Pubblicato Sabato, 03 Marzo 2018
Scritto da Santino Verna

IL SUO GRANDE AMORE PER ATRI

GLI 80 ANNI DEL CAVALIER ANTONIO CONCETTI

Cifra tonda per il Cav. Antonio Concetti, instancabile presidente del comitato dei festeggiamenti di S. Rita ad Atri. Il 25 marzo compie 80 anni ed è sempre giovane, con il desiderio di promuovere la cultura e la socializzazione nella cittadina natale.

Il Cavaliere, dopo il proficuo lavoro nelle poste, si è dedicato alla politica nelle file della DC, vivendo a pieni polmoni eventi indimenticabili nella città degli Acquaviva come, negli anni ’70, le visite di Benigno Zaccagnini e Aldo Moro. Ricordiamo tutti che lo statista salentino tenne l’ultimo discorso pubblico fuori Roma, proprio ad Atri che lo ricambiò dedicandogli uno dei viali della periferia, assai popolata e la locale sezione dello Scudo Crociato, in quegli anni a Palazzo Mambelli, a sinistra della Cattedrale e quindi nello stabile dirimpetto al complesso monasteriale di S. Chiara.

Poi verranno altri momenti politici, seguiti, organizzati e vissuti dal Cav. Concetti, come la visita di Arnaldo Forlani, nel 1989, nel clima delle elezioni amministrative, con il Sindaco non ancora eletto dal popolo, quella volta la Dott.ssa Valeria Pirocchi, dermatologa e assistente nella divisione pediatrica e neonatologica del “S. Liberatore”.

Il Cav. Concetti si è sempre impegnato per il Teatro Comunale, dove ha organizzato la stagione teatrale. Ha vissuto la seconda giovinezza dell’unico edificio teatrale della provincia di Teramo (e uno dei pochi in Abruzzo), non piu’ utilizzato per i veglioni di fine anno o Carnevale, ma per concerti, conferenze e rappresentazioni.

Nel 1960, ereditò dall’amico Aurelio Malvezzi, la cura e la custodia della festa di S. Rita, la principale di Atri, piu’ sentita della protettrice di S. Reparata, complice la primavera, nella città dei calanchi sempre un po’ in ritardo, non disposta a regalare splendide giornate di sole tutti gli anni. La guerra non era stata sufficiente a spegnere l’entusiasmo della festa della Santa degli impossibili e anche per questo possiamo parlare del secondo luogo, in Italia, del culto ritiano, dopo Cascia (e Roccaporena).

Una devozione non nata da un miracolo particolare, ma semplicemente dall’opera degli Agostiniani Scalzi, custodi della chiesa di S. Spirito, il cui santorale piuttosto scarno, metteva in risalto la vedova monacata di Roccaporena, stigmazzata sulla fronte. I confratelli di S. Nicola da Tolentino non si posero il problema della promozione di una Santa “esterna” alla provincia religiosa, ma sentirono profondamente lo spirito di corpo e l’appartenenza all’Ordine, matura per armonizzare situazioni prettamente organizzative.

Il Cav. Concetti ha promosso e promuove la parte ricreativa, quella piu’ lunga sul policromo cartellone, ma si è anche impegnato per l’aspetto religioso, sotto la solerte guida dei sacerdoti Don Luigi Montebello, Don Bruno Trubiani, Mons. Giuseppe Di Filippo, Don Filippo Lanci.

Per il primo centenario della canonizzazione della Santa degli impossibili, insieme all’amico Giovanni Verna e a Mons. Di Filippo, promosse la venuta di un Cardinale. Erano anni che non tornava in Atri un principe della Chiesa, in visita ufficiale. E sembrava una beffa per la città di Atri, ricca di storia religiosa, con tanti ecclesiastici nati dentro le sue mura, in primis Claudio e Rodolfo Acquaviva.

La scelta del porporato cadde sul Card. Vincenzo Fagiolo, già minato dal tumore, perché dopo l’imposizione della berretta, volle presenziare a diversi appuntamenti di vita popolare abruzzese, lui che aveva conosciuto la regione, prima a Teramo come docente della neonata università regionale, e poi, soprattutto, a Chieti, di cui fu Arcivescovo per 13 anni.

La venuta di un Cardinale per la festa di S. Rita non fu un fulmine a ciel sereno, perché già da qualche anno, la processione era presieduta dal Vescovo. Mons. Antonio Nuzzi, proveniente dalla diocesi di Boiano, era molto sensibile alla religiosità del popolo e non fu estraneo ad una delle processioni piu’ sentite per la Chiesa dove S. Giovanni Paolo II lo trasferì nel 1988.

L’aspetto ricreativo,  è sempre caratterizzato dalla venuta di ottime bande pugliesi. Il Cav. Concetti è grande conoscitore di bande musicali e per qualche giorno la città degli Acquaviva assume la fisionomia, con un sole meno forte e con il clima di maggio non al massimo del caldo, di una cittadina di Puglia.

Per augurare buon compleanno, con i migliori complimenti, al compare Antonio Concetti, il carissimo Cavaliere, mi risuonano nel cuore, le parole e gli intenti di un figlio di Francavilla Fontana, il Beato Bartolo Longo. Anche l’avvocato della Nuova Pompei era appassionato di bande (e non poteva essere altrimenti per un pugliese doc, come lui!), e tra le attività educative e di diporto, per gli orfanelli volle pure una scuola di musica. Il canto di quei bimbi commosse persino l’anticlericale Giovanni Bovio e chissà quanti cuori sono stati ammorbiditi da quelle note.

Il Beato Bartolo voleva nei bambini l’impronta della signorilità, quella signorilità che appartiene e che emana il Cav. Antonio Concetti, un autentico raffinato atriano che, anche attraverso i festeggiamenti di S. Rita, veicola i valori della socialità, della giustizia e della pace, a lode del Signore.

SANTINO VERNA