Pubblicato Venerdì, 29 Dicembre 2017

ATRI AL VOTO

MA A CHI INTERESSA IL BENE DELLA CITTA'?

Certo, senza entrare affatto nella realtà ed autonomia dei cosiddetti PARTITONI di Atri, PD-FI- etc. quello che si verifica  in questi giorni pre-natalizi nell'anno del Signore 2017, che appaiono propedeudici a quanto avverrà nel 2018, anno solare per il RINNOVO del Consiglio Comunale di Atri, è, e fa riflettere, di come, la COSA PUBBLICA interessa a pochi, nel mentre, a molti interessano cariche (poltrone) e quant'altro allegato a questo “mobile”, che fa “movere il sole e l' altre stelle” (sic!).

Non noto, nel dibattito pubblico cittadino dei partitoni, nulla a riguardo dei risultati, o di un  censimento del decennale potere e gestione del Sindaco Astolfi, e del suo Centro destra, peraltro la cui attività è apparsa “senza nessun ostacolo da parte  di chicchessia”,  sia delle strutture  burocratiche interne (intramenia), ed ancor meno, dei cosiddetti PARTITONI. Tutto bene, tutto tranquillo, e si andrà al voto, e così sia, amen!! E, sui problemi di Atri, di questa città? Se ne parlerà in campagna elettorale? Cioè, quando nessuno crederà a nulla, giacchè ognuno andrà ad accusare l'altro di responsabilità di cose fatte e non fatte, ed il popolo, allocco,  se la beverà, come sempre, l'amaro calice della bugia, dell'inganno, del “passata la festa, gabbato lo santo”.

Cioè, mi riferisco: allo stato della Viabilità, della disoccupazione giovanile in particolare, sul decremento della popolazione, e della fuga dei residenti verso i Comuni della costa, sulla viabilità del centro storico, sul disastro della perdita di molte attività produttive, quali: Pompea, Iezzi Cucine, Sib Iezzoni, Sanifarm, New Form (in parte), l'aver inoltre una viabilità provinciale da 3° mondo, la distruzione di Fontane archeologiche di trimillenaria presenza, la non costituzione di Musei, atte ad una offerta ulteriore Museale di questa città d'Arte, più volte sollecitato dal sottoscritto in ripetute occasioni, sulla situazione indecente del Palazzo Ducale, delle scuderie, del Giardino Sorricchio, della pavimentazione del centro storico, della “sicurezza sismica” delle strutture scolastiche, degli immobili Comunali, dello stato delle nostre chiese (in primis la Cattedrale dell'Assunta), (ricchezza per il turismo atriano), della grave situazione degli impianti sportivi, della perdita di due palestre su tre, e l'altra, del CTI, in cattivo stato di manutenzione ordinaria, come su tutto l'impianto del medesimo centro, della perdita della Università, e, direi anche del Tribunale, senza reagire minimamente, così come, ed invece hanno fatto i Comuni di Sulmona, Avezzano e Lanciano, oltre che, della perdita grave di attività e botteghe artigianali, nonché di punti vendita e commerciali nel centro storico, mai caduto così in basso nella sua storia recente, e per finire, anche se non è l'ultimo problema, “dulcis in fundo”, la situazione del “Presidio Ospedaliero S. Liberatore di Atri”, che prima Del Turco, poi Chiodi, ed oggi ancora D'Alfonso, ne ha ridotto capacità e ruolo in un ampio e significativo territorio di “AREA VASTA”, di 18 Comuni, 180 mila ab., dalla Vallata Fino, a quella della Vallata Vomano e dei Comuni della costa, da Roseto a Montesilvano, Città S.A. ed Elice, per non parlare di influenze  decennali nell'area del pescarese e del chietino. Ospedale S. Liberatore, l'unica grande industria di Atri che ci è rimasta, nella quale si assumono Coop  dell'asse Teramo Giulianova, lasciando gli atriani fuori da qualsiasi  aspetto e possibilità di dare un loro apporto o di essere ivi resi disponibili, tanto altri comandano, altri fanno legge, non dimentico in questa analisi, nemmeno, e mi si consenta questo, la perdita di “TV Atri”, dopo 50 anni di trasmissioni, e di informazione Onlus, e che questa amministrazione ha letteralmente “ucciso”, dopo promesse varie, come la creazione della “videoteca digitale di TV Atri” , come.  il non “concedere quanto dovuto per le riprese dei Consigli Comunali, ed attività culturali nel Comune di Atri”.

Insomma, si qualche canzonetta lo abbiamo verificato, qualche  iniziativa culturale è stata messa su, ma a costi notevoli, oltre che un certo risveglio, pur essendoci l' autonomia scolastica, che prima non c'era, delle scuole superiori atriane, che andrebbero, secondo il sottoscritto, maggiormente qualificato nella “Scuola di Eccellenza”, con un “corpo docenti di fama Universitaria”, diversamente, è ben altro, e si vede. Si qualche vasca aggiustata, qualche campanile illuminato (vedere quali e quanti contributi sono stati dati  dalla Fondazione  in questi 10 anni ad Atri e per quale scopo), qualche vasca ripulita, qualche zampillo in più, ma per il resto,

E' TABULA RASA, compreso lo status della Villa Comunale, a parte costosi interventi effettuati negli ultimi due anni, ma che permane senza manutenzione ordinaria, o con personale addetto dicasi: giardinieri !!

Ma ritornando a quanto dicevo all'inizio della mia nota politica e di analisi  del momento  in cui ci troviamo, Noto, ad esempio, uno scontro furibondo nel centro destra, tra Astolfi-Ferretti-Felicione contro Marcone, dopo essere passati sul cadavere della De Lauretis A. allora, e poi, su Italiani qualche tempo fa, ed oggi si avvale, questo percorso strategico di Astolfi verso  Marcone, questo callaudato atteggiamento ed azione.   Astolfi appare sempre il “padre padrone”, in attesa, anch'esso, di non avere eccessivi danni da questa diatriba, al fine di poter essere candidato con il pieno dei suoi attuali collaboratori in Regione, nel 2018 o 2019, a seconda di quello che andrà a decidere D'Alfonso in merito alle candidature politiche. Lui, Astolfi, tifa per Ferretti e non per Marcone, che, si dice:  “sbatte la porta e, se ne va” , o finge di andarsene, non so proprio, lo fece anche nel 2008, chiedendo il Sindaco al campo progressista, e poi se ne andò con il centro destra (sic!).

Così come, purtroppo  si va a dimostrare sempre di più, la inconsistenza politica del PD, sia del Gruppo Consigliare, che del Partito, entrambi divisi  in un “guerreggiare continuo di veti e contro veti tra due fazioni o gruppi, se si vuole definire così”, infischiandosi degli elettori che li hanno eletti. E' il 1° Partito di Atri, (almeno lo era), eppure non sente questa responsabilità, né oggi, e nemmeno l'ha sentita nel passato. E così assistiamo all'ennesima fuoriuscita dal “Gruppo Consigliare della Vice Presidente del Consiglio Comunale”, nonchè la “Vice Presidente del CPO (Commissione Pari Opportunità), la Sig, Di Nardo Di Maio Chiara”, che passa ad un fantomatico “Gruppo misto”, dopo essere stata eletta nel PD (e poi non ha anche su questo ragione il m5S di una legge anti cambio casacca?).

Così come fece all'inizio della legislatura, l'allora Consigliere Fortunato Maria Paola, che passò, addirittura, e senza colpo ferire, tranquillamente  nelle fila  della maggiornaza di Astolfi, di FI, facendo addirittura mancare al PD, la possibilità di poter Convocare come gruppo di minoranza, eventuali Consigli Comunali.  Roba da matti, solo ad Atri si è potuto verificare questo, e senza che nessuno Le abbia contestato alcun che, politicamente parlando, ogni giorno, ogni seduta del Consiglio comunale. Tutto normale in questa legislatura. E' questa la “politica all'amatriciana di atriana maniera” che non vogliono persone serie ed oneste, ma ben altri.

Intanto, nei sobborghi di Atri, si affacciano nuovi e vecchie espressioni locali, nel movimento “Libero ed Eguali” o meglio dellex. “Mdp art.1”, e nella lista CIVICA di : “l'Altra ATRI”, con Paolo Basilico, già proposto dal proprio partito a candidato Sindaco.

Cosa avverrà? Non so proprio.

Per il M5S, che  alle politiche del 2013 fu il 1° Partito, poi, nel 2013, due mesi dopo, presentatosi in Consiglio, non riuscì ad eleggere nemmeno un Consigliere Comunale. E questo la dice tutta sulla capacità che hanno di radicarsi nel territorio questo movimento, pur rappresentato a livello politico in termini dovuti, in Regione ed in Parlamento in modo egregio, anche in Abruzzo, ma a livello locale, nei Comuni, non si radicano, non ci sono presenze atte a questo impegno, forse e perchè, credo, appare evidente ottemperare alle regole  statutarie di questo Movimento che impedisce, comunque, di prendere ed impegnare anche persone perbene, ma che sono state iscritte a partiti, o sono già stati candidati o tantomeno eletti in passato in altre liste. Questo, in un piccolo Comune è micidiale per il M5S. Poi, cosa avverrà non so da qui a Marzo 2018 o Maggio (se non ci sarà l'election day).

Alcuni, per la verità, mi chiedono di entrare nel marasma e cercare di aver un ruolo, ma francamente, mi riesce difficile in questo marasma avere un ruolo, comunque, ci proverò, forse, anche asserendo un percorso diverso dal già costituito, ed è mia e, nostra intenzione, come “CIRCOLO della SINISTRA Indipendente, già nato nel 2006”, di convocare una riunione, di proporre un incontro tra “forze ed aeree progressiste”, con uomini di “Buona VOLONTA'”, organizzati o meno, per cercare di mettere su, con aggregazioni a già forze costituite, una “proposta di LISTA” e, di un “candidato Sindaco”, previe “primarie”, e che possa avere la possibilità di VINCERE e, non solo partecipare, e far dimenticare così, questo decennio di malagestione, o meglio, insignificante, del centro destra, che non intendo giudicare oltre, stante le  miliaia di lettere ad esso, ed alla sua Giunta, inviate dal nostro Circolo, il più delle volte costrutttive, ed altre critiche, ma mai ascoltate per fare meglio, gestire meglio, il loro potere costituito.

Ci proveremo a presto, in una sede istituzionale richiesta allo scopo, e poi vedremo cosa si può fare, cosa avverrà !!

Atri ha bisogno di questo, cordiali saluti e BUONE FESTE a tutti, ed un BUON ANNO in particolare ai cittadini di Atri, che sicuramente appaiono smarriti in questa fase, ma è sempre depositario della sua sorte, cioè: “chi è causa del suo mal,  pianga se stesso”.    Vedremo, vedremo, cosa ne uscirà.

Mario Marchese