Opinioni \ Riflessioni

LA PARABOLA DEL M5S

Non parlo delle parabole evangeliche. Non parlo del digitale terrestre. Ma parlo della parabola dell’analisi matematica e cioè della curva che ha un ramo ascendente, raggiunge il massimo (o il minimo) e poi ha un ramo discendente.

Dopo tutto quello che è accaduto per la formazione del governo e con le elezioni amministrative del Molise e del Friuli Venezia Giulia, in quale parte della parabola si trova il M5s?

Le recenti elezioni nel Molise e nel Friuli hanno detto che: 1) l’alta affluenza alle urne del 4 marzo ha premiato il M5s; 2) quando si vota per le amministrative, dove il reddito di cittadinanza non c’è, gli italiani non votano e non votano il M5s; 3) il M5s ha perso consensi nel Molise (- 6%) e ha avuto un flop colossale nel Friuli (-17%).

Con queste elezioni sembra che il M5s abbia raggiunto il massimo il 4 marzo e che nel Molise non stia iniziando il ramo discendente della parabola mentre nel Friuli lo sta iniziando. Hanno calcolato che nel Friuli il forte calo è da addebitare sia alla bassa affluenza che ai circa 50000 voti passati dal M5s alla Lega. Tra le due elezioni c’è stato il tentativo del M5s di fare un governo con il PD e gli elettori hanno mandato il segnale che l’alleanza non piaceva.

In politica non bisogna mai dire mai, e non bisogna dare per certo quello che potrà accadere nelle urne. Dopo il NO di Renzi il M5s prende atto del fallimento e Di Maio, con un po’ di amaro in bocca, invita Salvini ad andare insieme da Mattarella a chiedere l’elezione per il 24 giugno, poi va da Bruno Vespa, e secondo me, combina un ne esce male.

A parte l’errore del 24 giugno, che per uno che vuole fare per forza il presidente del consiglio è un errore gravissimo. A parte la brutta figura fatta da Vespa. A chiedere le elezioni sbaglia di grosso. Dopo l’annuncio di Mattarella per un governo neutrale anche Salvini chiede le elezione per l’8 luglio,  mai pure lui sbaglia di grosso.

E’ vero che gli ultimi sondaggi danno in crescita sia la Lega che il M5s con il centro destra vicino al 40% e il M5s vicino al 34%. Ma gli elettori danno un mandato e se non lo rispetti potrebbero punirti alla prima occasione. Gli elettori praticamente hanno detto che la Lega e il M5s dovevaono fare il governo ma i veti incrociati lo hanno impedito.

Nell’eventuale elezione di luglio il M5s potrebbe trovarsi nel ramo discendente della parabola e il centro destra superare la fatidica soglia del 40%?

Nulla si può ipotizzare. Nulla si può dire. Il 40% non da la maggioranza di 316 deputati. Se due regioni come Sicilia e Puglia nell’uninominale non dovessero dare la vittoria al centro destra, come hanno sempre fatto, non si raggiunge i 316 deputati. Ci potremmo ritrovare nello stesso stallo di oggi, come ha preavvisato Mattarella. Molti elettori del PD, per non far vincere il centro destra potrebbero votare il M5s, come hanno fatto il 4 marzo. L’affluenza alle urne potrebbe  aumentare ma anche diminuire, siamo nel mezzo delle ferie, e non si sa a vantaggio di chi. Il reddito di cittadinanza potrebbe fare un altro miracolo, a Napoli dicono “i figli so pezz’d cor”, e il reddito rimpigua le tasche e fa dire “a cà  nisciun è fess”.

Una cosa è certa, l’elezione anticipata costa tanti soldi, un altro spreco di denaro e forse anche inutile, come è inutile il referendum a Roma, imposto da radicale Maggi, con un costo di 16 milioni sul futuro dell’ATAC.

Il 4 marzo doveva essere “la festa di liberazione” e così l’Italia diventava l’unico paese con due feste di liberazione, ma per adesso si è trasformata in un incubo.

Nicola Dell’Arena