Pubblicato Lunedì, 12 Marzo 2018
Scritto da Santino Verna

SETTANTA ANNI DI SACERDOZIO DI PADRE DIONISIO

UNA VITA NEL CUORE DI S.FRANCESCO

Il 13 marzo 1948, veniva ordinato presbitero, P. Dionisio Lattanzi, O.F.M.Conv., decano della provincia religiosa dei SS. Bernardino e Angelo, di famiglia a Silvi, nel convento dell’Assunta. Un traguardo denso di gratitudine al Signore per tanti anni a servizio di Dio e della Chiesa, nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali.

P. Dionisio, originario delle Marche, è nato a Casoli di Atri il 7 maggio 1923. Un cugino, P. Luigi Cherubino Lattanzi, era francescano dell’Osservanza e scultore, mentre un altro cugino, dello stesso cognome, l’Ing. Serafino, di un anno, un mese e una settimana, piu’ grande di lui, è stato molto dinamico nel mondo cattolico e risiede a Pescara, all’ombra del Convento di S. Antonio.

Figlio unico, perse prematuramente il papà e con la madre si trasferì a Montesilvano. Nella provincia abruzzese e nelle case formative percorse tutte le tappe per la professione perpetua e il sacerdozio e la prosecuzione degli studi a Chieti, insieme ai chierici diocesani, motivò l’imposizione delle mani nella cappella del Seminario Regionale “S. Pio X”  del capoluogo ecclesiale d’Abruzzo.

Rettore del collegio dei fratini in Atri, P. Dionisio si impose per il carattere forte, ma pieno di inaspettata dolcezza. Ha vissuto e operato nei conventi, dove, di volta in volta, lo mandava l’obbedienza e si è sempre conquistato l’amicizia del popolo di Dio. Profondamente pragmatico, imago brevis della sua laboriosità, il presepe nella chiesa di S. Agostino in Penne, per il quale acquistò il Gesu’ Bambino che apriva e chiudeva gli occhietti. Una meraviglia per gli anni ’60, quando la rivoluzione informatica era lontana e la gente, anche da fuori regione, prendeva la macchina, nel periodo natalizio e postnatalizio per ammirare il presepe francescano nella città vestina.

Amante della montagna, era componente di quel gruppo di frati abruzzesi che, spesso e volentieri, saliva le vette di Gran Sasso e Maiella, per vivere intensamente giornate di fraternità. C’era pure P. Tommaso Fonzi, morto prematuramente a Castelvecchio Subequo dove era Parroco, già fratino ad Atri e allievo di P. Dionisio e Parroco dell’Assunta di Silvi dal 1996 al 2000.

Segno tangibile della premura e dell’amore per la Provincia unito a quello dei monti, la costruzione della casa di Rigopiano, entrata nella cronaca internazionale nel gennaio dello scorso anno. P. Dionisio ha lavorato anche manualmente, come Francesco per la chiesa di S. Damiano, per dare una casa estiva ai fratini e, piu’ tardi, un luogo per i campi scuola di numerosi ragazzi, provenienti soprattutto dalle parrocchie dei Conventuali abruzzesi.

Con il capitolo del 2000 che rielesse per il secondo mandato consecutivo P. Domenico Paoletti, Ministro Provinciale, P. Dionisio fu trasferito a Silvi e cominciò il suo “secondo tempo” atriano, con il servizio della cappellania delle clarisse. Per dodici anni, P. Dionisio con la sua utilitaria, con la neve e con il sole, giungeva ogni mattina nella città dei calanchi, per la celebrazione della S. Messa. Usciva sempre spaccando il minuto, esigendo dai fedeli sempre compostezza e raccoglimento.

Sono stati anni molto intensi per la comunità clariana di Atri, non solo per nuovi ingressi di Monache, ma per la venuta delle reliquie di S. Chiara, S. Francesco e S. Pio nel Tabor di Atri. Le pantofole del Serafico Padre arrivarono in occasione dell’offerta dell’olio per la lampada alla Tomba del Santo Poverello, da parte della regione Abruzzo.

Il capitolo provinciale del 2012, con la rielezione di P. Giorgio Di Lembo, il Ministro Provinciale già malato che avrebbe concluso l’anno dopo la giornata terrena, decretò la conclusione del servizio di cappellania alle clarisse. P. Dionisio rimase a Silvi, ma nel 2014 un nuovo trasferimento, questa volta in Molise, al Santuario dell’Addolorata a Castelpetroso, affiancando il Guardiano, P. Nicola Petrone, già con lo stesso ruolo unito a quello di Parroco per tre mandati consecutivi nella cittadina rivierasca del Cerrano.

Nel 2016, dopo il capitolo dell’elezione di P. Franco Rapacchiale come Ministro Provinciale, P. Dionisio è tornato a Silvi, dove ha vissuto e continua a vivere la pagina piu’ stupenda della sua vita. Ha servito e serve la comunità con il servizio delle Confessioni, la comunione agli ammalati, la buona parola data a tutti con  il consiglio proveniente dall’esperienza, non soltanto intellettuale.

I 70 anni di sacerdozio di P. Dionisio, seguono di qualche mese, quelli di P. Luigi Iannitto, dal 1973 nella comunità di S. Antonio a Istanbul. Trasfiliato nella Custodia d’Oriente e Terra Santa, se fosse rimasto nella provincia d’origine, ne sarebbe stato il decano, con i suoi 97 anni, da poco compiuti.

A P. Dionisio auguriamo ancora tanti altri anni, e presto ci prepariamo per i 95 anni, incasellati nella classe di ferro di Franco Zeffirelli e Don Lorenzo Milani, due figure di spicco nella cultura italiana del XX secolo perché hanno ribadito all’umanità che la missione evangelizzatrice della Chiesa passa anche attraverso l’arte e la conoscenza anche delle pratiche manuali.

SANTINO VERNA