IL NUOVO VESCOVO LORENZO LEUZZI NELLA NOSTRA CITTA'

CALOROSA ACCOGLLIENZA

In un pomeriggio invernale insolitamente mite Atri ha vissuto un evento che entrerà nella sua storia religiosa e civile.

Dopo il solenne ingresso nella cattedrale di Teramo il nuovo Vescovo Mons. Lorenzo Leuzzi, domenica 28 gennaio, è venuto ad incontrare la comunità atriana.

Si respirava un clima di attesa, di curiosità, di festa. Tanti bambini, striscioni, palloncini colorati che, liberati nell'azzurro del cielo, hanno dato al nuovo Pastore il "benvenuto" caldo ed affettuoso.

Ha subito respirato la bellezza della città visitando la Cattedrale ancora chiusa dopo il terremoto di Amatrice e segnata dagli ulteriori eventi sismici. E' rimasto colpito dal fascino di un tempio che racconta con il linguaggio dell'arte la fede antica del nostro popolo. Gli sono stati illustrati dal parroco e dal sindaco i problemi e  le lungaggini burocratiche che hanno impedito l'inizio dei lavori per la messa in sicurezza.

Il Vescovo ha assicurato tutto il suo impegno perchè al più presto sia restituita alla vita della città e ai numerosi turisti che ne fanno una delle mete più preferite.

In piazza,presenti i sindaci di Pineto e Silvi e le forze dell'ordine,  il saluto ufficiale del Sindaco Gabriele Astolfi e l'abbraccio affettuoso del popolo che si è stretto, calorosamente, al suo nuovo Pastore.

La processione si snoda da S.Reparata verso S.Agostino accompagnato dal suono festoso delle campane che, dopo circa 18 mesi, tornano a far sentire la loro voce armoniosa e solenne.

All'inizio della  celebrazione l'Arcidiacono Mons. Felice Di Blasio, a nome del Capitolo della Concattedrale,rivolge a Mons. Lorenzo Leuzzi un appassionato e meraviglioso saluto che abbiamo il piacere di pubblicare integralmente.

La Liturgia ha i toni della solennità, il volto ed i gesti del Vescovo conquistano i cuori, le sue parole esortano alla fiducia e alla speranza. La chiesa è gremita, un maxischermo rimanda all'esterno le immagini di un rito che coinvolge e stimola la riflessione.

E' scesa la sera quando i quindici concelebranti accompagnano il vescovo verso S. Reparata. Il campanile, come una freccia luminosa lanciata verso il cielo, veglia sulla nostra città che sta scrivendo una sua pagina storica.

Il programma prevede l'omaggio di Atri al nuovo Pastore nel prestigioso Palazzo ducale.

La sala consigliare è gremita di gente. Tante voci dei rappresentanti delle varie componenti si alternano nel dare un benvenuto ricco di calore e attento alla storia e alle problematiche di una comunità che fa fatica ad immaginare un futuro migliore.

Il Vescovo raccoglie il condiviso invito ad essere uno stimolo e ad accompagnarci verso orizzonti illuminati dalla speranza.

Un ricco buffet conclude la serata e permette a Monsi Leuzzi di incontrare volti e sguardi di tanti che gli si stringono attorno per salutarlo e chiedere la sua benedizione.

Certamente il nostro nuovo Pastore porterà nel cuore il calore di un popolo che desidera riprendere il cammino, con tranquillità, come ama ripetere, ritrovando le ragioni della fiducia e riscoprendo, se uniti, la possibilità di costruire insieme un domani migliore.

Paolo Pallini


IL SALUTO DELL'ARCIDIACONO DEL CAPITOLO CATTEDRALE
DI ATRI MONS. FELICE DI BLASIO AL NUOVO VESCOVO

"ECCELLENZA CI AIUTI A RIPRENDERE QUOTA!"

Eccellenza reverendissima,

dopo le emozioni di Sabato 20 - giorno in cui la nostra Diocesi ha ricevuto il dono di averla come Vescovo e Lei col simbolo del pastorale ha avuto la missione, il peso e insieme la gioia di guidare questa porzione della  grande Vigna del Signore -  anche Atri vuole darle un segno della sua Fede e del suo amore.

Atri è stata lungo i secoli un centro importante sia sotto il profilo civile che sotto il profilo religioso: ha una storia di grande prestigio e spessore; è patria di santi, letterati e artisti.Fu elevata a Diocesi dal Papa Innocenzo IV nel 1251 con un territorio corrispondente  agli attuali comuni di Atri, Pineto e Silvi e fu unita quasi subito “aeque principaliter “ alla Diocesi di Penne.  La Diocesi di Atri nella sua storia di unione con Penne ha avuto 55 Vescovi.

Il 1° Luglio 1949 Pio XII, creando la nuova Diocesi di Pescara unita a Penne, separò Atri da Penne unendola a Teramo.

Il 30 Settembre 1986 la Congregazione dei Vescovi, nel provvedimento di generale ristrutturazione delle Diocesi in Italia, decise la piena unione delle Diocesi di Teramo e Atri con la denominazione di Diocesi Aprutina-Atriana e sede in Teramo. Dopo quella data la Cattedrale di Atri è diventata Concattedrale e il Capitolo è diventato Capitolo della Concattedrale della Diocesi di Teramo-Atri.

Nonostante una fede ben radicata in tanti secoli, anche per Atri è necessario un risveglio a livello spirituale ed economico-sociale. Il Presidente della CEI, card. Gualtiero Bassetti ha usato tre verbi che sono validi dappertutto e ad ogni livello: Ricostruire, ricucire, pacificare.

Qui la Cattedrale che è il cuore della città è chiusa come tante altre chiese. Esercizi commerciali fermi, gloriosi palazzi disabitati, città che si spopola.

Ma, ancora di più, circola un’aria di indifferenza verso ciò che costituiva la sua anima fino a pochi decenni fa.  E’ veramente necessario riprendere quota.

E’ dalla propria fede che può rinascere e ringiovanirsi un popolo, “il cristianesimo non fa che iniziare, ogni giorno inizia” come profeticamente scriveva il martire russo Alexandr Men’. Questo è il tempo favorevole per un’evangelizzazione che non sia proselitismo, né arrogante apologia, ma una proposta semplice e chiara del Vangelo.

Le chiediamo, eccellenza, che ci spinga a ritrovare e a ridare l’entusiasmo della Fede, perché insieme torniamo a incantare le nuove generazioni che, talvolta, sembrano spente, sazie, tristi e poco appassionate. Con la Sua guida la Chiesa sia sempre più in grado di suscitare desideri alti, aprire orizzonti, dare respiri luminosi. Oggi, lo sappiamo, la verità dice poco, il senso del dovere non funziona più, ma se una cosa è bella, se mostra una sua forza attrattiva, allora viene accolta perché attrae gli occhi e rimanda Oltre. Nella misura in cui sapremo mostrare la bellezza della Fede, creeremo le condizioni di ripresa. Dobbiamo utilizzare un nuovo linguaggio, con categorie nuove. Imparare a parlare a tutte le persone e raggiungerle parlando al cuore, come dice la Bibbia.

Reverendissimo Padre, questa Comunità è contenta stasera di poter conoscere il nuovo Vescovo, la ringrazia per la visita e vuol ripetere a Lei le parole bibliche “ecco noi siamo tue ossa e tua carne, poiché il Signore ti ha detto Tu pascerai il mio popolo, Tu sarai capo di questo popolo”.

 Alcuni di noi hanno già avuto modo di constatare di persona la Sua umana e sacerdotale amabilità ; Le auguriamo la luce e la forza dello Spirito Santo per la guida del popolo di Dio che è in Teramo-Atri e di conquistare la stima, l’amicizia e la simpatia di tutti.

 

LE IMMAGINI RACCONTANO - FOTOCRONACA DI ALBERTO SPORYS