Pubblicato Martedì, 26 Febbraio 2013
Scritto da Redazione

ANCHE AD ATRI BRILLANO LE STELLE!

UN VOTO CHE APRE NUOVI SCENARI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Anche ad Atri il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo è il primo partito con 1966 voti alla camera dei deputati  pari al 27,5%.

Seguono il P.D.L. con 1443 voti pari al 20,15% , il P.D. con 1409 voti che rappresenta il 19,67% e infine l’UDC con 359 voti e il 5,01% e poi mano a mano tutti gli altri.

Facendo un rapido confronto con i risultati delle elezioni alla Camera dei Deputati dell’Aprile 2008 si nota subito che i votanti sono stati circa 1000 di meno (dagli 8137 del 2008 si passa ai 7162 di questa tornata elettorale) pur rimanendo sostanzialmente uguale il numero degli aventi diritto al voto: 9188 nel 2008 e 9083 nel 2013.

Fatta questa lettura preliminare, si può ritenere che lo tsunami Grillo e l’astensionismo (che forse hanno la stessa radice della insoddisfazione nei riguardi della politica così come viene praticata) hanno fatto quasi dimezzare i voti dei tre classici partiti di Atri.

Infatti il PDL passa da 2748 voti a 1443, il PD da 2586 a 1409 e l’UDC da 807 a 359 voti.

Di questo fenomeno, certamente, si possono dare molteplici letture ma i numeri sono questi.

Proviamo a fare alcune riflessioni a caldo a seguito dei risultati.

Il Movimento 5 Stelle in Atri non è organizzato e non ha avuto alcuna presenza attiva nel corso della campagna elettorale, eppure è stato il partito più votato.

Conseguenza: non servono organizzazioni efficienti e costose per prendere voti.

Oppure: avrebbe preso molti più voti se fosse stato organizzato.

Non sappiamo quale delle due sia più rispondente alla realtà, ma di certo c’è che nessuno, a livello locale, può attribuirsi la paternità di quella grande massa di voti. Sono voti che stanno lì in attesa di essere utilmente utilizzati, nel vero senso letterale della parola, per il bene comune della nostra città.

Se dovesse nascere una lista civica formata da gente non impegnata con i partiti classici, da gente nuova per l’amministrazione della nostra città, da gente giovane e volenterosa, da gente preparata professionalmente cosa succederebbe nello scenario politico di Atri per le prossime elezioni amministrative?

Ma esistono in Atri persone, con le caratteristiche sopra indicate, che abbiano voglia di spendersi per questa eventuale avventura di servizio verso la città?

Staremo a vedere, ma una cosa è certa: c’è bisogno di rinnovamento, o di “rottamazione” come diceva Renzi, che il popolo del PD non ha voluto ascoltare.

Se il PD lo avesse ascoltato e candidato al posto di Bersani il risultato sarebbe stato lo stesso?

Crediamo proprio di no perchè Renzi sostiene, dall’interno del suo partito, le stesse tesi del Movimento 5 Stelle riferire all’intera politica Italiana e molti che non hanno votato PD forse lo avrebbero fatto.

Troviamo un Renzi per Atri.

 La Redazione