Pubblicato Venerdì, 20 Aprile 2018
Scritto da Redazione

 “FIORI D’ABRUZZO”

I COLORI MUSICALI DELLA NOSTRA TERRA

L’ultima pubblicazione dell’Archivio Di Jorio, curata dal Coro Di Jorio di Atri.

Domenica 29 aprile 2018, alle ore 18, presso il Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara, sarà presentato al pubblico e alla stampa il volume "Fiori d'Abruzzo", partiture musicali dei canti abruzzesi di Antonio Di Jorio trascritti per quintetto di fiati da Concezio Leonzi. La stagione concertistica del Museo delle Genti d'Abruzzo, diretta dal M° Marco Felicioni, prenderà il via con l'esibizione del quintetto di fiati "Anemos" del Conservatorio "Luisa D'Annunzio" di Pescara, che eseguirà i quintetti della suddetta raccolta, edita dall'Archivio Di Jorio e curata dal Coro Di Jorio di Atri (Te). Gli artisti del quintetto: Maria Cama (flauto), Nick Di Giovanni (oboe), Valentina D'Annunzio (clarinetto), Alessandro Muscianese (corno) e Davide Aquino (fagotto).

Ecco cosa scrive il Maestro Concezio Leonzi, nella prefazione dell’elegante volume: “Di Jorio nei suoi scritti, lettere ad amici e colleghi d’arte, non fece mai parola delle sue musiche, se non con i suoi poeti o librettisti: mai un cenno, per quel lato modesto e riservato del suo carattere. Men che meno dei suoi canti abruzzesi. Forse li riteneva così naturali, spontanei, semplici addirittura, da non doverli commentare, o disquisire, come talvolta fanno i compositori in assetto accademico. Eppure quei canti, molti dei quali composti con il contributo poetico di significativi nomi della cultura abruzzese (Cesare De Titta e Luigi Illuminati in primis), a fronte di un’apparente semplicità sul piano compositivo (del resto sono pur sempre canti di gusto popolare e destinati alla fruizione da parte di un pubblico eterogeneo), hanno tra le righe sempre quel guizzo d’arte che fa la differenza, quel particolare accordo, quel tocco da maestro, quel passaggio armonico che Di Jorio sapeva fare con stile unico e riconoscibile. Perché, allora, mi sono chiesto, non focalizzare per una volta l’attenzione verso la bellezza assoluta della musica? Di qui l’idea di pubblicare, non senza il timore della critica, una silloge di canti abruzzesi di Di Jorio privi del testo poetico, in una versione per quintetto di fiati (flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto), divisi in otto raccolte che ho voluto intitolare “Fiori d’Abruzzo”.

Nella trascrizione mi sono attenuto agli spartiti originali per canto e pianoforte, sviluppandoli e adattandoli, ove necessario, al registro dei cinque strumenti a fiato, cercando di sfruttarne le singole caratteristiche espressive. Null’altro vi ho aggiunto, se non qualche breve ponte, qua e là, per dare senso unitario alla successione dei brani; le tonalità sono state adattate, ovviamente, al registro strumentale.

Insomma: un Di Jorio senza parole. Nella speranza che la bellezza della sua musica ne esca, per questo, affievolita. Mi auguro che le tenere ninne nanne, le famose barcarole, i motivi scherzosi e gli immancabili saltarelli di Di Jorio trascritti per questa raccolta e che molti riconosceranno al primo ascolto,continueranno, nonostante gli accennati interventi, ad esaltare i colori musicali e il tipico pathos della terra d’Abruzzo, avvinto ai suoi costumi tradizionali, antichi, aviti, alla geografia inconfondibile dei luoghi, che rendono suggestivo e unico il suo struggente paesaggio.”.

Siamo più che certi che il Maestro Concezio Leonzi anche questa volta sia riuscito ottimamente nell’impresa.

La redazione