo con chi e per chi candidarsi e non indire una riunione dopo aver espresso la candidatura di Annamaria Aschieri, RSU della CGIL, ma anche ex segretaria di Rifondazione Comunista, cosa che stranamente non viene mai riportata. Quando si rappresenta un partito che nello statuto ha sottolineato di non fare alleanze con la sinistra riformista per evitare di ripercorrere errori del passato, mi sembra scontato che alleandosi con una lista formata da FRATELLI D’ITALIA, LEGA e FORZA ITALIA, vuol dire non conoscere la linea politica del partito che si rappresenta. Ancora più grave far credere che l’alleanza con la lista La Sfida Continua sia un’alleanza programmatica, con molti punti in comune come il problema del lavoro, il rilancio del turismo e l'impegno nel sociale. Anche qui il sig. D’Amario è distratto o non ricorda che questa giunta ha governato per dieci anni la nostra cittadina in modo disastroso, durante i quali non sono mai riusciti ad occuparsi di quei cittadini senza reddito e quando lo hanno fatto hanno usato l’arma del clientelismo. Per non parlare del mancato rilancio economico che ha paralizzato la cittadina, basta guardare il numero di abitanti del 2009 e quelli del 2018, da cui si evince un calo drastico della popolazione. Per uno che si è sempre definito marxista non vedere queste cose vuol dire dare ragione a chi, come sostiene il coordinatore del PCI D’Amario, nella sinistra riformista non li ha interpellati per creare una lista insieme. Noi di Atri Rossa ci eravamo avvicinati al PCI partecipando anche ad una riunione, ma abbiamo capito subito l’aria che tirava. Per questo raccomandiamo a tutti i compagni di Atri, almeno a quelli veri, di non cadere in queste contraddizioni. Se Atri Rossa deciderà di esprimere un voto a favore di una delle liste di sicuro non lo farà per sostenere le destre, questo sia chiaro. 

Sandro Spada